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Obama: una presidenza da reinventare

Ora su Apogeonline: Il mandato del nuovo presidente degli Stati Uniti inizia con una sfida inedita: coniugare la nuova intimità e le relazioni spontanee create grazie alla Rete con il prestigio e la regalità che l’istituzione richiede. …



L’altra sfida è mettere online la Presidenza, ma senza sminuirne il prestigio. È una lezione già imparata al tempo di Jimmy Carter, con il suo fare fin troppo dismesso e contadino, e con Bill Clinton, protagonista del fin troppo noto scandalo Lewinsky. Pur gradendo la nuova l’intimità ottenuta con il “Presidente del popolo”, gli americani non hanno certo intenzione di sminuirne valore e regalità, soprattutto in considerazione dell’enorme influenza che gli Stati Uniti vantano nel resto del mondo e delle difficili sfide interne già in corso, in primis risollevare l’economia in recessione. Spetterà in gran parte alla corretta gestione dell’immagine e del messaggio online creare, spiega il New York Times, quella «distanza ottimale per il comandante in capo dell’era digitale, garantendo al contempo maggiore accessibilità dei suoi predecessori e un ruolo più dignitoso di quello tenuto nella campagna elettorale»…
Così, mentre oggi buona parte del mondo si ferma per seguire attraverso ogni canale disponibile l’inaugurazione a Washington, l’evento segna anche l’avvio dell’era Obama 2.0. E se è vero che un po’ tutti si apprestano a capitalizzare a modo loro questo momento storico, ancor più e meglio deve fare la stessa Amministrazione per dar corpo alle premesse positive impostate fin qui. Integrando l’intelligenza collettiva della Rete e gli strumenti tradizionali all’interno di una visione innovativa e orizzontale. Si può fare.

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