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Nasce il M5S 2.0. Versione beta

Dopo il folclore ed il cazzeggio post elezioni, finalmente sembra che qualcosa che somigli ad una sana autocritica cominci a far breccia nelle menti pensanti del Movimento.

Da principio fu il diluvio. Un diluvio di stupidaggini per far passare la comprensibile delusione dei risultati elettorali ma anche per sdoganare una parola d'ordine che doveva entrare nell'immaginario collettivo dei sostenitori pentastellati: nessuna sconfitta. Tuttalpiù un piccolo passo falso che però non pregiudica la certezza della vittoria finale.

Da quello stucchevole "vinceremo poi" pronunciato da un Grillo alle prese con la pubblicità del Maalox, siamo passati al Grillo in versione Gesù con una corona di finte spine sul capo, sorta di forma comunicativa criptica a metà tra l'esilarante e il messianico, per andare alla sparata dell'alleanza con l'UKIP dello xenofobo Farage che ha scatenato le ire sul suo blog, seguita a ruota dalla berlusconiana ipotesi di brogli elettorali, per arrivare infine a quello che un leader politico di normale consistenza avrebbe dovuto fare fin da subito, ovvero porsi il semplice ma escatologico quesito: "In cosa abbiamo sbagliato e dove stiamo andando?

Sembra che Don Chisciotte Casaleggio e il suo fido scudiero Grillo comincino finalmente a metabolizzare la sconfitta in direzione di una nuova strategia politica più idonea a colmare quel solco di incomprensione che si è scavato nelle elezioni europee, con la fuga di potenziali elettori in direzione dell'astensione o del PD di Renzi.

La nuova strategia consiste nell'inaugurare una forma comunicativa più moderata e accativante, sintetizzata nello slogan: "Migliorare la comunicazione senza snaturarla". Due ore di riunione nella sede della Casaleggio Associati a Milano con i capigruppo di Camera e Senato, Giuseppe Brescia e Maurizio Buccarella, nelle quali è stata definita la nuova linea comunicativa che connoterà il corso del nuovo M5S vers. 2.0, ovvero ritorno alle origini ma con maggior moderazione del linguaggio. I vari Di Battista, Crimi e Taverna sono avvertiti, da oggi si parla a bocca stretta ma centellinando i talk-show che dovranno essere preventivamente autorizzati.

Mentre il blog-partito è in fermento sulla questione delle alleanze per formare un gruppo europeo che non mandi a ramengo i 17 neoeletti nel nuovo Parlamento europeo, a dare una mano al nuovo corso del M5S giungono, come una manna dal cielo, le disarmanti e inquietanti notizie dello scandalo tangenti del MOSE di Venezia (35 arresti e 100 indagati!), che vede coinvolti in un giro vorticoso di tangenti, come da consolidato copione pluridecennale, politici di ogni confessione, ad esclusione ovviamente dei pentastellati. Ovvero la conferma che la priorità di questo paese è la legalità. Da qui scaturisce il liberatorio motto: "Noi vinciamo poi, ma intanto arrestano voi" che, diciamocelo francamente, non fa una grinza. 

Quindi archiviata la nuova strategia comunicativa, sia nel linguaggio che nelle modalità dell'informazione, che avrà come fine convincere il potenziale elettore e non spaventarlo, rimangono tuttavia due nodi da risolvere se si vuole dare un reale senso di nuova linea politica che non sia solo un cambio di facciata.

Il primo nodo: la posizione di Casaleggio e Grillo, che dovrà essere ridimensionata da una direzione politica espressa realmente dalla rete o da un collettivo direttivo espressione democratica degli elettori, anche in forma di partito, e la conseguente rimozione di quel cerchio magico riconducibile ai vari Di Battista, Crimi e Di Maio ecc., per non parlare dei fiancheggiatori in veste di suggeritori come il professor Paolo Becchi che, con le ultime sparate, hanno allontanato l'elettorato di sinistra e moderato. Insomma la ricerca di un maggior equilibrio democratico all'interno del movimento e presa di distanze da chi ha interesse ad estremizzare le posizioni. Da questo punto di vista è imprescindibile la rimozione del possibile accordo con Farage.

