• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Papa Francesco e Stephen Hawking | La teoria del tutto

Papa Francesco e Stephen Hawking | La teoria del tutto

Tra le immagini più significative di questo 2016 (che tra un mese andrà in archivio) credo che possano rientrare di diritto la fotografie scattate in Vaticano e che immortalano alcuni frammenti dell'incontro avvenuto tra Papa Francesco e Stephen Hawking.

L'astrofisico e cosmologo che si è sempre professato ateo era presente presso la Santa Sede per partecipare alla plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze.

In tutto questo e utilizzando un piccolo gioco di parole si potrebbe riscontrare perfino una sottile vena ironica, tratto caratteristico dello scienziato inglese, in quanto dietro a questo scatto stanno le storie del successore di Pietro “venuto dalla fine del mondo” e quella dell'astrofisico che per tutta la vita ha inseguito con i propri studi “l'inizio del mondo” (meglio dire l'origine dell'universo intero).

Il rapporto tra scienza e religione non è mai stato facile nel corso dei secoli basti su tutti ricordare la vicenda di Galileo. Francesco è però un Pontefice diretto che non dimentica la Storia ma cerca di aggiornarla quotidianamente con gesti importanti e pieni di carica non soltanto simbolica.

Hawking dal conto suo è una figura altrettanto straordinaria.

La propria storia è una storia di tenacia e determinazione che non si arrende al dolore, come noto lo scienziato britannico è ridotto da diverso tempo al completo immobilismo da una malattia neurodegenerativa, nonostante ciò egli non ha mai perso l'amore per la vita e per la sfida di vivere giorno dopo giorno facendo del proprio lavoro e studio il motore delle cose.

 La storia di Stephen Hawking è raccontata dal biopic del 2014 “La teoria del tutto” del regista James Marsh che vede Ediie Redmayne (vincitore del premio Oscar 2015 quale miglior attore proprio per questa interpretazione) vestire i panni dell'astrofisico. La pellicola è l'adattamento filmico della biografia scritta da Jane Wilde Hawking ex moglie del fisico inglese (donna resa magnificamente sullo schermo da Felicity Jones).

“La teoria del tutto” è un film dalla grazia estetica evidente e tangibile, sorretto da una fotografia pulita ma nello stesso tempo calda, capace di rendere il film piacevole da vedere per le immagini ancor prima di quanto lo siano la bellezza e la forza della storia stessa.

Il regista si muove e fa muovere gli attori con delicatezza e riesce nell'impresa non semplice di raccontare “bene” una biografia di persone ancora viventi.

La dolcezza è la cifra stilistica del film che viene mantenuta anche nei momenti più aspri della narrazione.

La storia d'amore tra Stephen e Jane viene seguita dalla nascita avvenuta durante gli anni universitari fino alla fine del loro rapporto sentimentale passando attraverso anni difficili causa l'aggravarsi delle condizioni fisiche di lui.

L'amore (inteso in tutte le proprie sfumature) è il filo conduttore della narrazione, l'amore verso un'altra persona così come l'amore per lo studio e la ricerca.

L'amore capace di far superare a Stephen tutti gli ostacoli che si troverà davanti durante il proprio percorso, dagli ostacoli della vita privata a quelli riguardanti la sfera pubblica al quale lui e le proprie teorie saranno esposti.

In conclusione la riflessione più naturale che si potrebbe trovare è la seguente: “non è forse l'amore a rappresentare il “tutto” nelle nostre vite di fronte all'infinito dell'universo?”

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità