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“Pasqua con i suoi”, revocati gli arresti domiciliari a Franco Fiorito

Il Gup di Roma ha accolto la richiesta dei legali dell'ex sindaco di Anagni, e da giovedì è di nuovo un uomo libero. Il prossimo 8 aprile il giudice deciderà sulla richiesta di giudizio immediato.

L’ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio, Franco Fiorito, è di nuovo libero. Lo ha deciso il giudice, revocandogli gli arresti domiciliari. Fiorito venne arrestato il 2 ottobre scorso, nell’ambito dell’inchiesta sui Fondi sottratti al suo gruppo in consiglio regionale, con l’accusa di peculato: 1 milione e 400 mila euro è l’ammontare, secondo l’accusa, del bottino che l’ex sindaco di Anagni avrebbe fagocitato per alcune spese extra.

Il giudice dell’udienza preliminare di Roma, Rosalba Liso, ha dunque accolto la richiesta dei difensori, e così Fiorito potrà lasciare la sua dimora di Anagni (Frosinone), in cui era ai domiciliari dal 27 dicembre scorso. Un attimo prima della misura detentiva, Fiorito promise battaglia, anticipando che una volta libero, la verità sarebbe saltata fuori.

Al margine di una seria di complesse indagini, l’ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio, nell’arco di 24 mesi, avrebbe movimentato circa 6 milioni di euro per l’attività del gruppo consiliare, di cui quattro milioni di soli bonifici. Secondo l’accusa, però, 1 milione e 380 mila euro sarebbero finiti nei conti personali di Fiorito, con un versamento di circa 350 mila euro su conti all’estero, e la rimanente somma su conti italiani.

L’ex sindaco di Anagni, che alle accuse ha risposto con un dossier contro i suoi ex colleghi di partito, ha sempre sostenuto di non aver mai usato i fondi del partito per spese private, anche se le indagini parlano di spese pazze, tra cui una Jeep, una Bmw e una Smart. Ma nell’intervista rilasciata al Fatto quotidiano, il 15 settembre scorso, il politico Pdl confessò che i soldi venivano spesi anche in festini privati.

Il prossimo 8 aprile il gup dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta di giudizio abbreviato presentata da Fiorito.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.121) 30 marzo 2013 12:05

    " Pasqua con i suoi "

    Perché non poteva farla con i suoi a casa sua ,ovvero rimanendo agli arresti domiciliari ,magari in deroga provvisoria per i soli più stretti famigliari ma con con tutti gli obblighi che ne conseguono ?
    Bisognava proprio rimetterlo in totale libertà ? Uno sul quale ci sono legittimi sospetti che possa inquinare le prove se non addirittura sparire dalla circolazione?

    Può il senso della giustizia venire sempre dopo l’opportunismo politico, il potere economico
    e ora anche la festività religiosa ? 

  • Di francesco (---.---.---.43) 30 marzo 2013 13:07

    Magari organizzerà un bel pranzo di pasqua a spese del partito e lo spaccera per pranzo di rappresentanza

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