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Omicidio di Stato di Giulio Regeni. Non esiste in Egitto alcun complotto e asse anti italiano

E ritornano. Eccome se ritornano. Teorie vecchie, fumose, figlie di quella cultura devastante dei depistaggi che ha da sempre caratterizzato il modus operandi di tutte le dittature egiziane. Per capire come funziona l'Egitto qualche teorico di fantasiose teorie potrebbe ad esempio leggersi il libro Giulio fa cose, oppure vedersi il film omicidio al Cairo. C'è tutto lì.

 Un tutto che spiega perfettamente come opera da sempre il sistema politico e repressivo egiziano con uno dei più alti tassi di corruzione al mondo. Ed ora, proprio nel momento in cui a processo finiranno quattro esponenti di spicco della National Security, e di una ventina ancora si cercherà di capire come fare per farli rientrare nel processo per l'omicidio di Stato di Giulio, perché è di questo che si tratta, omicidio di Stato, si fa avanti, come riporta la stampa, nuovamente l'ipotesi che quanto accaduto a Giulio, non una "disgrazia" ma un delitto atroce compiuto per mano degli apparati dello Stato egiziano, sia figlio di un complotto anti italiano con lo scopo di destabilizzare i rapporti tra Italia ed Egitto.
 
Ed in tutto ciò si incastrerebbe anche la vicenda di Patrick. Siamo ai limiti della teoria dell'assurdo. In questi cinque anni si è dimostrato in tutte le salse come i rapporti tra Italia ed Egitto paradossalmente ne siano usciti rinforzati, EastMed e vendita di armi ed operato dell'ENI, con tanto di Fincantieri e Leonardo pare pronte ad aprire propri stabilimenti in Egitto, ne sono la prova evidente. Zaky viene trattato in Egitto come loro trattano tutti i propri cittadini che osano criticare il regime.
 
Non è un cittadino italiano Patrick, è un cittadino egiziano e l'Egitto non vuole ingerenze. Se avesse studiato in qualsiasi altro Paese la situazione sarebbe l'identica. Così è stato per Giulio. Tutte le madri d'Egitto che hanno denunciato la scomparsa dei propri figli, abbiamo già dimenticato il loro grido? Sostenere che l'omicidio di Stato di Giulio sia figlio di un complotto anti italiano, o di una fantomatica asse anti italiana, che possa magari favorire i francesi, i tedeschi o i marziani, è quella teoria di comodo spolverata fin dal principio dal regime egiziano e da chi ne è stato complice per assolvere il regime dalle proprie responsabilità e trasformarlo da carnefice, quale è, in vittima insieme all'Italia. Se veramente tra le fila del governo italiano c'è chi sostiene questa teoria, c'è da incavolarsi e non da poco, ma alla fine forse non dovrebbe stupire, perchè spiega il fatto del non voler richiamare il nostro ambasciatore e di non voler dichiarare l'Egitto insicuro.

mb

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