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Nichi Vendola lascia ufficialmente Rifondazione Comunista

Nichi Vendola lascia Rifondazione Comunista.

"Care compagne, cari compagni ho deciso di lasciare il partito della Rifondazione Comunista. Lo considero una casa snaturata e per questo mi dedicherò a ricostruire una sinistra curiosa del mondo che cambia, all’altezza delle sfide del tempo presente, fatta di sentimenti buoni, di capacità di stare nella realtà, di conoscere i territori e i luoghi di lavoro.

Parlo per me, per il mio sentire, per la mia idea di politica. Non chiedo quindi un reclutamento, una leva militare. Ognuno e ognuna farà i conti con la propria coscienza. Lo spirito che mi muove non vuole determinare rotture ma contaminazioni virtuose: è tempo di elaborare un pensiero forte, di fronte a un mondo attraversato dalla crisi economica e dalla crisi ambientale, per presentarci non come portatori di vecchie mitologie ma come ricercatori di futuro. Dalla settimana prossima il mio cervello e il mio cuore, insieme a quelli di tante e di tanti, avrà solo un assillo: ricostruire per l’Italia e per l’Europa una grande sinistra di popolo, una grande sinistra per il futuro."
(fonte Nichi Vendola blog)

Come dire, era l’ora. Ad essere sincero non adoro le rotture, mi piace costruire, mattone su mattone, non amo le ruspe. Ma se rompere significa distaccarsi da una mentalità vecchia, malsana, arretrata, ormai incapace di leggere il mondo, priva di qualsiasi contatto con la realtà, beh, brindo al nuovo.

Il nuovo che avanza, non il vecchio travestito da nuovo, soffio con tutto me stesso sulle vele di una nuova imbarcazione, verso mari conosciuti e da troppo tempo non sondati.


Nichi Vendola ha sempre dato dimostrazioni di grande carattere, intelligenza, ottime capacità oratorie, ma soprattutto, capacità di ascolto. Sarebbe stupido pensare, proprio per questo, di basare un nuovo movimento su di una persona, per quanto forte e determinata.

La base è quella che conta, o che deve ricominciare a contare.
Un forte augurio, scongiurando una delusione che getterebbe ancora più nel baratro la sinistra.

Paolo Ferrero, dal canto suo, fa una cronistoria della nascita del comunismo, di come si è fondato in Italia, completato da un ritratto di come lui sia ancora legato al nome e alla falce. Deprimente.

Vi lascio il suo splendido discorso al congresso di Chianciano, in una registrazione non proprio perfetta, ma ascoltatene le parole, centellinatele, soppesatele e capirete di quale uomo stia parlando.



Qui
lo potete vedere per intero e con un audio migliore.

Commenti all'articolo

  • Di aramis (---.---.---.72) 22 gennaio 2009 18:59

    Vendola fai l’unica cosa giusta della tua vita. Vai a lavorare, magari se vuoi proprio costruire qualcosa... il manovale perchè no!

  • Di Salvatore (---.---.---.252) 22 gennaio 2009 21:02

     Ho votato come "interessante questo articolo, ma non mi convince la sua impostazione. Il tema trattato è una notizia non proprio irrilevante, e trattarla esigeva forse un po’ più di distacco. Mi riferisco soprattutto (ma non solo) a quel "Deprimente." così tranchant dopo l’illustrazione della posizione di Ferrero.
    Tutti possono, ed anzi devono, avere le proprie opinioni su qualsiasi argomento; ma è bene saper distinguere bene, prima di impostare un articolo, tra un pezzo di cronaca, in cui si espongono i fatti, ed un pezzo di commento, meglio se ben argomentato. Questo articolo inizia come un pezzo di cronaca e mantiene questa ambizione fino alla fine, ma sfocia nel secondo tipo in più occasioni.
    Lo dico non per criticare in modo sterile; l’argomento trattato è interessante e meriterebbe una riflessione ed anche una discussione.

  • Di Riciard (---.---.---.29) 22 gennaio 2009 22:39
    Riciard

    Che sia un male o un bene, non sono un giornalista, e mi sento in possibilità di esprimere chiaramente la mia opinione, a volte almeno, senza metterla tra le righe o usando vocaboli e frasi pretestuose.
    Sono di sinistra e credo che NIchi Vendola sia forse l’ultimo appiglio di una sinistra malata, vecchia, consunta.
    Ferrero indubbiamente rispecchia il vecchio, le vecchie abitudini, le giurassiche organizzazioni di partito, un dinosauro che non riesce a rappresentarsi nel presente.

    Mi spiace se questo viene visto come un difetto, altre volte sono meno di parte, e cerco di essere più oggettivo.
    Mi rendo conto di come questo sia un articolo soggettivo, e impostato in tal modo, ma credo non potesse essere altrimenti.

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