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Parigi, Nuit Debout: piazza della Republique diventa luogo per la Democrazia. Un nuovo Sessantotto?

Il jobs- act approvato in Italia, nonostante le proteste dei sindacati, sta provocando in Francia il risveglio delle coscienze che rispediscono ad Holland il messaggio di una riforma irricevibile.

Il Jobs- act è una delle riforme strutturali chieste dall’Europa per far decollare il lavoro, che in questi ultimi anni è diventato una chimera. In Francia evidentemente c’è una consapevolezza tale da rifiutare una riforma che mette all’angolo il sindacato, precarizza ancor più il lavoro, prediligendo assunzioni in nero. E se in Italia la riforma è passata in sordina, in Francia le cose vanno diversamente. D’altronde, proprio da Parigi i movimenti di protesta più significativi, come il Sessantotto, si sono allargati man mano in tutta l’Europa, per lottare contro un mondo di ingiustizie e diseguaglianze quali oggi stiamo vivendo. I Francesi, forti di un’eredità libertaria, hanno cominciato ad occupare i luoghi deputati della Democrazia, in questo caso Place de la Republique. Il movimento spontaneo si chiama Nuit Debout,(notti in piedi). Una piazza occupata notte e giorno per discutere sui temi più caldi del momento, come l’accoglienza ai migranti, repressione in Egitto ed argomenti di natura economica e politica. Si passa dai computer, dove per molto tempo ci hanno relegato per disabituarci alla Democrazia e si ritorna ad un contatto fisico reale, dove diventa importante sentire discorsi dalla voce dei propri interlocutori, far circolare idee ,studiare strategie partecipative e non lasciar arenare la libertà d’opinione. Un futuro migliore, una società a misura d’uomo, che giornali e televisioni raccontano a modo loro senza scandagliare i fatti che avvengono nel ventre del Paese, che si vuole muto e prono ad accettare quanto viene calato dall’alto.

In un mondo che venera come divinità assolute finanza e banche, che ha cancellato lo stato sociale per insediarsi nelle istituzioni e governarle direttamente, c’è la necessità di appellarsi alla dignità umana, per troppo tempo calpestata in nome di un’Europa che sta solo producendo diseguaglianze e privazione dei servizi necessari per il buon funzionamento dello Stato. Dopo averci privato dell’accesso alla sanità, divenuta un servizio per ricchi, adesso le diseguaglianze si avvertono anche dall’accedere al cibo e con il trattato del TTIP i poveri per risparmiare saranno costretti a mangiare ogni tipo di schifezze che arrivano dall’America, come la carne agli ormoni, mentre chi può potrà garantirsi cibo scelto e di prima qualità.

E’ dall’aggregazione che nasce la discussione, il confronto e di conseguenza la richiesta di poter partecipare alle scelte che ci riguardano tutti da vicino. Vivere isolati come se fossimo dei naufraghi in un’isola deserta permette ai luminari della finanza di servirsi di operazioni che si nidificano e trovano nella corruzione la sua ragion d’essere. Trasformare poi i partiti in comitati d’affari abolendo ideologie e valori che sono all’origine di ogni comportamento umano ci trasforma in sudditi e vassalli di un sistema che cozza contro i bisogni di ogni essere umano. Per ora Parigi ha trovato in Place de la Republique il centro di discussione e quella Piazza c’è il rischio che diventi virale per quanti oggi vivono l’arroganza e la supremazia di governanti che non sanno più cosa significhi governare una società che vuole mantenere vivi i concetti di partecipazione e democrazia.

(Foto: wikimedia)

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