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 Home page > Attualità > Società > PIL Prodotto interno lordo oppure poveri illusi?

PIL Prodotto interno lordo oppure poveri illusi?

Cina: il Pil è cresciuto a tal punto nel secondo trimestre del 2010 che la Cina è seconda solo agli USA e ha superato il Giappone.

Bristol: da un anno un ragazzo vive senza denaro.

Italia: Save the Children è intervenuta in almeno mille casi di tratta e sfruttamento di minori.

Queste tre notizie non sono così diverse fra loro, c’è un elemento in comune che è il denaro, denaro che porta con sé molte conseguenze positive o meno.

Il famoso, famigerato PIL è cresciuto a dismisura in Cina. Ma che senso ha questa crescita del PIL se nelle fabbriche cinesi si devono celebrare le feste della felicità per tentare di arginare la serie di suicidi, derivata certo dai ritmi forsennati di lavoro e da un tipo di vista insostenibile?

Era meglio quando si moriva di fame? No, ma nemmeno morire di fatica, di solitudine, di spersonalizzazione mi pare una buona soluzione.

E dunque il denaro dà o no la felicità?

Quasi tutti, credo, direbbero di no, aggiungendo che però avere denaro aiuta.

Di certo per ora non intende suicidarsi il ragazzo che vive a Bristol da un anno senza denaro. La vicenda è iniziata un po’ per scommessa e ora continua semplicemente perché il giovane così si sente più felice di prima. È vegetariano, vive del prodotto del suo orto, abita in un camper presso una fattoria per cui lavora due volte la settimana per pagare l’affitto, ha un cellulare con cui riceve e basta e un computer alimentato a energia solare. Fa il bucato usando verdura seccata e bollita (non so dire di più) e si lava con ossi di seppia ed erbe (questo degli ossi di seppia per via di Montale l’ho trovato molto poetico, ma il principio chimico non lo conosco). Il problema sono le ragazze, ma non dispera di trovare una donna che la pensi come lui...

Dal PIL cinese, come massima espressione di progresso, al rifiuto di questo tipo di progresso incarnato dal denaro nel cuore. Diciamo... della civiltà occidentale.

Il grande poeta Giacomo Leopardi ha lasciato come ultima poesia “La ginestra”, in essa parla di questo fiore tenace che vive nei luoghi più ostili come le pendici laviche del Vesuvio e vi fiorisce.

Fiore umile, esempio per un’umanità che si trova di fronte a una natura ostile, ma si crede immortale e importante, tanto che gli uomini, presi da sé, invece di coalizzarsi contro una sorte spesso infelice si fanno la guerra fra loro in nome d’un presunto progresso. In realtà si chiede il poeta che progresso può esservi che non sia quello fondato sulla solidarietà tra esseri umani, anzi tra esseri viventi?

(“Tutti tra sé confederati estima/ Gli uomini, e tutti abbracci/ Con vero amor, porgendo/ Valida e pronta e aspettando aita (aiuto)”.)

Solo questo aiuto reciproco è progresso, è civiltà.

Se usassimo il metro di Leopardi e non il PIL, è chiaro che il rapporto di Save the Children Italia ci farebbe tremare, paventando per noi la fine di una civiltà, la fine di un’epoca... ma purtroppo non sarà così.

In Italia moltissimi minori (MINORI) vengono usati per traffici sessuali o per lavoro in nero, accattonaggio ecc. sono per lo più ragazzi e ragazze stranieri, vengono da paesi tristemente noti come l’Afghanistan o dall’est Europa oppure dall’Africa.

I numeri impressionanti dell’associazione sono comunque nulla di fronte a un fenomeno per lo più sommerso.

E allora che dire? Certo gli sfruttatori avranno un bel PIL (spesso se lo fanno il PIL proprio sfruttando), magari anche i clienti delle ragazzine prostitute hanno un buon PIL: evviva allora siamo tra le superpotenze!

Se diamo retta a come va il mondo (forse da quando il primo essere umano ha gioito dell’arte dell’accumulo) evviva, nonostante le inevitabili vittime, se diamo retta una volta, una piccola volta a un poeta vediamo che non c’è da stare allegri.

E se non tutti si può vivere senza denaro, almeno si dovrebbe cercare di accontentarsi, di non essere avidi, di trovare altrove un senso alla vita, magari (ma che sogno sarebbe) proprio nella solidarietà. Il mondo sarebbe un fiorire di ginestre e forse anche di poeti.

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