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Palermo. Un’assemblea di Facoltà

80 partecipanti nell’ultima di una serie di assemblee di facoltà, che ha visto scemare progressivamente le presenze. Sorprende che si parli proprio della storica e sempre presente facoltà di Lettere e Filosofia, che da settimane guida in sostanza la protesta palermitana. Il dato è significativo: emerge l’idea che la strategia temporeggiatrice del governo Berlusconi abbia avuto la meglio sulle forze studentesche, almeno così sembra a Palermo nella facoltà visitata. La delusione assale un po’ tutti, chi ritiene la protesta ormai in piena fase discendente, se non totalmente estinta, e chi invece con un pizzico di ottimismo residuo crede ancora nella voglia studentesca, forse silente, di abbattere i recenti decreti ministeriali, nonché lo status quo dell’università fatto di baronaggio, concorsi truccati, parentopoli, aspetti che – ci tengono a precisare – sono assolutamente inaccettabili. Che siano state la stanchezza, la voglia di studiare e di non perdere altre ore di lezione o le piccole modifiche apportate al progetto iniziale con il decreto legge 180 del ministro Gelmini nessuno sa definirlo con esattezza.



Mancavano anche coloro che hanno insolitamente (rispetto ad altre storiche proteste) gridato a fianco degli studenti in queste settimane: il precariato dell’università a rischio dopo il blocco del turn-over ha disertato l’aula magna. Gli studenti presenti hanno deciso di proseguire la mobilitazione in vista di due tappe importanti: la giornata di azione nazionale del 28 novembre e lo sciopero generale indetto dalle CGIL del 12 dicembre, dopo il “tradimento” delle altre più importanti sigle sindacali, CISL e UIL. Si definiscono “l’onda fuori controllo” i mobilitati più convinti, che provano a spiegare a se stessi e agli altri come probabilmente una fase di riflusso sia abbastanza normale. Normale considerato il mese pieno di iniziative, cortei, fiaccolate, lezioni in piazza a cui l’intera città di Palermo ha assistito. D’altronde queste righe possono essere soltanto un’istantanea della situazione, un fotogramma di una intera pellicola: chissà se l’assemblea del 21 novembre nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo siciliano rappresenti la normalità o l’anormalità dell’”onda”. Chi vivrà, vedrà!

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