Il secondo nodo è quello relativo alla definizione, senza artifizi o giri di parole, del fine politico che si prefigge il M5S. Perché finché il messaggio che passa è solo quello della distruzione del sistema, malgrado i pessimi esempi giornalieri che ci offre il quadro politico, l'elettore resterà ancorato a quel poco che ha piuttosto che fare un salto nel buio.

In sintesi, sfrondare l'azione politica dai personalismi proprietari del duo Grillo - Casaleggio e attivare una comunicazione più aperta, meno ideologica e più razionale, improntata ad un maggior rispetto dei media, la cui pluralità di faziosità rende mediamente accettabile l'informazione. Prendere poi atto che il merito di determinati provvedimenti promossi dal M5S e passati in Parlamento, va quantomeno condiviso con chi fa parte di altre forze politiche che tali provvedimenti li ha votati, dal momento che da solo il M5S non è autosufficiente. Infine, e questo è il punto più importante, adottare una maggiore elasticità nei rapporti con le altre forze politiche, meno improntata alla rigida contrapposizione ideologica e più di ricerca di intese sui provvedimenti di interesse pubblico. Che non ha nulla a che vedere con quel "mischiarsi " che viene vissuto come strumento per insozzare l'animo candido e puro dei pentastellati. Insomma meno estremismo e più realismo in forma collaborativa per il bene del paese e non per una vittoria di parte fine a se stessa.

Perché il macigno psicologico da rimuovere nell'immaginario collettivo della gran parte degli italiani è: M5S vuole essere il motore di una rifondazione democratica più efficiente e giusta della società oppure vuole occupare le istituzioni per instaurare un regime di stampo talebano eterodiretto dalla Casaleggio Associati?

Toglieteci il dubbio.

 

Foto: Wikimedia

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.209) 6 giugno 2014 18:28

    E’ la seconda che hai detta, non c’è alcun dubbio, sei solo tu che continui a illuderti. Un’accozzaglia di fascisti da fantascienza specula sui disastri morali e economici dell’Italia sperando di fare il colpo della vita.

    Solo una persona accecata dalla sua illusione e presunzione può credere che dei fascisti si trasformino in riformatori della democrazia.

    • Di paolo (---.---.---.20) 6 giugno 2014 19:02

      Io mi rivolgo a quelli che non sono fascisti e che hanno creduto in buona fede nella parabola del santone .
      Vedremo che succede , certo non posso dire di essere ottimista , ma cosi’ come sono non possono rimanere e il cambiamento ha solo due direzioni possibili ,o in meglio o in peggio .
      Io spero in meglio. Altrimenti prenderemo atto.
      ciao

  • Di (---.---.---.191) 6 giugno 2014 19:29

    PaoloM.

    A parte molte delle considerazioni dell’articolista che condivido, vorrei sottolineare una grave deformazione mentale di M5S.

    Demandare alla "rete" decisioni o votazioni, o referendum, ecc, ideati dal duo Grillo Casaleggio, è fuorviante, perché la maggioranza schiacciante degli italiani o non ha un computer, o non lo sa adoperare, o se si, non vuole adoperarlo per simili "votazioni".

    Quindi sono solo i "fedelissimi" ad esprimersi, certamente una minoranza assoluta e quindi senza valore concreto.

  • Di (---.---.---.101) 6 giugno 2014 20:25

    Sono d’accordo con 191, che dice che sono solo i fedelissimi ad esprimersi. Però è sempre meglio pochi che due persone, metodo con cui è stato scritto l’Italicum e, immagino, moltissime altre decisioni che ricadono sulla testa di tutti. Se 191 trova un metodo migliore, ce lo dica.

