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 Home page > Attualità > Media > Non usare il nome di WikiLeaks invano

Non usare il nome di WikiLeaks invano

Non è bastato leggere incredibili paragoni tra Julian Assange e Spidertruman. Ora l’espressione «WikiLeaks all’italiana» viene impiegata per l’hackeraggio del Cnaipic da parte di un gruppo legato ad Anonymous:


Può sembrare un dettaglio, ma non lo è. Prima di tutto perché WikiLeaks non hackera alcun documento: si limita a pubblicare il materiale fornito in modo anonimo dalle proprie fonti.

In secondo luogo perché Anonymous e, soprattutto, LulzSec, già nel recente passato hanno pubblicato documenti sensibili (codici fiscali, password, numeri di telefono e altri dati personali) che non avrebbero mai passato il vaglio di WikiLeaks.

La differenza, anche dal punto di vista giuridico, è sostanziale: il primo è un crimine, il secondo attività giornalistica.

Non c’è nessuno «stile WikiLeaks», dunque, nel gesto del «gruppo di hacker che ha violato il cervello delle investigazioni informatiche italiane». Confondere le acque per un titolo a effetto è pericoloso, perché rischia di sfumare la distinzione. E non giova alla causa, sempre più bistrattata, di Assange e WikiLeaks. Oltre che a quella della buona informazione.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.77) 26 luglio 2011 23:08

    A me pare un articolo conciso e appropriato. Poi che tra la legalità e l’illegalità il confine sia molto opinabile è un altro discorso. In un pese democratico dove l’interesse dei cittadini è tenuto in debito conto e dove le lobby non schiacciano la democrazia la legalità avrebbe una grossa importanza e quindi l’articolo sarebbe importante.

    Qui in Italia le leggi le fanno i più forti e quindi il discrimine tra quello che dice la legge e quello che vieta perde molto di importanza.

  • Di (---.---.---.38) 27 luglio 2011 00:52

    Nell’ Italia bigotta del 2011 è sempre più facile da parte dei media non sapere di cosa parlano.

    Appena si parla di anonymous si parla di wikileaks come se fossero due movimenti associati e cooperanti.
    Mah a me dell’ Italia fa sempre più schifo tutto quanto, i media mi fanno letteralmente vomitare , non parlano di cosa è successo in spagna con il tentativo di "censura" e della rivolta popolare, non parlano della rivolta popolare sulla censura in turchia ma invece fanno vedere spiagge affollate e vips che prendono il sole così la gente si rilassa pensa alle vacanze e tutti stanno buoni zitti e subiscono.
    Invece del mare la gente dovrebbe andare in piazza e far passare un estate di inferno a tutti i politici.

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