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OGM: Controllare i semi per controllare i popoli

Con la scusa di contribuire allo sviluppo del pianeta, un piccolo gruppo di aziende controllano a livello mondiale i semi necessari per la semina. Con i transgenici e i loro brevetti, hanno la chiave della catena alimentare.

Mario R. Fernandez di Alternativa Latinoamericana, ha indagato sull’argomento.


In cosa consiste l’industria degli agroalimentari e cosa si nasconde dietro questo lavoro teorico di “contribuire allo sviluppo nel mondo”?

In primo luogo, l’industria degli agroalimentari è un’infrastruttura produttiva mondiale di alimenti, controllata da poche corporazioni private. Si basa su qualcosa di molto antico come l’agricoltura e la produzione di alimenti, qualcosa che forma parte del processo di sviluppo dell’umanità che si trasforma in raccoglitrice e produttrice di alimenti primari per tutti. Per questo si parla della “privatizzazione” di un bene comune (common in inglese); è un modo che pochi hanno di appropriarsi di qualcosa che appartiene storicamente a tutta l’umanità. E’ trasformare l’ agricoltura in industria.

Questo grande affare inizia negli Stati Uniti con i fratelli Rockfeller, la loro idea era quella di mettere in moto un progetto di espansione mondiale, di diversificazione degli affari, di dominio, di potere e ovviamente di denaro. Sono loro quelli che iniziano la denominata “Rivoluzione Verde” che comincia negli anni 50 in Messico e che dopo si completa con l’altro loro progetto, quello chiamato “Rivoluzione Genetica”.

Per aiutare tutta questa espansione, si iniziano a diffondere due argomenti che poco a poco cominciano a prendere forza. Uno, problematizzare la crescita della popolazione mondiale, una prospettiva che già era iniziata con Malthus, e dall’altra parte, l’idea che solo un sistema di “libero mercato” poteva assicurare l’alimentazione a questa crescente popolazione. Altre alternative, come ad esempio il comunismo, sono state direttamente rifiutare dallo stesso Rockfeller, per la loro inefficacia nel riuscire ad “alimentare il mondo”.

“La Rivoluzione Verde è stata una rivoluzione chimica portata avanti da corporazioni petrolchimiche che hanno imposto l’uso di pesticidi e erbicidi a molti paesi poveri che non avevano la possibilità di comprarli senza i crediti agevolati della Banca Mondiale”.

Chi controlla oggi gli alimenti e in quale modo?

Al di fuori delle corporazioni che commercializzano gli alimenti, come la Cargyll che si dedica al grano e gli speculatori che operano in Borsa, il controllo degli alimenti è veramente in mano a 4 corporazioni. F. William Engdahl le chiama “i quattro cavalieri dell’apocalisse dei transgenici” e sono i seguenti: Monsanto Corporation, Du Pont Corporation e il suo Pioniere Hi-Brend International e Daw Agro Sciences, tutte americane e Syngenta, che è svizzera. Queste corporazioni utilizzano come la loro più grande arma i transgenici o semi geneticamente modificate.

Il Congresso degli Stati Uniti ha concesso a queste corporazioni un diritto esclusivo sul brevetto di questi semi e lo ha fatto, teoricamente, per proteggere questi semi ed evitare che fossero contaminati da ADN (materiale genetico) estraneo al genoma della pianta, evitando che venissero trasformate i sostanzialmente alterate. “Per un periodo di tempo l’ UE non ha permesso i transgenici per questioni scientifiche e di salute, ma nel 2006 ha cambiato idea”.

Che ruolo gioca in tutto questo il “boom” dei semi geneticamente modificati?

Questi “semi modificati”, adesso brevettati, sono un prodotto che finisce sul mercato. Le corporazioni proprietarie di questi brevetti usano strategie per collocare il loro prodotto sul mercato globale. Engdahl, nel suo libro “Semi di distruzione”, spiega tre fasi strategiche nel collocare i semi modificati geneticamente da parte delle grandi corporazioni. La prima è quella di unirsi a ..., comprare compagnie locali di una certa importanza. La seconda è quella di assicurarsi di ottenere brevetti locali di tecniche di ingegneria genetica sulla varietà, o banche di semi rilevanti. Finalmente, devono vendere i loro semi agli agricoltori o contadini e facendolo fanno firmare loro un compromesso con il quale non possono tenersi i semi della seconda generazione ma dovranno comprare i loro semi per la prossima semina dalla corporazione, qualcosa che dovranno fare ogni anno a prezzi molto alti. Queste strategie sono legali, ma usano anche tattiche illegali per imporre i loro semi geneticamente modificati agli agricoltori, contadini o paesi. La coazione diretta o indiretta per forzare l’acquisto, o il contrabbando, sono alcune di esse. “L’ industria degli agroalimentari è un’ infrastruttura produttiva mondiale di alimenti, controllata da poche corporazioni private”.