  • Di paolo (---.---.---.20) 7 giugno 2014 11:35

    Io invece partirei da una diversa considerazione . Il M5S nel quadro politico italiano è indispensabile . Possiamo criticarlo e a ragione su molte cose (compreso appunto il meccanismo della elettività ) , ma negare la sua funzione moralizzatrice e di spinta al cambiamento sarebbe da incoscienti .Quindi , volenti o nolenti , non se ne può fare a meno .
    Dovesse ,per suo unico dolo ,diventare politicamente ininfluente ( e già quasi ci siamo ) o addirittura scomparire del tutto ,sarebbe una spinta all’indietro verso la vecchia politica criminale che sappiamo , con implicazioni sociali devastanti.

    Quindi auspico più M5S e non meno M5S , ma con una struttura democratica e finalità chiare in direzione del bene comune .
    Se ciò avverrà diventerò elettore del M5S , e come il sottoscritto penso molti altri.
    saluti

  • Di (---.---.---.3) 7 giugno 2014 14:48

    Io invece direi che meno M5S sia meglio. Di fatto l’unico obiettivo da loro centrato, in nome del tanto peggio tanto meglio, è stato di far avere percentuali elettorali bulgare al PD. Se continuano così siamo fregati, meglio che chiudano immediatamente.


    Paolo, ma tu davvero pensi che il PD abbia quella rappresentanza elettorale? Mai nella storia di questo paese il maggiore partito di sinistra (vabbè sinistra) ha raggiunto tali risultati. Davvero pensi che senza Grillo avrebbe ottenuto quel successo? In altre parole, è merito di Renzi quel risultato, ne siamo proprio sicuri?

    Se Grillo avesse stretto un patto con Bersani a suo tempo, pochi punti chiari e poi subito al voto con una legge elettorale, avrebbe davvero fatto il botto: avrebbe fatto sparire Berlusconi, avrebbe fatto sparire il PD perché tale partito avrebbe fatto la figura di quello che le cose le fa solo perché stimolato dal nuovo che avanza... in altre parole inutile... e avrebbe fatto il botto a livello di consensi, raggiungendo forse il 51%, mostrandosi come una forza nuova, fresca, giovane, che appena arrivata cambia le regole del gioco nei fatti e piega alla sua volontà le vecchie logiche di partito. In altre parole il nuovo che avanza e FA.

    Invece hanno preferito tirarsi fuori per favorire un intesa pd-pdl, per poi lamentare che tale intesa esista.

    E gli elettori hanno votato Renzi. Che senza questo giochino di Grillo, poco lungimirante, ora sarebbe leader di un partito con scarso il 10% dei consensi.

    Tu dici che il m5s di Grillo è indispensabile? Si, a far rinascere la DC. Forse stiamo meglio senza, se questi sono i risultati.
  • Di paolo (---.---.---.20) 7 giugno 2014 17:59

    Questo M5S ha prodotto quello che tu dici,ovvero la rinascita della DC (l’ho scritto in tutte le salse e ben prima del risultato elettorale).


    Ma io punto su un altro M5S ,perché o prima o poi dovranno arrivare ad una resa dei conti e ad una rimodulazione dei loro assetti e delle finalità politiche ,altrimenti sono destinati alla marginalità o a scomparire . A destra non hanno spazi ,se non radicalizzando forme estremistiche che ne farebbero un doppione della Lega . A sinistra invece hanno aperta una autostrada e questo darebbe modo anche di ridefinire ruolo e natura del PD . Un PD che trova concorrenza forte e concreta a sinistra ,deve virare i suoi consensi necessariamente verso il centro ,non ci sono santi.Tsipras è pia illusione ,siamo in linea con SEL ,Comunisti italiani ecc.. -

    Quindi è proprio perché ritengo Renzi un passaggio necessario ma non decisivo in prospettiva ,che ritengo indispensabile una forza alternativa a sinistra (senza snaturare le prerogative ) che costringa il PD a rimanere sul pezzo ,senza dover andare a raschiare il consenso della destra che ha imbrigliato questo paese .
    Perché stai certo che i peggiori istinti degli italiani ,con Berlusconi o suoi cloni , troveranno presto una sintesi per riorganizzarsi e puntare al potere.Non bisogna permetterglielo.
    ciao
    • Di (---.---.---.65) 8 giugno 2014 17:00

      Ciao Paolo, sono l’autore dell’intervento al quale stai rispondendo.


