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 Home page > Tribuna Libera > PD, un governo ombra per un posto al sole

PD, un governo ombra per un posto al sole

Ehi PD, le elezioni sono state fatte, non avete vinto, anzi.
Un Governo s'ha da fare! Cosa fate?
Il Presidente Mattarella dice: "Ora serve senso di responsabilità nell'interesse del paese e dei cittadini.

Dall'Ue pressappoco la stessa richiesta con l'aggiunta di temere per la stura al debito.

Pure i mercati; si, "ce lo chiedono i mercati".

Eppoi, suvvia, agli speculatori dello spread vogliamo darla vinta?

PD diviso? Toh, che novità. C'è chi vuol convergere e chi invece divergere, per fare una maggioranza e governare.

Si vabbè non credete che i programmi politici, di quelli che non hanno perso, siano in grado di governare la complessità che abbiamo di fronte. Ritenete, anzi, si debba fare tutt'altro e non disponete della forza parlamentere per poterlo fare?

Okkei, daccordo, potete però far governare altri per corrispondere a quella responsabilità che vi si chiede.

Mettiamola così: il Pesidente dice di responsabilità nei confronti dei cittadini; beh volete lasciare questa palla in mano ai 5 stelle?

Si può fare una "convergenza parallela" sulle divergenze di programma.

Già, sofismi a gogò, per consentire ai 5 Stelle di fare un governo alla luce del sole e voi uno all'ombra.

Spendete una "fiducia tecnica" per salvare l'Italia; fateli governare, mettendo pure in stand by la destra populista.

Non un inciucio se, in cuor vostro, credete non possano farcela.

Fateli fare!

Voi fate, subito dopo, un governo ombra per ribattere con un programma di strategia al loro per non lasciarsi esaurire, colpo dopo colpo, dalle quotidiane azioni intraprese dal governo.

Se Loro, con quel che dicono di voler fare, non ce la faranno verrete leggittimati a prendere quel posto al sole.

Si, insomma, vi toccherà scommetere se siete sicuri del vostro già fatto e, ancor di più, su quello ancora da farsi.

 

Approposito di Mattarella, dei cittadini e della palla.... permettetemi di rammentarvi: La crescita si fa con la spesa. Così viene generato reddito, quel reddito che serve a fare nuova spesa. Tocca allocare quelle risorse di reddito per remunerare chi, con la spesa, remunera tutti.

Dunque, se quel felino del gatto caccia per mangiare e quando addomesticato, aspettando la pappa e facendo le fusa, diventa un fellone.....beh, l'aver guadagnato dall'esser cittadini, non farà loro far di più.

Già, e quella spesa sarà un bluff se, allo Stato che paga quel reddito, verrà a mancare la stessa quota parte di denaro per fare la spesa che gli tocca per far pur'esso la crescita.

La vedete la debolezza del loro programma?

 

Prosit!

 

Mauro Artibani, l'Economaio

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Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.50) 22 marzo 2018 20:03

    SOLO parole >

    Dopo un decennio di crisi l’Italia si fa trainare dalla ripresa globale, ma con ancora tante “ferite” aperte. A cominciare da un DEBITO che supera i 2mila miliardi e da quel benaccetto “ombrello” monetario (QE) della Bce che da tre anni tiene a freno lo spread, evitandoci la Troika.


    E pochi ricordano che era marzo 2013 quando l’allora candidato premier PL BERSANI pubblicò i suoi 8 punti per un “governo di cambiamento”. Punti che in buona parte sono, purtroppo, tuttora di attualità.

    ADESSO è tutto un gran parlare delle 2 forze politiche “emergenti” e dei leader carismatici che le guidano.

    Non c’è però nessuno che scommette sulla “fattibilità” delle loro promesse elettorali.


    Dato scontato è che nei duri periodi di crisi è facile catturare il consenso di delusi e di bisognosi prospettando rimedi “salvifici”.

    Peccato che si dimentichi che, proprio in anni recenti, di slide e di slogan “miracolistici”, branditi da soggetti politici “fascinosi”, ne abbiamo visti e sentiti non pochi.


    Quindi la prima vera “svolta” proficua sta nel tornare ad apprezzare la “concretezza”, anche verbale, dei progetti e delle misure da attuare.

    Spesso solleticare gli “appetiti” primari è tattica da Dossier Arroganza ... 

    • Di Mauro Artibani (---.---.---.140) 24 marzo 2018 14:28

      La prego rilegga il mio pezzo poichè credo non centri alcunchè con quel ce lei h scritto

    • Di pv21 (---.---.---.50) 25 marzo 2018 12:54

      La prima battaglia è far capire a tanti italiani che, a prescindere dall’area di provenienza, inesauribile è la catena di nuovi giovanili leader da spettacolo mediatico (tante parole e gesti, ma di risultati concreti poco o nulla).

      Cambia la faccia, cambiano gli slogan, cambiano le promesse, ma non cambia la sostanza.

      Questo è l’unico messaggio che conta “nell’interesse del paese e dei cittadini”.

      O no !?

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