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Olimpiadi, e se Danny Boyle fallisse?

Partiamo da un presupposto: fare meglio della cerimonia di apertura di Pechino 2008 sarà davvero difficile. I cinesi non hanno lesinato sforzi, né mezzi, proponendo uno degli show migliori finora mai visti. Uno spettacolo grandioso, epico e allo stesso tempo tecnologico, che è riuscito a emozionare e a coinvolgere. Lasciando tutti senza parole.

Eppoi queste sono le Olimpiadi della crisi, del low cost, dove tutte le spese sono state ridotte. Quelle di Pechino erano quelle dello sfoggio. La dittatura cinese non ha voluto sprecare l’occasione di mostrare al mondo la propria magnificenza, ribadendo anche attraverso lo sport la sua ferma volontà di ergersi a potenza di rango mondiale. Una volta emergente. Ufficialmente i giochi del 2008 sono costati 36 miliardi di euro, quelli di Londra finora 14 e mezzo. Meno della metà.

Con meno mezzi, 10.000 attori e ballerini, contro i 20.000 cinesi, il compito di Danny Boyle sarà di fornire uno spettacolo forse meno pirotecnico, ma altrettanto bello. Il talento non gli manca. Il regista inglese ha firmato due dei capolavori cinematografici degli ultimi venti anni: Trainspotting (1996), un film generazionale scandito dalla musica, con una colonna sonora che in pochi hanno dimenticato; e il più recente The Millionaire, girato in India, che ha conquistato ben nove premi Oscar, tra cui quello per miglior film e miglior regia, anche questo contraddistinto nella migliore tradizione di Bollywood da musica e canti.

Certo, nella sua biografia ci sono anche film che in Italia in pochi hanno visto o altri che hanno fallito l’obiettivo. Come il ben noto The Beach, che vede come protagonista il bel Leonardo di Caprio, girato in Thailandia, in cui il regista inglese non è riuscito a condire nel giusto modo i tanti elementi in gioco.

La sfida, e il rischio, per la cerimonia di apertura di Londra 2012, è proprio quella di riuscire a unire i tanti elementi, musicali, storici, letterari, sportivi, artistici e danzanti, in uno show emozionante e coinvolgente. Con “Trainspotting” e “The Millionaire” Danny Boyle è riuscito nell’operazione di unire tanti elementi in una cornice comune, con “The Beach” non ha fatto altrettanto.

Venerdi 27, ore 22 italiana, lo attende una delle sfide più importanti della sua vita. Raccontare lo sport, l'Inghilterra e la musica, davanti a quattro miliardi di persone, per uno show di tre ore e mezza, per un film che non ammette repliche. 

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