• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Europa > Nuova Zelanda, niente raddoppio dei posti per i rifugiati

Nuova Zelanda, niente raddoppio dei posti per i rifugiati

La Nuova Zelanda è uno dei 26 paesi che fanno parte del programma di reinsediamenti diretto dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati.

Dalla fine della Seconda guerra mondiale, il paese ha accolto oltre 33.000 rifugiati. Dal 1987, la quota annuale è ferma 750 posti.

Durante i 29 anni trascorsi da quella decisione, il numero dei rifugiati nel mondo è aumentato esponenzialmente dando vita negli ultimi anni a una vera e propria crisi globale.

È per rispondere a quella crisi, soprattutto a seguito del conflitto siriano, che Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani avevano chiesto almeno il raddoppio della quota annuale. La risposta del governo è stata negativa.

Il 13 giugno il primo ministro John Key ha confermato la quota di 750 posti per questo e il prossimo anno, impegnandosi a portarla a 1000 posti e solo nel 2018.

Da uno stato attualmente membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in testa a ogni indice economico e sociale e che dunque potrebbe offrire un futuro, in condizioni di sicurezza e dignità, a persone che in guerra hanno perso tutto, sarebbe stato lecito attendere uno sforzo maggiore.

Ma se pensiamo alla risposta, in termini di reinsediamento, data dall’Unione europea, il governo di Wellington non esce male dal confronto: col meccanismo temporaneo di ricollocazione di emergenza istituito dal Consiglio europeo nel settembre 2015, dei 160.000 richiedenti asilo presenti in Italia e Grecia da ricollocare entro settembre 2017, hanno ottenuto il reinsediamento solo 1490 persone: meno dell’1 per cento del totale.

Grosso modo, quelle che accoglie da sola la Nuova Zelanda in due anni. Tutto, tragicamente, inadeguato.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità