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 Home page > Tribuna Libera > Omicidio irrisolto: una foto per Marco Vannini

Omicidio irrisolto: una foto per Marco Vannini

Marco Vannini, il ragazzo ucciso a Ladispoli (ROMA) da un colpo di pistola

Era il 17 maggio del 2015 intorno alle 23,40 il 118 riceve una telefonata. Un uomo chiede aiuto, un ragazzo ha avuto un malore. Il ragazzo è Marco Vannini. Quando al telefono l’operatore chiede maggiori informazioni, il suo interlocutore dice che l’allarme è rientrato e che non c’è più bisogno del loro aiuto. Ma la persona del 118 ricorda di aver sentito delle strane urla in sottofondo. Dopo circa 30 minuti al 118 arriva una nuova chiamata: questa volta si chiede l’intervento dell’ambulanza. L’uomo al telefono dice che il ragazzo si è ferito alla schiena con un pettine appuntito. E’ un codice verde non c’è bisogno che a bordo dell’ambulanza ci sia anche un medico. E così l’ambulanza arriva a sirene spente preleva Marco ma i soccorritori si rendono subito conto che c’è qualcosa che non va. Secondo la loro descrizione Marco era vestito, aveva una maglietta e sulla schiena un forellino come se ci fosse una bruciatura da sigaretta. Arrivati in ospedale si rendono conto che la situazione era davvero grave.

Intanto i genitori della fidanzata di Marco chiamarono i genitori di Marco riferendo a loro di non preoccuparsi perché Marco era solo caduto dalle scale e con questo aveva avuto un malore. Questi, appresa la notizia, si precipitarono sul posto e appena vedono Marco, capiscono che c’è qualcosa che non va. Nel frattempo si avvicina il fratello della fidanzata di Marco e dice: “Stavamo solo giocando è partito un colpo”..... 

"Stavamo solo giocando...." parole che rimbombano nella testa dei genitori di Marco che hanno visto sfiorire un ragazzo di 20 anni perché, per un gioco, è partito un colpo, quel colpo che a Marco gli è costata la vita, quel colpa che qualcuno ha voluto prima far credere che fosse stato una punta di un pettine e poi un semplice malore. Tante scuse solo per non perdere il buon lavoro di Antonio Ciontoli, capo famiglia della casa del mistero.

Antonio Ciontoli è indagato insieme ai quattro membri della sua famiglia. Adesso sul noto gruppo di facebook "Giustizia e verità per Marco Vannini" è stato organizzata una piccola iniziativa ma molto significante e toccante da parte degli amministratori di questo noto gruppo, per commemorare, ma non solo, la memoria Marco a 6 mesi dalla sua tragica scomparsa. Dalle 8 del mattino del 17 novembre fino alle 8 del mattino seguente tutti gli aderenti del gruppo dedicato a Marco Vannini, potranno mettere la stessa foto principale scelta per la passata fiaccolata (vedi foto) sul proprio telefonino o sul proprio computer per poi pubblicare tutto di nuovo sul gruppo, cioè il telefonino o il computer con la foto sul display del ragazzo.

Già in passato questi ragazzi hanno postato, sempre sul gruppo, un post che chiedeva all'Italia interna di combattere per la verità di questa vicenda e sul gruppo moltissime persone scrissero la loro provenienza ed un piccolo pensiero per questa vita bruciata senza motivo.
Un piccolo gesto che può far capire ai genitori di Marco che non sono soli.

 

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