• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Premiata sartoria italia

Premiata sartoria italia

Ovvero, riflessioni estemporanee a ruota libera a tutto campo di un cittadino esasperato!

Spesso ci lamentiamo che i nostri cari “poltronati” di Camera e Senato lavorano poco, sono assenteisti e che percepiscono un “ridicolo” stipendio.

 

Ebbene, io sarò il salmone che risale contro corrente.

Se provo a mettere in relazione le leggi vigenti in Italia, con il lavoro dei Parlamentari, potrei asserire che a Palazzo Madama e a Montecitorio, sono presenti brandine piuttosto che poltroncine.

Stime contrastanti, quantificano tra un minimo di 50.000 ed un massimo di 300.000, le normative attualmente vigenti. Tenuto conto che ogni singola normativa è, in linea di massima, soggetta all’approvazione del nostro Parlamento, visto che per approvare una singola normativa bisogna transitare attraverso una innumerevole serie di sedute parlamentari, è facile desumere che i nostri politici dormono nella sede di LAVORO* (vedi nota a fondo pagina).

Per quanto ho appena esposto, mi verrebbe spontaneo dire: “Poveretti, tutto quel lavoro per quattro soldi !”

La Francia e la Germania, hanno meno di 10.000 norme vigenti.

L’Italia, per cercare di raggiungere il livello dei nostri amici europei, ha dovuto creare addirittura il Ministero per la Semplificazione Normativa, attualmente capeggiato dal Ministro senza portafoglio Roberto Calderoli.

Adesso però, iniziano a nascermi i dubbi in testa.

Ma se ci sono troppe leggi e si cerca di eliminare ed accorpare quelle esistenti, a cosa servono i nostri 1000 Parlamentari? Non basterebbe un numero meno corposo per cercare di razionalizzare il parco leggi esistente ed aiutare Calderoli nel suo arduo (se non impossibile) compito? Perché si scarica al Popolo, la responsabilità di abrogare e modificare leggi, quando basterebbe farlo in Parlamento? Il referendum, è davvero uno strumento di democrazia, quando basta l’unanime accordo del Parlamento, per far rientrare dalla finestra, ciò che il Popolo ha buttato dalla porta?

Dopo essermi posto questa serie di domande, ripiombo nella realtà leggendo che sono 750.000 le auto blu distribuite tra Governo, Deputati, Senatori, Regioni, Province, Comuni, Magistratura, Banca d’Italia, Ferrovie dello Stato, Poste, Ambasciatori, Eurodeputati, Sindacalisti, Presidenti e Consiglieri di Enti e Comunità varie ecc….ecc……..

Senza parlare del personale delle Forze di Polizia distolto dal proprio servizio, per guidare queste auto e fare da scorta personale a Parlamentari e simili.

Quasi, quasi, mi faccio eleggere Amministratore di Condominio per pretendere il diritto all’auto blu, all’autista ed alla scorta personale (quest’ultima necessaria perché il dentista mi ha minacciato per avergli ricordato di farmi la ricevuta).

In questo scenario di inutili sprechi a destra e a manca per mantenere il transatlantico romano e tutte le varie diramazioni, si destreggia Il sarto Tremonti.

Appoggiato dai fidi collaboratori Gelmini, Brunetta e compagnia bella, il noto sarto cerca di far passare l’idea che voci importanti quali la Scuola, la Giustizia, la Sicurezza, la Sanità, la Previdenza Sociale, la Ricerca, sono semplicemente delle spese da tagliare e non sono un investimento per il futuro.

Ultimo dubbio e poi chiudo.

L’articolo 67 della Costituzione recita che “ogni membro del Parlamento è al Servizio della Nazione” al pari degli impiegati dello Stato (i cosiddetti “fannulloni” quali poliziotti, vigili del fuoco ecc…ecc….). In virtù dell’articolo 98 della stessa Costituzione, il pubblico impiegato (il “fannullone” per capirci), non può svolgere altra attività lavorativa integrativa (se non in casi eccezionali), perché a servizio ESCLUSIVO della Nazione. Ora la domanda mi nasce spontanea: perché i nostri Parlamentari (che scelgono di candidarsi spontaneamente), quali dipendenti dello Stato, possono svolgere 1-10-100 altre attività ? Non sono abbastanza cospicui gli stipendi che percepiscono per la “scomodità” di rappresentarci ? Il “fannullone” che spesso avrebbe bisogno di entrate integrative (visti i 1.300-1.500 euro mensili nette che percepisce), svolge la stessa funzione del Parlamentare (rappresentare lo Stato). Probabilmente loro possono svolgere 50 attività collaterali, semplicemente perché non rappresentano lo Stato, ma i propri interessi!?

