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Novità narrativa italiana."Exitus", ovvero la svolta, il romanzo di Salvatore Enrico Anselmi

E' stato pubblicato di recente il romanzo di Salvatore Enrico Anselmi Exitus, Il titolo è il baricentro tematico e iconografico dell’opera.

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La copertina del romanzo "Exitus"
L’immagine di copertina raffigura l’opera di Maria Grazia Tata Cronos, betulle, 2016 lino lasciato all’aperto per un anno su ferro e carta, 30x40 cm Foto: Marcello Santini

Exitus ovvero la repentina svolta degli eventi, il viatico, la virata che segna la vicenda dei protagonisti in un crescendo che induce il lettore a seguire il tenace filo di continuità, ora sotteso, ora macroscopico e dirompente che accomuna le vicende.

I capitoli – La stagione agra, Bovary, Sebastien prima di Valmont – costituiscono una trilogia, raccontano tre storie autonome, tuttavia strettamente connesse le une alle altre dalla struttura di riferimento e dall’articolata architettura di sostegno. Questa si avvale di rimandi, di corrispondenze, di richiami sia diretti che meno palesi, che tuttavia non sfuggono a una lettura attenta. La narrazione diretta si fonde con la narrazione indiretta, interna ed evocata quasi come se Exitus fosse un romanzo costruito come una storia di storie. In tal senso è stata operata una contaminazione, è stata scelta una strada dialettica di meta-scrittura che afferma e allude, che dichiara e sottende.

La svolta felice o drammatica, la rinuncia alla vita, l’innamoramento, il rovello della creazione artistica, il voler conoscere se stessi e dare alla propria esistenza un assetto definitivo, dopo lungo vagabondare, sono alcuni dei temi centrali. Il rifiuto di esistenze collidenti con l’etica umana, che tuttavia esce dissezionata dal romanzo nella sua gracilità, è una sorta di pamphlet che attraversa la trama di Exitus. Le macerazioni del cuore, la ricerca creativa, il pensiero etico e la diserzione da questo, la complessa temperatura umana dei rapporti tra persone dissimili o contigue tra loro, costruiscono la cornice al cui interno operano i personaggi.

Il ritmo serrato e, allo stesso tempo che rispecchia un atteggiamento introspettivo, attraversa un ampio lasso di tempo, dal Settecento, periodo nel quale si svolge il terzo e conclusivo capitolo, fino all’inizio del XXI secolo. La scansione diacronica, pertanto, è frazionata e volutamente discontinua. Lo stile persegue in forma costante l’intento della bella scrittura; è duttile, versatile, coniugato con l’intento di rispondere al contesto di civiltà al quale si riferisce.

La svolta si compie attraverso virate repentine e inattese delle quali i protagonisti sono talvolta soggetti consapevoli, talvolta oggetti trascinati dagli accadimenti.

Il protagonista della prima vicenda è l’anziano pittore Francesco Olgiati, intellettuale che ha fatto dell’indipendenza di vita e di pensiero, un monito per se stesso e per quelli che lo circondano. Olgiati intrattiene un carteggio a distanza con il figlio Lorenzo, lontano da lui non solo fisicamente. Secondo questa forma mediata tenta di ristabilire una connessione solidale tra generazioni diverse.

L’asfittica unità matrimoniale, composta da Carlo Rusticucci e Luisa Fiorilli, viene messa a dura prova, nel secondo racconto, da Piero Asgrò, cinico seduttore, sperimentatore delle più bieche dinamiche di controllo su quanti entrano in collisione con lui. Questi presenta caratteri di continuità con Sebastien Valmont, mutuato dalle Liaisons dangereuses di Choderlos de Laclos, protagonista dell’ultimo capitolo narrato indirettamente all’interno della trama scrittoria principale.

 

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