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Neonazisti a Roma. Intervenga la magistratura

Ancora striscioni firmati Militia affissi su via Salaria all’altezza della Tangenziale, contro il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici che, nei giorni scorsi, nel corso della visita al campo di concentramento di Birkenau, aveva denunciato il ricostituirsi di gruppi neonazisti nella Capitale.

Continuano gli insulti alla Comunità Ebraica nella completa violazione della legge Mancino e di quella che vieta la ricostituzione del partito fascista. Sono appunto di ieri gli striscioni offensivi firmati sempre dalla medesima formazione neonazista.


Tutto ciò è intollerabile se si considera che i personaggi che si celano dietro determinate sigle sono ampiamente conosciuti dalle forze dell’ordine e da quelle politiche della capitale per precedenti specifici. Nonostante ciò continuano le azioni dimostrative e le minacce di azioni eclatanti.

E’ giunta l’ora che la magistratura intervenga con la necessaria fermezza affinché cessino queste odiose forme di intolleranza e prima che le minacce poste in essere da questi gruppi, che non esito a definire eversivi, diventino una triste realtà.

A nessuno può essere consentito impunemente di diffondere queste forme di odio razziale, né a Roma né in nessun altro luogo.

Commenti all'articolo

  • Di Frattaglia (---.---.---.198) 4 aprile 2009 14:16

    Che gli ebrei adesso si mettano a fare i moralisti la vedo patetica. Hanno fomentato l’odio verso i musulmani in Italia, hanno appoggiato senza se e senza ma Lega Nord, Alleanza Nazionale (Alemanno in questo caso) ed in genere la destra fascista e affarista.

    Adesso che però vedono i propri affari (soprattutto i negozianti ebrei) minacciati da quelle persone, gridano all’allarme. Si facciano furbi e meno avidi... forse smetteranno anche di avere tutte le popolazioni del mondo da millenni, contro.

    Ed infine non vedo perchè si dovrebbero vietare le manifestazioni di questi gruppi... siamo il popolo delle libertà e siamo in democrazia.

  • Di luciano (---.---.---.49) 5 aprile 2009 14:00

    Condivido in larga parte il commento. Nessuna opinione può essere censurata. Solo le azioni possono essere giudicate. Chi invoca la Legge Mancino, di solito lo fa perché vuole impedire agli altri persino di parlare. Il paradosso è che il primo che dovrebbe essere denunciato in base alla legge Mancino è proprio il violento ed intollerante Pacifici. Ma chi crede nella libertà di pensiero è bene che non sprechi li suo tempo con quel figuro. Salvo quando, e lo fa spesso, non calunnia e diffama. Perché la calunnia e la diffamnazione non sono reati di opinione, ma reati e basta

    • Di (---.---.---.208) 7 aprile 2009 10:01

      Ragazzi mi dispiace ma l’istigazione all’odio razziale e la ricostituzione del partito fascista sono ancora (per fortuna) dei reati in Italia.
      Nessuno vuole impedire a qualcuno di parlare purchè lo si faccia nei modi e nelle forme consentite dalla legge.

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