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Napoli, protesta la Camorra?

La manifestazione contro la Ztl voluta dal comune di Napoli ha portato al lancio di alcuni petardi e di una bomba carta davanti al comune, un paio i feriti. La risposta del Sindaco De Magistris: c’era l’ombra della camorra. Presa di distanza da parte degli organizzatori della marcia e indagine della Digos partenopea sugli scontri.

La notizia. Con tutto il can can mediatico la notizia è passata in sordina: a Napoli era la camorra a manifestare. Leggendoli uno si può chiedere: la camorra che manifesta? Particolare...

Se si va a cercare la fonte della notizia la si trova in post sulla pagina Facebook del Sindaco di Napoli De Magistris, pubblicato dopo le contestazioni e gli annessi scontri davanti al comune di Napoli.

Nel passaggio il sindaco sottolinea come la manifestazione sia stata pilotata da infiltrati e che il comune avrebbe continuato a distinguere le due anime della protesta, dialogando con coloro che avevano manifestato pacificamente. Includendo il fatto che quel pomeriggio ci fosse stata una “[...] una sospensione del pieno diritto a manifestare che deve essere garantito ad ogni cittadino, a causa dell'infiltrazione di delinquenza comune e camorra all'interno della manifestazione”.

La manifestazione. La manifestazione indetta dalla Confcommercio napoletana ha visto la partecipazione di molti commercianti, che hanno sfilato per il centro della città fino davanti al Comune. Era stata indetta per protestare contro le varianti del traffico, la cosiddetta ZTL stagionale, che il comune installerà nel centro del capoluogo campano. I commercianti già in profonda crisi vedono nella decisione del municipio un’ulteriore aggravante alla loro situazione. Per questo motivo, chiusura delle serrande e marcia. Poi, però, sono arrivati i petardi e una bomba carta. Ricreazione finita. La polizia ha compiuto un paio di cariche di alleggerimento e la manifestazione pacifica è stata sepolta da uno strascico di polemiche e attacchi incrociati.

Infiltrati e minacce. Sono molteplici le indiscrezioni che danno per vere le minacce ad alcuni commercianti da parte di gruppi di persone, intimando ai crumiri di chiudere bottega anche contro voglia. Minacce che per ora non sono sfociate in nessuna denuncia ma in compenso hanno fatto aprire un fascicolo in procura, mai dire mai. In aggiunta si possono inserire gli scontri che hanno portato la parte pacifica del corteo a prendere un altra strada e il dilemma è servito: c’era la mano della camorra dietro gli scontri? La camorra voleva la chiusa dei negozi o era per delegittimare la protesta stessa?

Meglio la camorra. Il vespaio di polemiche si è scagliato contro il Sindaco, additando come comune la scusa della camorra. In effetti De Magistris ha usato più volte il connubio camorra e proteste, molte da quando è in carica come primo cittadino. Questo binomio però, non ha colpito tutti. Da alcuni commenti si arriva a scoprire che i commercianti napoletani non hanno mai fatto una serrata così partecipata e condivisa contro la camorra o contro il pizzo. O meglio, non di recente. Infatti l’unica testimonianza trovata è una galleria fotografica dell’Unità. Foto in bianco e nero, non proprio le più recenti. Questo dettaglio fa riflettere e pone seri interrogativi che solo le forze dell’ordine potranno risolvere ma che socialmente trovano una Napoli contro un sindaco che della legalità aveva fatto programma (vedi lista Rivoluzione Civile) e che è un ex pm.

Una cosa alla fine della storia è certa: a Napoli i sindaci passano, la camorra resta.

 
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