Esistono paesi che non sono caduti sotto l’"invasione” dei transgenici?


Può darsi, perché il meccanismo che queste corporazioni usano per introdurre i loro semi transgenici dipende, in qualche modo, dall’ Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Quindi è possibile che non tutti si siano arresi ai transgenici. Ma è difficile saperlo con certezza. Ad esempio nel 2004, il 56% del fagiolo-germogli di soia e il 28% del cotone nel mondo, erano transgenici. Nel Terzo Mondo questi semi si sono imposti fondamentalmente per il livello di vulnerabilità che questi paesi avevano e per la complicità dei loro governi ed elite, come nel caso dell’Argentina. Ma in altri luoghi sono stati imposti con la forza, come in Iraq dopo che era stata invasa, come parte della terapia di “shock economico”.

Durante un certo periodo l’UE non aveva permesso i transgenici per questioni scientifiche e di salute, si questionavano gli effetti di questi alimenti sulla popolazione, ma nel 2006 cambia idea. Non è facile sapere quanti transgenici esistono né in quali paesi. Attualmente gli Stati Uniti, Canada e Argentina sono quelli che hanno il maggior indice di contaminazione di grano geneticamente modificato.

Quale ruolo ha svolto e svolge in tutto questo, l’Organizzazione Mondiale del Commercio e la Banca Mondiale?

L’ OMC ha aiutato ad imporre il quadro legale nel modo in cui si brevettano i semi transgenici. Il quadro legale lo costituiscono i “Diritti di Proprietà Intellettuale Relazionati con il Commercio” (Trade Related Intellectual Propriety Rights), delle norme che tutti i paesi membri della OMC dovevano accettare per proteggere i brevetti delle piante. E così i semi si sono trasformati in prodotti brevettati. Nel 2003, ascoltando una richiesta di Stati Uniti, Canada e Argentina ( i paesi più contaminati dai transgenici), un pannello preseduto dal giudice svizzero Christian Haberli emette una sentenza contro l’UE per “non adempiere ai suoi obblighi” come membri dell’ OMC, e questo potrebbe supporre multe annuali di cento di milioni di dollari.

D’altra parte la Banca Mondiale è stata fin dalla sua creazione, uno strumento di dominio dell’occidente, principalmente degli Stati Uniti. Le connessioni dell’ elite nordamericana con la Direzione della Banca Mondiale, ha aiutato a finanziare progetti per sistemi di irrigazione, prese, ecc… Elementi necessari per l’inizio della Rivoluzione Verde.

Come possono reagire i popoli di fronte a tanto affronto? Cosa fare?

L’esempio della UE mostra che è legittimo resistere e che è possibile farlo anche se solo per frenare il processo e di creare una coscienza su questa imposizione dei transgenici, specialmente, quando non si conoscono le conseguenze che hanno sulla salute e sulla sovranità nazionale.

Vandana Shiva, premio Nobel Alternativa, ha organizzato la resistenza contadina in India ed ha contribuito alla conoscenza sui transgenici. Shiva ha scritto numerosi libri tra i quali “Monocultures of the NìMind” (Monoculture della Mente), “Earth Democracy, Sustainability and Peace (Democrazia della Terra. Giustizia, Sustentabilità e Pace) India Dividia. Assedio alla diversità e alla Democrazia”. Shiva ha creato il movimento Nardanaya.

In America Latina, il movimento dei Lavoratori Rurali senza Terra del Brasile, che è uno dei movimenti più attivi e conosciuti a livello internazionale, ha lottato contro i transgenici per più di 25 anni
.

A livello personale è importante che la gente sia informata. Scrittori come F. William Engdahl, con il suo libro “Semi di Distruzione. L’ Agenda Nascosta della Manipolazione Genetica” hanno contribuito affinchè possiamo capire quale agenda ci vogliono imporre. Michel Chossudovsky ha mostrato ciò che si nasconde dietro la globalizzazione nel suo libro “Globalizzazione della Povertà e il Nuovo Ordine Mondiale”. Il professore Chossudosky ha anche un sito web, recentemente premiato con il Premio Internazionale di Giornalismo per la miglior homepage di investigazione internazionale www.globalresearch.ca

Fonte: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=89995

Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA

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