      Vorrei farti una domanda, ti assicuro non polemica, mi interesserebbe la tua opinione spassionata perché ti vedo acuto e non superficiale. Tu davvero pensi che un altro M5S, svincolato da Grillo/Casaleggio, insomma privo di quella sovrastruttura che fa da grancassa, sia possibile?

      Io vedo delle forze pulite, fresche. Gli attivisti insomma, che spesso non combaciano coi commentatori del sito. Forze spesso con la memoria un po’ corta, specie relativamente al proprio percorso di vita, ma che ci vuoi fare io sono del sud e al sud funziona in un certo modo, quello in cui la meritocrazia conta molto poco e se hai un lavoro, a qualsiasi livello, non è perché sei bravo. Magari lo dimostri nel tempo, di essere bravo, ma non è per quello che sei stato assunto. E questo riguarda tutti, è una piaga immonda alla quale nessuno sfugge e che dovrebbe indurre ad esami di coscienza prima di sfogarsi scaricando lo schifo del nostro sistema (perché fa schifo) sugli altri. Ma vabbè, diciamo che a parte l’autoassoluzione che spesso si nota in certe persone, almeno sembrano interessate a cambiare le cose. Contraddittori, ma tendenti al miglioramento, nessuno è perfetto, l’importante è provarci a migliorare le cose, invece di crogiolarcisi dentro e cercare di mantenere lo status quo.

      Fatta questa premessa, che esprime la stima verso la parte pulita del movimento, ti dico che per me il M5S è un prodotto. Un prodotto commerciale, il sogno di contare qualcosa in un mondo in cui non vali niente se non sei parente di..., la politica ridotta a bene di consumo, un prodotto che fa arricchire un paio di persone. Un meccanismo molto perverso ma che ha preso piede, dando l’illusione che si possa teleguidare con il proprio voto l’Italia, come se fosse un videogame di simulazione, in cui ti improvvisi re/sindaco e gestisci un dominio virtuale con qualche click. 

      Tu come lo immagini questo M5S senza la sovrastruttura Grillo/Casaleggio? Supponiamo per assurdo che entrambi lascino domani, che succede? Ripeto: niente più blog che aggrega, niente più voce autorevole che zittisce dissensi interni, niente più attrazione di piazza che catalizza il consenso. Perché nessuno degli eletti del M5S ha realmente portato un voto e lo ammette lo stesso Grillo quando parla dei dissidenti come dei "miracolati dalla politica", quando lo è lui per primo: se non si fosse lanciato in questa cosa, chi si ricorderebbe di lui? La sua attività politica ha seguito il successo del blog di Luttazzi, vero emarginato dalla tv di stato, il quale quando vide che il suo blog creava consenso e la gente lo vedeva come un leader, inizialmente lo chiuse, poi impedì i commenti, con la motivazione che "la satira deve irridere il potere, non crearlo". Può darsi mi sbagli, sto andando a memoria, e ci sta che ricordi male, nel caso mi si smentisca non posso che esserne contento. Ma se ricordo bene, tutto questo è avvenuto prima, ben prima, dell’appoggio di Grillo ai notav, del vaffaday.... 

      Ripeto: domani spariscono Grillo/Casaleggio. Che succede secondo te?
  • Di (---.---.---.153) 7 giugno 2014 19:34

    Bellissima frase:

    "Se Grillo avesse stretto un patto con Bersani a suo tempo, pochi punti chiari e poi subito al voto con una legge elettorale, avrebbe davvero fatto il botto"

    Bravo! Analisi azzeccata. Talmente logica che l’avranno capita bene anche i caporioni del PD a suo tempo, non credete? Cioé, i capi del PD secondo voi avrebbero pensato "sì, facciamo un accordo con Grillo, così siamo sicuri di essere messi al margine"?

    Io credo che sia stato il PD a non volere far alcun accordo, e per conto mio credo anche di averne le prove. Certo non mi oso dirlo: preferisco prendere frasi altrui.