Comunque, in questo bailamme di tagli e “razionalizzazioni” alla spesa corrente, il cittadino si può consolare perché nel 2020 (se tutto va bene), può attraversare lo stretto di Messina senza prendere il traghetto.

 

*Nota

Eticamente, il politico che siede in Parlamento dovrebbe considerare il mandato che gli ha affidato l’elettore, come un lavoro ed una missione. Invece la realtà è diversa. Non sembrano amministratori della “res publica”, ma semplicemente interlocutori dei propri interessi.

Commenti all'articolo

  • Di Astrolab (---.---.---.3) 2 maggio 2009 10:13

    Carissimo Pratz71,
    ti posso dire soltanto che il nostro paese ha una grande necessità, di non avere piu’ questi politici, e fino qui siamo d’accordo, è una classe parassita che si rinnova con amicizie, connivenze, parentele, e circoli delle stesse persone da decenni, e decenni, ma mi dirai, come mai si potrebbe cacciar via tutta sta gentaglia?
     Credo che ci rimane solo una speranza, o emigriamo tutti, magari ce ne andiamo in Australia, e formiamo una sub nazione, li’, c’è tanto spazio vuoto.. o organizziamo uin pellegrinaggio di massa a Lourdes, li’ forse, con milioni di preghiere( le forze positive contro le negative) credo si possa riuscire a farli ammalare di brutto fino a smettere di lavorare, a occorrerebbero mesi e mesi di preghere accanite... dubito però che la Madonna, possa intercedere fino a questo punto... allora come possiamo fare? li facciamo schiattare da soli, nessuno dovrebbe piu’ andare alle elezioni, ma dico nessuno.... forse qualcosa cambierebbe.. senno’ c’è rimasta la guerra civile. ma poichè abbiamo anche una classe medio alta , che non rinuncerebbe mai ai previlegi, sarebbe una guerra persa, poche armi, pochi poveretti che troppo deboli per il mangiare da schifo , a causa dei pochi soldi che pigliano, sarebbero troppo deboli per combattere.. allora.. niente,..l’ultima speranza, sarebbe un’attacco degli alieni, visto mai che quelli ce li levano di torno per primi???

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.114) 2 maggio 2009 17:49
    Paolo Praolini

    Una limpida illustrazione dello stato del ns paese.
    Dobbiamo dare una svolta interessandoci direttamente e divenire parte attiva.
    Gran parte delle responsabilità di questo stato di decadenza sono attribuibili a noi cittadini, per quanto non fatto e per quanto mai detto.
    Oltre che per aver dato fiducia nell’espressione di voto a chi aspirava alla poltona e non a chi poteva rappresentarci.
    Insomma noi siamo in parte responsabili.
    Abbiamo il modo e l’opportunità di cambiare le cose, quindi facciamolo.


  • Di pierluigi (---.---.---.199) 2 maggio 2009 18:56

    Penso che oltre a lamentarsi bisognerebbe fare qualcosa che sia più evidente. Molte persone non sono a conoscenza che in Italia abbiamo oltre 607.000 AUTO BLU contro una media europea di circa 55.000.
    Questa GRANDEUR ci costa oltre 8 miliardi di euro/anno ( basta fare un semplice calcolo 1 euro/km.x 15.000 Kh/anno= 15.000 euro/anno per ogni auto x 550.000 auto = 8,25 miliardi/anno buttati in benefits a persone che non guadagnano certo 1500 euro/mese) Se poi ci aggiungiamo un consistente numero di autisti e guardaspalle ecco che arriviamo intorno ai 10 miliardi/anno. Con questa cifra si potrebbe OGNI ANNO installare circa 8.000 MW di energia eolica, dare lavoro ad un gran numero di persone, ridurre l’inquinamento e ridurre le spese per l’acquisto del grezzo.DETTO QUESTO che fare?
    Io proporrei di fare gli uomini sandwich ed andare in giro con dei cartelli con la scritta.
    550.000 auto blu= 8.000 MW eolici in meno OGNI ANNO.. 
    Pierluigi Poggi

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares