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Pasquale La Rocca non è Piermario Morosini: gli operai muoiono nell’indifferenza

Il 14 aprile Piermario Morosini si accascia al suolo durante la partita Pescara Livorno e viene stroncato da un infarto. Un video immortala la tragedia: fa il giro del web e delle televisioni. Il giocatore ha 25 anni. Immediatamente il mondo del calcio è in lutto: annullate tutte le partite, un minuto di silenzio negli stadi europei. 

Il calcio rende tutti fratelli, ma anche il CONI dispone un minuto di silenzio per tutti gli altri sport. Viene disposta l’autopsia. Non è il primo caso di morte improvvisa di un calciatore. Ogni volta questi eventi riaccendono polemiche e dubbi sulla genuità del calcio italiano. Il polverone si dissolve alla successiva giornata di campionato.

Il 7 giugno, ieri, Pasquale La Rocca, caporeparto all’Ilva di Novi Ligure (Alessandria) muore schiacciato da un muletto. L’Operaio ha 31 anni. La fabbrica non si ferma, nemmeno un minuto. Prosegue la sua attività. In realtà nessuna fabbrica si ferma.

In realtà non c’è un grido unanime dei sindacati per chiedere il lutto nazionale perché un altro protagonista dell’economia, del profitto è morto. Non si ferma nessuno, nemmeno quando un processo per la morte di un lavoratore si conclude con la prescrizione del reato. I lutti restano delle famiglie, così come la rabbia di Rosario D’Amico che in questi giorni ha ricevuto le motivazioni della sentenza della Corte D’Appello di Napoli.

Rosario ha perso il papà Antonio alla Fiat di Pomigliano, l’uomo è stato investito da un muletto. Nessuno viene punito, nessuno è responsabile: il reato si è prescritto ed i familiari devono supplicare i media per dedicargli un minuto di attenzione.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.145) 10 giugno 2012 00:54
    Renzo Riva
    .
    Un fatto analogo accadde nel reparto laminatoio della Ferriere Nord di Osoppo.
    Era l’anno 1987 ed Antero Rosati era un elettricista che stava attendendo alla sua mansione e stava facendo una verifica da terra sulla funzionalità di un carroponte.
    Fu investito da Calligaro, un collega di lavoro, che svolgeva la mansione di conduttore di un grosso muletto adibito al trasporto contemporaneo di due fasci di vergella di 20 q.li cadauno tramite due dita d’acciaio.
    Accadde all’inizio del secondo turno verso le ore 14:10.
    Il Calligaro con la visuale parzialmente coperta dai fasci sollevati investì il Rosati con la parte anteriore di un fascio e non avvedutosene con una coppia gemellata delle ruote anteriori gli passò sopra parte del torace provocandone la repentina morte.
    A quel tempo ero un sindacalista ma non di quel reparto e casualmente ero colà per conferire con un impiegato.
    Saputo immediatamente dell’accaduto scendo e la situazione si presentò nella sua tragica realtà.
    Il Calligaro era da una parte con alcuni colleghi e pareva inebetito per l’accaduto.
    Un bianco drappo coprì lo sfortunato Rosati.
    Rimasi esterrefatto nel vedere che nessuno dava segni di fermare l’attività.
    Presi in mano la situazione e cominciai dare "ordini" a voce alta abituato a ciò dai miei trascorsi da sottotenente nell’arma delle trasmissioni e alpine.
    Intimai ai presenti di mettere in sicurezza gli impianti ed alla conclusione di ciò, dopo circa venti minuti, salimmo tutti nella sala mensa dove condussi l’assemblea e far ragionare le persone sul fatto mentre, nel contempo, erano già giunti i carabinieri della locale stazione ed il procuratore della repubblica.
    So che otto ore di sciopero non potevano ridare la vita a Rosati ma era indispensabile fermarsi per non perdere il senso dell’umanità e non trasformarci in robot.
    .
    Ora capirete perché alcuni anni fa mi scagliai contro i delegati presenti nel turno che videro gli accadimenti della Thyssen-Krupp e volevo che anche loro fossero sul banco degli imputati.
    .
    Uomini di guano producono operai di merda. 
  • Di Renzo Riva (---.---.---.68) 11 giugno 2012 04:52
    Renzo Riva

    Gli operai muoiono?