    Per ultima cosa, a Paolo: non credere che il M5S stia perdendo consenso, lo dimostrano le elezioni regionali e amministrative. Alle europee è successo qualche cosa di particolare, anche a causa di eccessi nella comunicazione e della "luna di miele" di Renzi. Ma non durerà.

    Saluti,

    Gottardo

  • Di (---.---.---.11) 8 giugno 2014 13:34

    Se Grillo avesse stretto un patto con Bersani a suo tempo, pochi punti chiari e poi subito al voto con una legge elettorale, avrebbe davvero fatto il botto"

    Bravo! Analisi azzeccata. Talmente logica che l’avranno capita bene anche i caporioni del PD a suo tempo, non credete? Cioé, i capi del PD secondo voi avrebbero pensato "sì, facciamo un accordo con Grillo, così siamo sicuri di essere messi al margine"?

    E infatti Bersani è stato fatto fuori, da chi? Da Grillo e i suoi apriscatole pentastellati? No, dall’apparato del PD che voleva che le cose restassero esattamente come erano. E infatti cosa è successo? Che il PD di Renzi ha avuto il 40% dei consensi, cosa mai vista prima né ipotizzabile, considerando che l’Italia è un paese fondamentalmente conservatore.

    Avevate la possibilità di sfasciare tutto l’establishment (Berlusconi, PD), Bersani l’aveva messa sul piatto, e invece è finita che avete perso 3 milioni di voti. Tanto peggio, tanto meglio. L’importante è che i fedelissimi clicchino sul sistemaoperativo.

  • Di paolo (---.---.---.20) 8 giugno 2014 18:28

    Voglio rispondere a @ 65 .

     Io parto dal presupposto che il mezzo informatico è servito per produrre(esatto quello che dici "un prodotto commerciale" ) il M5S ,ma non lo ritengo sufficiente per dargli un futuro determinante . E il motivo è insito sia nella struttura stessa del mezzo comunicativo che nel suo campo di utilizzo . Su un blog è facile polarizzare le idee solo in una direzione voluta ma questo inesorabilmente limita il campo di azione .E’ quello che sta succedendo e che Gottardo non riesce a vedere .
    Al di sotto della sovrastruttura commerciale ,Grillo -Casaleggio e relativo cerchio magico compresi blogger tipo Messora o Martinelli , ci sono pulsioni e idee genuine e sacrosante ,che non interpretano il blog pensiero ma le istanze di milioni di italiani .

    Detta in soldoni , se le anime migliori del M5S rompono le catene e costituiscono un partito che interpreta queste istanze ,credo che ormai possano volare per conto proprio ,perché gli italiani hanno capito il loro ruolo nella politica e nella società .
    Operazione da fare alla luce del sole e con tutti i crismi della comunicazione .

    Capisco che non è un passaggio facile ,ci sono indubbiamente dei rischi ma non hanno scelta .Puntino sulle loro qualità ,se le hanno .
    ciao
    • Di (---.---.---.35) 8 giugno 2014 19:56

      Il problema è il tipo di futuro cui si punta: governare il paese o attrarre e fidelizzare poche decine di migliaia di potenziali utenti su una piattaforma che genera fatturato con dei click. Nel secondo caso, non è necessario vincere le elezioni, anzi sarebbe controproducente perché poi si sposterebbe tutto il dibattito nelle sedi istituzionali: se il parlamento fosse in maggioranza pentastellato, non avrebbe più senso il dibattito nel blog che esiste in quanto altro dall’istituzione. Direi che è meglio perderle le elezioni, così ci si può sfogare nel blog consolatorio, proporre leggi che non avranno seguito, imporre dal basso azioni parlamentari che non avranno grossa incidenza. Poca incisività reale, molti click. Non lo vedi lungimirante? Niente è eterno in economia, si tratta anche di capitalizzare quello che si può.


      A me piacerebbe il M5S di cui parli tu, ma è bloccato proprio dalla gestione verticistica di Grillo/Casaleggio, che di fatto minano continuamente l’autorevolezza dei propri candidati oscurandoli volutamente e imponendo loro scelte altrui (loro o dei bloggers), silenziandoli.

