• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > ’Ndrangheta, si suicida un’altra testimone di giustizia: Maria Concetta (...)

’Ndrangheta, si suicida un’altra testimone di giustizia: Maria Concetta Cacciola

Si è chiusa in bagno e ha ingerito acido muriatico.

È morta così Maria Concetta Cacciolatrentunenne di Rosarno, sposata con Salvatore Figliuzzi – in carcere per associazione mafiosa - e figlia di Michele Cacciola, appartenente alla cosca 'ndranghetina “Bellocco” tra le più potenti di Reggio Calabria e dell’intero litorale tirrenico.
 
Dal maggio scorso la donna si era recata dai magistrati della procura distrettuale antimafia di Reggio e aveva intrapreso così un percorso di collaborazione con la giustizia, riferendo notizie riguardanti le attività illecite della sua famiglia. La sua testimonianza aveva permesso ai magistrati di scovare ben due bunker segreti utilizzati dai latitanti ‘ndranghetini.
 
Dalle prime indagini sembrerebbe che la pentita non abbia lasciato nessuna lettera per spiegare il suo gesto, ma non v'è dubbio sulle motivazioni del suo gesto. Il procuratore di Palmi, Giuseppe Creazzo, ha comunque aperto un fascicolo e ha ordinato l'autopsia.
 
Il triste destino della donna si intreccia con quello di Lea Garofalo - ex compagna di Carlo Cosco, boss della 'ndrangheta crotonese - e Tita Buccafusca - moglie di Pantaleone Mancuso, capo della cosca vibonese -, le altre due giovani madri calabresi che, diventando testimoni di giustizia, hanno pagato con la vita la loro volontà di emancipazione dalla vita infernale delle loro famiglie mafiose.
 
Ancora una volta la voglia di riscatto si è disciolta nell'acido.
 
Il senatore Pd Giuseppe Lumia, membro della Commissione antimafia, ha detto che il suo suicidio "è l'ennesimo fatto drammatico che mina la credibilità dello Stato e rischia di compromettere in modo irreversibile uno strumento straordinario per la lotta alle mafie".
 
A lui fa eco on. Angela Napoli, Componente Commissione Parlamentare Antimafia, che ha espresso “profonda preoccupazione al pensiero di ciò che sta accadendo alle donne delle famiglie mafiose”.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares