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Non chiamarlo "abbacchio" ma "agnello". E mangiati le patate

L’abbacchio (sostantivo maschile) è un agnello destinato al macello: l’abbacchio è un agnello da latte che ha poco più di un mese di vita e fino a 7 chili di peso (media 4-6 kg), peso raggiunto spesso forzando lo sviluppo dell’animale.

Ogni anno a Pasqua vengono uccisi 2 milioni tra agnelli, capre e pecore. Salvarli è facile: basta non mangiare agnello a Pasqua, né in nessun’altra occasione.

Zeus, dio dell’olimpo, sarebbe stato allattato dalla capra Amaltea quando la madre Rea lo sottrasse al padre Crono che voleva divorarlo. Per riconoscenza Zeus, concesse che un corno perduto da Amaltea si colmasse di frutti diventando cosi la “cornucopia”, cioè il corno dell’abbondanza. Al contrario di quanto si crede comunemente, le pecore sono animali intelligenti, ma il modo in cui sono trattate dall’uomo le pone in uno stato di terrore continuo che impedisce loro di mostrarsi per quel che davvero sono.

Gli agnelli sono tra gli animali più vivaci e giocherelloni che esistano. Si rincorrono, saltano, fanno capriole. Hanno un gesto specifico per invitare gli altri agnelli a giocare: saltano in alto scalciando con le zampe posteriori. Le pecore sono in grado di riconoscere almeno cinquanta altre pecore diverse, e ricordare facce e avvenimenti per anni, come dimostrano le ricerche del dott. Keith Kendrick, del Babraham Institute di Cambridge, in Inghilterra. Mentre capretti e agnelli sono molto simili, e amano correre e giocare, pecore e capre adulte hanno un carattere decisamente diverso: le capre sono più indipendenti, mentre le pecore sono più portate a seguire un capo, una “pecora guida”.

Il prof. John Webster, della facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Bristol racconta che le capre sono dignitose e non sono impaurite dagli umani, e si divertono a prenderli a cornate per scherzo.Il professore racconta che hanno il senso dell’umorismo, come cani e gatti, cosa che invece manca a mucche e pecore. 

Mentre le mucche sono diffidenti nel contatto con esseri umani che non conoscono, le capre ci cercano e, per qualche misteriosa ragione, non percepiscono gli esseri umani come una minaccia.
“Sopra la panca la capra campa”:  ogni anno da almeno duemila e passa, ci si riprova a sperare che risorga un povero Cristo.

 

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