      In altre parole, il M5S è una realtà che ha una sua concretezza anche parlamentare, ma quei poveri parlamentari, che dovrebbero creare consenso con azione politica fattiva e che quindi permetterebbero uno smarcarsi dalla grancassa attiratrice di consensi che è il blog, di fatto non riescono ad emergere perché oscurati dal fuoco amico.

      Facendo i giusti paragoni, è come un genitore che non ha intenzione di lasciar andare il figlio per la sua strada. Cosa che ha un senso (ovvio) se il M5S è un prodotto commerciale, ma diventa controproducente se è un movimento che davvero aspira ad un’azione politica incisiva.

      Se ne potrebbe uscire solo se i parlamentari pentastellati decidessero (finalmente) di alzare la testa e fare quello che è loro diritto/dovere: legiferare senza vincolo di mandato, esponendosi a critiche ed elogi in prima persona. Magari fanno bene e magari acquisiscono un consenso che li renda non più sostituibili.

      Un politico che fa ciò che viene deciso da un blog è sostituibile, è un fantoccio, non ci mette niente di personale, è deresponsabilizzato. Il che può essere un bene per chi ha poco spessore, ma penalizza proprio chi potrebbe fare la differenza.

      Gli unici che possono salvare il M5S sono i parlamentari, perché hanno la visibilità giusta per fare delle scelte che abbiano una eco. Gli attivisti, per quanto diffusi sul territorio, hanno bisogno di qualcosa che polarizzi le loro istanze e le riconduca sotto un solo simbolo. Ma sono dei pinchipallini, allo stato dei fatti.

      Io vorrei tanto M5S, ma non credo sia verosimile immaginarlo come lo intendi tu allo stato attuale. E quello che c’è riesce solo a far avere più consensi allo status quo, come da ultime elezioni. Tanto peggio, tanto meglio.


  • Di (---.---.---.153) 8 giugno 2014 19:17

    Io leggo qui dei ragionamenti che non condivido. Sarò dolce.

    Non sarebbe bello denunciare il "prodotto commerciale", e portare qualche dato a suffragio? Su, chi dice che è una questione di soldi cerchi di dimostrarlo: io cambierò idea in un lampo.

    Poi, le "anime migliori" del M5S pensano e dicono ne’ più ne’ meno che quello che dice Grillo, ma senza sparate del tipo "Io sono oltre Hitler". E le anime migliori non sarebbero lì, se non fosse per Grillo. Se poi pensano di fare strada da sole, che lo facciano pure.

    Infine, Bersani ha messo sul piatto proprio niente. NIENTE! Lo ripeto, e per favore rispondetemi: costava molto al PD votare Rodotà presidente (una cosa perfino puerile), come chiesto dal M5S? Invece di chiedere in ginocchio a Napolitano un secondo mandato, D’ACCORDO CON TUTTE LE ALTRE FORZE POLITICHE e PDL in primis. Per carità, l’odio acceca veramente per non riuscire a vedere queste cose.

    E per ultimo, mi fa schifo sentir parlare di "collocarsi a destra", "collocarsi a sinistra". Io credo che una forza politica seria ha delle idee, e porta avanti quelle. Punto. Senza derive a destra o sinistra, che dimostrano solo la ricerca del consenso e l’assenza di ideali. Quello che ha fatto il PD con la sua deriva a destra è appunto la ricerca del consenso per istinto di conservazione, e per questo io lo biasimo (non che non lo biasimassi già prima).

    Saluti,

    Gottardo

    • Di (---.---.---.237) 9 giugno 2014 18:01

      Infine, Bersani ha messo sul piatto proprio niente. NIENTE! Lo ripeto, e per favore rispondetemi: costava molto al PD votare Rodotà presidente (una cosa perfino puerile), come chiesto dal M5S? Invece di chiedere in ginocchio a Napolitano un secondo mandato, D’ACCORDO CON TUTTE LE ALTRE FORZE POLITICHE e PDL in primis. Per carità, l’odio acceca veramente per non riuscire a vedere queste cose.


