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Oltre il covid

Lungi da me l’idea di iscrivermi al club dei complottisti, ma è forte il convincimento che il fenomeno Covid (non provocato ad arte) non sia stato combattuto in Italia con il rigore dovuto per la pressione di categorie industriali e commerciali. In Lombardia, malgrado le restrizioni imposte dal lockdown, l’attività industriale non si fermò mai e ciò dimostra, oltre ogni dubbio, la subalternità della politica alla economia industriale, cosa non trascurabile se vogliamo parlare di democrazia in modo serio e concreto. 

All’affacciarsi dell’estate, quando il virus sembrava regredire, ecco levarsi il coro di proprietari di discoteche, stabilimenti balneari, e tutto l’indotto vacanziero, con il brillante risultato di buttare via i sacrifici fatti durante il lockdown e aprire le porte alla, prevedibile, seconda ondata di contagi. Ora si parla di salvare quella orgia di consumismo e di abbuffate denominate “santo Natale”, riaprendo tutto verso quel periodo e creando le premesse per una terza ondata di contagi. Altra criticità, venuta fuori con l’insorgere della pandemia: l’impreparazione, il dilettantismo, l’inadeguatezza delle strutture sanitarie pubbliche, gestite impropriamente dalle regioni con figure politiche totalmente ignoranti in materia. Addirittura è venuto fuori un conflitto di attribuzione di poteri tra regioni e governo, con conseguenti frammentazioni e contraddittorietà su provvedimenti da prendere. Le prime cose che dovremmo imparare da questa tragedia e trasformarle rapidamente in provvedimenti di legge, sono:

-destinare maggiori risorse e quindi strutture alla sanità pubblica -affidare al Ministero della Salute, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) la nomina dei responsabili regionali e delle singole ASL

-separare sanità pubblica da quella privata, abolendo le convenzioni

-vietare ai medici dipendenti della Sanità pubblica di fare attività privata -avere una strategia che tenga conto che il più grosso affare per la comunità nazionale è la PREVENZIONE.

Paolo De Gregorio

Foto di Engin Akyurt da Pixabay 

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