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 Home page > Tribuna Libera > Mudec: il museo nato dalle rovine dell’Ansaldo

Mudec: il museo nato dalle rovine dell’Ansaldo

Forse molti in Italia non conoscono questo meraviglioso spazio espositivo che il comune di Milano ha recuperato dai capannoni orami in disuso della Ansalso. Una vera ricchezza a doppio senso:

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QUESTO E’ IL MUDEC A MILANO

il primo, per aver ridato vita ad una architettura, quella industriale, recuperando in modo molto elegante e ben ideato i reparti, ora sale espositive, dove davvero puoi ammirare delle vere particolarità.

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IL SIMBOLO DELLA MOSTRA
VISITATELA!

Un esempio per tutti la “Klimt esperience” che potete ammirare al Mudec fino al 7 di gennaio prossimo. Una mostra nella quale vieni letteralmente immerso, circondato e incluso nei dipinti di Klimt. Un nuovo modo di esprimere la propria arte, dove il visitatore non ammira il solito quadro alla parete ma entra fisicamente nella realtà di un quadro che lo circonda da tutti i lati in quanto proietato sulle pareti a grandi dimensioni che ti include nella sua storia in un mondo di fantastici colori e disegni. Un piccolo assaggio che vi colpirà sicuramente, non perdete questo capolavoro estremamente moderno e innovativo.

Al Mudec vengono esposte mostre in contemporanea, proprio per la volontà di mettere a confronto diverse civiltà e le opere d’arte che provengono da diversi paesi, una di queste è quella che riguarda i ritrovamenti nelle piramidi degli antichi Egizi.

All’ingresso ologrammi vi introdurranno alla mostra che si snoda in un percorso tra oggetti di uso comune, gioielli e ovviamente le mummie, con i loro sarcofagi di immensa bellezza e valore, che riproducono l’immagine della persona che vi era stata deposta.

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AL MUDEC ANCHE L’EGITTO ANTICO

I gioielli di raffinata fattezza come fossero fatti nei nostri giorni e le pergamene con quei geroglifici che tanti hanno appassionato, alla ricerca del loro senso.

Curiosità alla fine della mostra una sorpresa molto particolare che vi lascio in sospeso in quanto la possiate godere fino in fondo.

 

Loredana Michelon

Questo articolo è stato pubblicato qui

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