    .
    Nell’indifferenza degli altri operai (uomini di guano).
  • Di Renzo Riva (---.---.---.68) 11 giugno 2012 05:39
    Renzo Riva

    Quanto qui sotto riportato è stato inviato al

    Samantadipersio’s Blog
    .
    Gli operai muoiono
    .
    nell’indifferenza degli altri operai (uomini di guano)
    .
    Se è per questo puoi anche fare il nome di un altro Riva, Felicino,
    proprietario della Lanerossi e del Milan del tempo,
    fuggito in Libano; e qui fece un grande errore invece di riparare nel Brasile del prigioniero politico Battisti).

    .Poi se vuoi indoriamo la pillola con Gigi Riva ma era solo un calciatore.
    .
    Poi c’è un Riva costruttore di barche di lusso che "sfrutta" coloro che hanno il coraggio di voler essere pagati ogni mese.
    .
    Conoscerai pure la fatica del vivere e del "dovere" di doversi guadagnare la pagnotta ma dimostri di non conoscere il mondo del lavoro industriale e soprattutto delle schiere di "fancazzisti" sindacalisti che te la menano ad anni alterni con "Portella delle Ginestre" ed altri fatti gravi di delinquenza politica e criminalità economica.
    .
    Ora rispondo al tuo passo:
    "partiamo dal presupposto che lavoro dall’età di 14 anni perchè a casa mia non esistevano le vacanze estive quando finiva la scuola."
    .
    Dal mio curriculum vitae
    .
    Nome: Renzo
    Cognome: RIVA
    Via AVILLA, 12/2
    - I - 33030 BUJA ( UD )
    tel.: 349.3464656
    .
    Dati Anagrafici e Personali:
    .
    = Luogo di nascita: AVILLA, comune: BUIA, provincia: UDINE, stato: ITALIA;
    = Data di nascita: 26 Dicembre 1949;
    = Cittadinanza: ITALIANA;
    = Stato civile: Celibe;
    = Militare: Assolti obblighi di leva, congedato Tenente Arma Trasmissioni;
    = Automunito;
    = Patente di guida: Cat. A e B (Cat. DE con certificato di abilitazione KD);
    = Passaporto: ITALIANO (da rifare alla bisogna).
    .
    Studi:
    .
    = Diploma di Maturità in Elettronica Industriale conseguito presso l’istituto I.T.I. "A. Malignani" di Udine: anno 1969;
    = Certificato di Abilitazione per la Condotta di Generatori di Vapore di 3° Grado;
    = Utilizzo PC autodidatta.
    = Agrément SNCF per la condotta di treni lavori sulle ferrovie francesi.
    .
    Esperienze Professionali:

    Ditta____________Qualifica_________Periodo______Mansione

    URSELLA snc____Apprendista__28.6.’65 <> 18.9.’65__Ferraiolo
    BUIA-UD-( I )_____Ferraiolo_____1.6.’66 <> 17.9.’66___Idem c.s.
    __________________________29.5.’67 <> 30.9.’67___Idem c.s.
    .
    SICE SpA______Operaio Qual._21.6.’68 <> 10.9.’68___Idem c.s.
    BUIA-UD-( I )____3ª Categ.

    MANIFATTURA__Assistente___16.10.’72 <> 30.11.’73__Ufficio
    GEMONA-UD-( I )_2ª Categ._______________________Tecnico

    FF.SS. Capo Tecnico 1.12.’73 < > 29.9.’79 Capo Zona
    TRIESTE-TS-( I ) Impianti Elettrici

    FERRIERE NORD Operaio 5.10.’79 < > 28.6.’88 Produzione
    OSOPPO-UD-( I ) 4ª Categ.

