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Pakistan: sharia in cambio della pace

Bush se ne è andato e gli USA non capiscono più il Pakistan.

Obama non ha commentato, il Pentagono ha parlato di un evento negativo, ma c’è preoccupazione anche in Inghilterra e nella NATO riguardo agli ultimi sviluppi.

Il Pakistan ha stretto un accordo lunedì con i Taliban del nord. In cambio della pace, l’imposizione di una sharia, o legge islamica, su alcuni territori da loro controllati, che abbracciano metà del nord del paese.

Gli USA speravano che i Taliban fossero sconfitti militarmente, e invece hanno ottenuto una vittoria. E ora si cerca di capire quale sia la strategia del Pakistan.

Aree di applicazione del trattato di pace

Mercoledì mattina è partita una marcia pacifica, in quei territori, guidata dagli ecclesiastici musulmani per festeggiare l’accordo. La popolazione sta festeggiando per la fine della guerra, cantando "Dio è grande! Vogliamo pace!"

La guerra ha ucciso centinaia di persone nella valle di Swat tra civili, miliziani e forze governative, mentre più di un milione e mezzo di persone sono scappate. Alcuni esperti affermano tuttavia che la pace servirà a rafforzare i miliziani. La pace non è assicurata, ma una nota dell’Alta commissione inglese in Islamabad, capitale del Pakistan, dice che "abbiamo bisogno di confidare che finiranno le violenze".

Ufficiali dal Pakistan insistono che il patto non è una concessione, ma è stato firmato per l’urgenza degli abitanti in Swat e delle aree adiacenti per un sistema giudiziario più efficiente.

All’interno del paese, i critici dell’accordo dicono che la costituzione non permette sistemi paralleli, e che quindi non potrà funzionare. Tuttavia, molte delle regole concesse ai Taliban erano già in vigore precedentemente, anche se non in via ufficiale. Per ora, inoltre, la sharia sarà più leggera che altrove: non è previsto un divieto per le ragazze di frequentare la scuola, come vorrebbero le correnti estremiste dei Taliban.

Un governatore della provincia afferma anzi che non entrerà in vigore un sistema Taliban, ma un sistema centrato sulla giustizia. Come ovunque, tuttavia, non è solo la legge scritta a regolare la vita, ma anche una serie di regole sociali e di costume. Ma la popolazione sembra più che felice di vivere in qualsiasi altro sistema, piuttosto che perennemente in guerra.

Un accordo simile nello Swat era stato firmato nel 2008, ma collassò dopo pochi mesi e fu criticato per aver concesso ai militanti, circa 2000, di riorganizzarsi.

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