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Morti bianche: il sacrificio dei cittadini

Il ruolo del cittadino, e di come egli fa notizia solo quando muore.

Prima di scrivere su questi ultimi fatti di attualità, ho voluto pensarci molto, semplicemente perchè mi volevo rendere conto del ruolo che i cittadini hanno in una Italia ormai ridotta a paesuncolo di zoccole e raccomandati.

Io penso che tra le morti bianche e le stragi tipo quelle di Viareggio, ci sia un piccolo collegamento.

E’ vero che sono morte delle persone, comuni cittadini che quel giorno si stavano facendo i fatti loro, però è altrettanto vero che sono morti anche dei lavoratori, e quindi questo collegamento c’è ed è un dato di fatto.

Spesso sento parlare dei lavoratori come una razza a parte, ma in realtà sono dei cittadini, e come ogni cittadino è sottoposto a tutte le nefandezze di un sistema Italia che fa acqua da tutte le parti.

Si parla di prevenzione, ma poi sui siti di informazione principale, si legge che sono stati tagliati milioni di euro per la manutenzione dei treni; si fanno pacchetti per la sicurezza sul lavoro, eppure ogni anno abbiamo un bollino di guerra, altro che statistiche dell’INAIL.

Il problema è alla radice.



I nodi vengono al pettine solo quando ci scappa il cittadino morto, eppure bastava leggere su qualche blog o vedere i video su youtube che non solo le ferrovie, ma i lavoratori di qualsiasi categoria (tranne quelli seduti in ufficio a cazzeggiare si intende) sono sottoposti a pericoli di ogni genere.

Non voglio sminuire l’incidente di Viareggio per carità, come ogni strage deve essere trattata col dovuto rispetto, però per me non è altro che l’ennesimo sacrificio di cittadini innocenti, che non avrammo mai l’opportunità di avere dei servizi perfettamente funzionanti. MIlioni di euro di investimenti sulla TAV, quando poi abbiamo la rete ferroviaria tra le più scadenti d’Europa, è come avere un corpo pieno di muscoli, ma lo stesso corpo è malato di tumore.

Ogni cittadino che muore, è un cittadino che urla il suo sdegno verso lo Stato. La morte di un cittadino, che sia sul lavoro o per qualsiasi altra cosa, dovrebbe essere un campanello d’allarme, e gli addetti ai lavori devono prendere provvedimenti. Ma ciò non succede mai, e i cittadini continuano a morire.

Sinceramente, vedere le istituzioni politiche che invece di dare risposte concrete a questi problemi, fanno i loro teatrini con lutti nazionali, passerelle ai funerali ecc ecc, è una presa per i fondelli non solo verso i cittadini morti, ma anche quelli vivi.
Quanti cittadini devono morire ancora per renderci conto che siamo nelle mani di una classe politica che pensa solo a salvarsi dai processi e andare a fare i festini?

Una domanda che, finchè i cittadini stessi non si sveglieranno da questo coma mediatico, costruito senza la minima sbavatura (anzi forse una sbavatua c’è ed è la rete e sta diventando sempre più grave), non avrà mai una risposta.

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