      Incontro Bersani-delegazione M5S: 27 marzo 2013.
      Bersani, incaricato da Napolitano per le consultazioni, afferma di avere un pacchetto di leggi da proporre, di non pretendere necessariamente un’alleanza di governo col M5S, ma anche un appoggio esterno, o anche la sola astensione. Afferma di essere pronto ad altre soluzioni, a proposte, di non voler inciuci con berlusconi, di essere pronto a fare un passo indietro pur di non fare inciuci, e di essere disposto ad incontrare Napolitano ove il M5S avesse avuto una sua ipotesi di governo.
      Risposta del M5S: sembra di stare a ballarò.

      Commenti di tutti: Bersani umiliato dal m5s, che invece di formare un governo con berlusconi, continua ad elemosinare un abbocco con i pentastellati.

      Quirinarie: 16 Aprile 2013
      Vince la Gabanelli, seguita da Gino Strada, poi Rodotà. La Gabanelli si tira fuori, resta in lista Rodotà.

      Votazioni per il quirinale: 18-20 Aprile 2013
      6 scrutini, alla fine vince Napolitano.

      27 marzo 2013, il M5S ride in faccia a Bersani, vantandosene, e continua a farlo praticamente per un mese (anche perché Bersani astutamente non molla e continua a rifiutare inciuci con Berlusconi) e poi il 18 aprile è colpa di Bersani se non si converge su Rodotà? 

      No, è che se escludi accordi per un mese, non puoi pretendere che l’altro si genufletta al tuo volere, salvo poi dargli addosso perché non l’ha fatto.

      Vedi, forse Bersani voleva fregare il M5S. Forse, ma di fatto è stato l’unico coerente, tanto da esser fatto fuori dal suo partito. I casi sono due:

      1) Bersani leale: il M5S avrebbe potuto stringere un patto minimo di governo, alleato o addirittura governo in carica sostenuto da Bersani, fare la figura della forza nuova che arriva, agisce e cambia le regole del gioco, per poi andare immediatamente al voto. Risultato: far sparire Berlusconi, far sparire il Pd, dimostrarsi forza responsabile e capace, il nuovo affidabile, vittoria alle elezioni assicurata.

      2) Bersani sleale: il M5S vede il bluff e fa cadere il governo il giorno dopo, usando ciò a fini elettorali, ponendosi come forza pulita che non ha accettato le vecchie logiche del partito (e infatti ha fatto cadere il governo) ma era disposta a fare qualcosa per l’Italia. Risultato: figura di melma per il PD, Berlusconi sparito, doppia buona figura per il M5S. Elezioni successive vinte.

      Come è andata: il M5S si è tirato fuori sapendo benissimo che così facendo il PD e PDL avrebbero trovato un accordo, cosa avvenuta ben dopo il 27 marzo, e ha impostato la propria battaglia politica sul tanto peggio, tanto meglio. Risultato: 3 milioni di voti persi.

      Gottardo, il problema è che tu penserai con la tua testa, ma non tutti gli elettori del m5s la pensano come te. E che se volete vincere le elezioni, non basta il tuo voto, né quello di chi la pensa come te. Semplice questione matematica.

      E soprattutto che se tu hai cattiva memoria con le date, e inverti elezioni del presidente della repubblica con fallimentari consultazioni per la nascita di un governo, molti italiani hanno invece buona memoria e sanno cosa è avvenuto prima, lo ricordano.

  • Di paolo (---.---.---.20) 8 giugno 2014 22:30

    Vedi @35 , è come ti dicevo , Gottardo , che rappresenta lo standard di riferimento dell’attivista grillino fidelizzato, è imbrigliato in uno schema dal quale non può (o non vuole ) uscire .
    Gli è rimasto l’imprinting del macroerrore con Bersani e ci ritorna sempre sopra per sdoganarlo , anche se ormai non ha più alcun senso politico , esattamente come chi sa di avere il culo sporco (il peccato originale) .

