Notte dei lunghi papelli?

Una nuova puntata?

La certezza è che il caso, ormai riaperto, sarà difficile da occultare alle orecchie televisive, malgrado le fonti catodiche si esprimano su caldo e pomodori. E la sensazione è che l’estate lunga si protrarrà almeno fino a ottobre, fra una sentenza palermitana e un proscioglimento democratico.

Nuovi sintomi? Ne abbiamo analizzati tanti, nulla toglie che questo possa essere complementare, a ben guardare.

Dl anticrisi alla camera, affari di preminenza sulle agende economiche: scudo fiscale, norme sulle pensioni (’finestre mobili’ e innalzamento dell’età per donne nel pubblico impiego), Tremonti-ter (sgravi fiscali e moratoria sui debiti delle Pmi). Il vaglio è improficuo. Il Pd diserta (la notizia, per molti, è questa), la causa un imposto voto unico su ogni pacchetto. L’Udc non partecipa. Idv, ça va sans dire, si esprime contro. Riserva, udite, dell’Mpa. I Lombardiani paiono persino intenti a una bocciatura su eventuale mozione di fiducia. Lo stolto direbbe: embè?

Embè gli autonomisti brillano, di recente, per un discreto –chiamiamolo così– ostruzionismo nei confronti del governo di cui sono espressione. Nato come costola sinergica tra Fi e l’Udc siculo, l’Mpa s’è imposto come voto d’appartenenza, come prosecutio della vecchia e mai logora Lega del Sud. Brilla, dicevamo. Pronta a far brillare (nell’accezione balistica) il Pdl? Intanto lo fa ballare, tra un accordo elettorale con Storace (che gli è costato la frenata alle europee), lo scioglimento della giunta a Palermo (e successivo anatema ostracizzante dei caporali azzurri), e le dichiarazioni indipendentiste en passant del capobastone Lombardo.

Spalle larghe da accogliere, pacche da Miccichè e Cuffaro, occhiali da vista e d’ordinanza per sguardi indiscreti e democratici, che la famiglia è tutto. E’ la pochezza ideologica di chi si plasma alla bisogna. Un partitino di convenevoli, ma un grosso indicatore: cosa nasconde la battaglia preannunciata a Palermo e spostata a Roma dell’Mpa? Nascondere? O mostrare, mentre ci si sollazza con registrazioni polito-voyeristiche (ancora delle nuove)?

Non possiamo esimerci, così stanti le cose, dall’arricchire il nostro ‘dossier’ con questa nuova. Che il quadro possa tornare ancora più limpido?

Che le sensazioni possano trovare riprova Martedì, presunto giorno utile alla presentazione della mozione di fiducia?

E a costo di cosa potrebbe essere ottenuta?

Arriva la notte dei lunghi papelli?