    CON.F.A.BI. Scarl Salariato 11.7.’88 < > 8.1.’90 Manutenzione
    ARTEGNA-UD-( I ) Agricolo    e Cond.Generatori Vapore

    SPENO INTERNATIONAL SA 22.4.’91 < > 10.2.’96 Manutenzione
    GENEVE-(CH) Elettromeccanico  e Conduzione Treni Molatori

    MECNO SERVICE srl Elettromeccanico 23.8.’99 < > 8.8.2000 Manutenzione
    S.MARIA di SALA -VE-( I )         e Conduzione Macchine Molatrici, Autista Camion

    Poi trasfertista Aiuto Battipalista con la PIAVE Perforazioni (VE), ITALPALI di (VE) e GEOFONDAZIONI (VE)

    Poi altro
    .
    Lingue:
    = Italiano (madrelingua), Francese e Spagnolo (letto e parlato), Inglese (elementare).
    .
    Altro:
    = L’esperienza alla SPENO è stata maturata nei seguenti paesi: Francia (due anni), Svezia, Olanda, Danimarca, Austria, Germania, Belgio, Finlandia.
    = Mobilità geografica: Mondo intero con preferenza Europa.
    .
    Consenso:
    = Autorizzo il trattamento dei dati personali ai sensi della legge 675/1996 e di altre leggi o norme vigenti.
    .
    .
    Figlio di un emigrante e di una casalinga e discontinuamente operaia e con un fratello.
    La scuola ai miei tempi era una levatrice per la promozione e mobilità sociale; Cosa ormai scemata grazie ai massimalisti e gran parte di sindacalisti cinghia di trasmissione d’interessi politici sinistri che in quest’Italia hanno prodotto una sinistrata società.
    Voto socialista dalla prima votazione e tre anni fa approdo al PLI.
    .
    Visto che percorso da reazionario?
    .
    Oppure sono conservatori e reazionari quelli che per 50 anni dovevano fare la rivoluzione?
    .
    Mandi,
     .
    Renzo Riva
     .
    C.I.R.N. F-VG – Comitato Italiano Rilancio Nucleare
    e
    P.L.I. F-VG – Energia e Ambiente
     .
    Skype: renzoriva1949
    Facebook: Renzo Riva
    +39.349.3464656
    .
  • Di Renzo Riva (---.---.---.68) 11 giugno 2012 05:44
    Renzo Riva

    Per evitare di essere frainteso ecco il post

    della risposta dell’amministratore  Samantadipersio’s Blog
    .
    .
    admin
    .
    Ciao Renzo,

    partiamo dal presupposto che lavoro dall’età di 14 anni perchè a casa mia non esistevano le vacanze estive quando finiva la scuola. Quindi so perfettamente cosa significano i sacrifici ed il lavoro. Raccogliere testimonianze non significa sentir dire, significa ascoltare, significa andare in giro per l’Italia a raccogliere testimonianze e scoprire che quando si parla di infortuni sul lavoro non esistono differenze territoriali: accadono al nord come al sud. L’Ilva, ti accomuna il cognome con il proprietario Riva, è il ricatto del lavoro. Così come la Fiat. Siccome do lavoro, posso decidere il bello e cattivo tempo, questo significa che i lavoratori sono sotto ricatto, a maggior ragione chi fa sano sindacalismo. Ormai non esiste più la classe operaia, esiste l’operaio. Con l’indivudualismo non si può andare da nessuna parte, dunque si possono smantellare i diritti conquistati nel tempo. Se devo esser sincera uno sciopero di 8 ore cosa cambia? Ha mai cambiato qualcosa negli ultimi anni? Non mi risulta, il problema è che si muore sul lavoro e non si ferma nemmeno la produzione, un corpo senza vita è un numero e come tale si sostituisce. Pensa nel 1998 moriva Ruggero Toffolutti alla Magona di Piombino, aveva denunciato ad un collega sindacalizzato la paura di lavorare su macchinari insicuri. Ruggero è morto ed il sindacalista non ha testimoniato ciò. La causa della morte, secondo l’accusa era Ruggero stesso che la mattina è arrivato a lavoro ed ha tolto i sistemi di protezione. Ha reso “giustizia” a Ruggero la polizia scientifica che ha esaminato la polvere accumulata sulle protezioni e risultavano essere state tolte da mesi. La Magona esiste ancora, sono morti altri operai ma i colleghi dimenticano perfino la morte dei colleghi, ormai scivola tutto addosso perchè è così che ci hanno voluto. Se ognuno pensa per sè il destino del Paese non può essere diverso da quello che vediamo.
  • Di (---.---.---.118) 18 giugno 2012 21:33