    Gottardo punta ancora sullo schema predisposto , ovvero seguire pedissequamente la voce del capo e puntare sullo sfascio del sistema per ignavia altrui . Pia illusione .
    Tornando a bomba ,certo le forze generatrici del cambiamento devono scaturire dai parlamentari , ma non solo , si possono trovare figure di riferimento nel mondo della cultura , del lavoro , persino tra politici come Rodotà ,che loro volevano eleggere presidente , gente di specchiata onestà che pure esiste anche in questo disgraziato paese .

    Ma questi rimangono imbrigliati nella loro assurda "conventio ad excludendum " secondo la quale solo loro sono puri e casti e devono evitare qualsiasi contagio con l’esterno .
    Trovami nel mondo un caso simile , quello di una forza politica che ha (avuto ) una dote del 25% degli elettori votanti e che si chiude a riccio , rinunciando ad essere protagonisti .

    Al timone di comando , a meno di rivoluzioni armate che al momento non intravedo , non ci arrivi subito da solo , ma step dopo step collaborando su principi condivisi e dimostrando in modo plastico al popolo italiano (di destra ,di sinistra e di centro caro Gottardino ) la propria qualità riformatrice .
    Altrimenti sei condannato ad un inesorabile declino .
    Mi sovviene la massima " Il potere logora chi non ce l’ha " . Qui diventa "il consenso logora chi non lo usa o non lo sa usare " .
    saluti

  • Di (---.---.---.83) 9 giugno 2014 09:42

    Vedi Paolo, dal mio punto di vista sei tu che sei imbrigliato in una logica dalla quale non vuoi o non puoi uscire. Tale frase, rivolta a me, è per me un insulto e te la rigiro pari pari.

    Io penso con la mia testa, e non seguo pedissequamente la voce del capo. Ho abbastanza cultura e capacità logica per capire e scegliere da solo, anche se tu non lo credi. Forse lo capirai col tempo.

    Hai portato l’esempio di Rodotà e con un’acrobazia verbale continui a parlare di esclusione: proprio a riguardo di una vicenda in cui il M5S, non avendo al suo interno persone adatte, con umiltà ha cercato qualcuno all’esterno. Ben diverso dal comportamento di altri partiti, che pur di possedere poltrone arrivano a proporre Marini alla Presidenza della Repubblica, e votano la Boldrini a presidente della Camera. Lamenti la "chiusura" del M5S, ma se il M5S esplora una collaborazione con l’UKIP gridi allo scandalo, perché l’UKIP "è di destra". Secondo te bisogna allearsi con i tangentari ma non fare accordi con chi ha idee molto simili a riguardo dell’Europa ed è molto più onesto e democratico dei nostri politicanti da strapazzo. Il tuo è un pensiero kafkiano, incompressibile per me. Avrei un paio di spegazione, ma le tralascio.

    Se non sai vedere la realtà sono affari tuoi, sì, e io continuerò a rintuzzare le falsità che esprimi. Sulla vicenda di Rodotà, la morale del discorso è che è stato il PD a non volerlo. Sulla corruzione, il M5S ha depositato MESI FA i disegni di legge, sempre fatti passare in cavalleria dal PD. Ora li tirano fuori perché sono costretti dalle circostanze. E succederà ancora, e ancora e ancora. E continuerai ad avere torto in quello che dici.

    Ciao,
    Gottardo

    P.S.: pare che alle amministrative di Livorno il PD sia stato battuto dopo 70 anni di dominio. Proprio da quel M5S che secondo te è praticamente morto. Forse sai come la penso io sulle amministrative: non le ritengo un termometro politico molto affidabile. Ma in questo caso c’è un significato speciale, certo, poco importante, ma speciale.

    • Di paolo (---.---.---.20) 9 giugno 2014 19:01

      Sulle amministrative di Livorno ho scritto un pezzo che però non so se mi sarà pubblicato .

      Qualora lo fosse avrei piacere che tu leggessi perché ritengo che quanto è successo a Livorno mi conforti pienamente nelle mie idee . Di più,la ritengo una prova del nove.
      Poi ti sarò grato di un tuo commento .
      ciao
  • Di paolo (---.---.---.20) 9 giugno 2014 19:04

    A proposito Gottardo sul resto ti ha risposto @237 .Leggilo attentamente .

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