    SALVE SONO SALVATORE IL CUGINO DI PASQUALE LA ROCCA L’OPERAIO DELL’ILVA.

    DOPO AVER LETTO GLI ARTICOLI, E ASSISTITO HAI FENERALI DI MIO CUGINO CON LA SUA FAMIFLIA,

    NON CREDO CHE AL GIORNO D’OGGI SI POSSA MORIRE ANCORA PER L’INSICUREZZA DEI MACCHINARI SUL LAVORO.

    E INFATTI RISPARMIARE SULLA SICUREZZA DEL LAVORO EQUIVALE SAPERE CHE OGNI EURO RISPARMIATO E UNA POSSIBBILITA’ IN PIU’ CHE UN OPERAIO CI METTA LA VITA, E CREDO CHE SE SU DI UN POSTO DI LAVORO ACCADE UNA TALE DISGRAZIA CHE UN OPERAIO VADA A LAVORO PER PORTARE ALMENO IL PANE A CASA,CI DEVA METTERE LA VITA XCHE IL GRAN CAPO A DECISO CHE SI PUO ANDAR AVANTI COSI,CHE BASTA STARE PIU ATTENTI A QUELLO CHE SI FA.

    IO NON LO AUGURO A NESSUNO DI PERDERE IL PROPIO FIGLIO XCHE PER LA NEGLIGENZA DI UNA PERSONA DI NON SPENDERE SOLDI PER LA MESSA INSICUREZZA DI UN LAVORATORE SIA UNA PERDITA DI TEMPO.

    AD OGGI CREDO CHE IL MIGLIORE IN ASSOLUTO NEL MONDO NON POSSA SAPERE CHE STA PER COMMETTERE UN ERRORE CHE GLI COSTERA’ LA VITA HO MENO.

    IL DOLORE DI PERDERE UN FIGLIO A QUELLA ETA’ E POI SU DI UN POSTO DI LAVORO, NON LO POTRAI MAI ACCETTARE.

    UN RAGAZZO D’ORO CHE AIUTAVA IL PROSSIMO SENZA PRETENDERE NULLA IN CAMBIO, ED UNA PERSONA COSI PRECISA CHE PUR DI LAVORARE ABBIA LASCIATO IL LUOGO DI NASCITA E LA FAMIGLIA X ANDARE A LAVORARE FUORI POSSA FINIRE COSI. SPERO CHE QUESTE MIE PAROLE NON VADANO AL VENTO CHE SI POSSA EVITARE DI ANDARSENE VIA DALLA PROPIA FAMIGLIA PUR DI LAVORARE, XCHE IN QUESTO MODO SI PERDONO TUTTI I VALORI DELLA VITA, E CHE DOPO UNA GIORNATA DI QUALUNQUE LAVORO ESSO SIA RITORNARE A CASA PROPIA TI RIPAGA DEI SFORZI FATTI PER ANDAR AVANTI. E NORMALE A QUESTO PUNTO CHE MI CHIEDO SI PUO PERDERE LA PROPIA VITA PER UN FUTURO FATTO DI QUESTI STENTI?.

    SPERO DI AVERE UNA RISPOSTA DAI SIGNORI DELLA POLITICA CHE COME VOGLIONO LORO COSI SI FA.

    PENSASSERO DI PIU’ ALLE PERSONE CHE X ANDARE AVANTI ACCETTINO QUALSIASI LAVORO E A QUALUNQUE CONDIZIONE XCHE OGGI COME OGGI NON CE NE ,E QUINDI NON BISOGNA PRETENDERE TROPPO.

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