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Modena, 1400 scosse in due settimane
L’infografica interattiva di AgoraVox


Milletrecentottanta scosse sismiche in quattordici giorni
. Da quando lo scorso 20 maggio la terra ha iniziato a tremare in Emilia non si è più fermata. Le scosse principali si sono concentrate quasi tutte nei dintorni di Modena, al confine tra l'Emilia Romagna e la Lombardia.



AgoraVox
ha ricostruito in questa mappa interattiva tutte le scosse che sono state registrate nel raggio di 50 Km da Modena tra il 19 maggio e la notte tra il 3 e il 4 giugno scorsi, quando si è verificata l'ultima violenta scossa di 5,1 gradi della scala Richter.


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In questa animazione abbiamo ricostruito l'andamento e lo spostamento dello sciame sismico giorno per giorno dal 19 maggio al 3 giugno. I terremoti più violenti, quelli che superano il grado 5 di magnitudo, sono indicati con delle stelle. I colori distinguono la profondità delle scosse.


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Le scosse più violente, superiori a 4,7 gradi
, si sono concentrate tutte nelle giornate drammatiche del 20 maggio, 29 maggio e 3 giugno. Solo in quei tre giorni hanno avuto luogo il 30 per cento delle scosse di tutti i 14 giorni presi in esame.

 Leggi i dati



Qui sotto pubblichiamo le mappe interattive dei terromoti nei due giorni più drammatici dell'attività sismica in Emilia: il 29 maggio e il 3 giugno. In ciascuna mappa è possibile cliccare sulle singole scosse, rappresentate da cerchi rossi di dimensioni proporzionali alla magnitudo del terremoto in corrispondenza dell'epicentro, per leggere l'ora e l'intensità dell'evento sismico selezionato.
 


MAPPA DELLE SCOSSE SISMICHE DEL 29 MAGGIO 2012


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MAPPA DELLE SCOSSE SISMICHE DEL 3 GIUGNO 2012


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LEGGI ANCHE Terremoto: cosa succede sotto l'Appennino
 

Commenti all'articolo

  • Di Piero Tucceri (---.---.---.29) 6 giugno 2012 11:35

    La Procura di Modena, con gli accertamenti avviati dal pm Lucia Musti, sta indagando sul fenomeno del "Fracking". Il prof. Franco Ortolani, ordinario di Geologia dell’Università Federico II di Napoli e direttore del Dipartimento di Scienza del Territorio, ritiene opportuni approfondimenti "sull’incidenza che possano avere lke reiniezioni di fluidi in pressione nelle rocce serbatoio ad alcuni chilometri di profondità in corrispondenza di faglie attive: equivale al ruolo che può avere una mosca che si appoggi su un edificio pericolante oppure all’impatto che può derivare da un elicottero che atterri sullo stesso edificio pericolante? Tali considerazioni vanno fatte con l’apporto di studi scientifici indipendenti e qualificati". Sempre al riguardo, non sono valse a nulla le perplessità espresse dall’Assessore Provinciale all’Ambiente Alberto Caldana (PD), interpellato da Stefano Lugli (Fed) sulle attività condotte dall’INGV e sul progetto di ricerca per idrocarburi della multinazionale americana Forest Oil-Cmi SpA. Caldana, dimessosi poi per altre vicende,, esprimeva appunto perplessità per "un evidente assalto al territorio di Finale Emilia e della bassa finalese". Pur tuttavia, la Redazione di AgoraVox, non ha ritenuto opportuna la pubblicazione di un mio intervento in proposito datato 23-5-2012. Molto probabilmente, perché le sua fonti saranno sicuramente più attendibili di quelle alle quali ho fatto riferimento. Ma va bene anche così. Grazie.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.45) 6 giugno 2012 12:09
    Damiano Mazzotti

    Forse un sottosuolo ricco di giacimenti gassosi allo stato liquido tende ad amplificare e a rendere più complesse e dannose le scosse sismiche...

    Forse togliendo la pressione dei gas e svuotando i giacimenti si favorisce l’insorgenza dei terremoti che prima o poi si sarebbero verificati lo stesso...

    Di sicuro la normativa che prevedeva che gli stabilimenti dovevano resistere solo alla forza del vento è stata un’altra delle tremende cazzate fantozziane dei nostri politici e dei nostri burocrati tecnici che pur di fare carriera rinnegano ogni minimo buon senso professionale.

    Dopo Schettino gli stranieri si divertiranno a prenderci per il culo ancora per molti anni... 

  • Di Geri Steve (---.---.---.144) 6 giugno 2012 15:06

    I terremoti che sono avvenuti non hanno assolutamente niente di straordinario e inspiegabile: erano abbondantemente previsti, e anche fino a magnitudo leggermente superiori a quelle finora rilevate.
    Quello che è inspiegabile, come scrive Damiano qui sopra, è che quella zona fosse considerata a rischio zero fino a pochi anni fa, poi al più basso rischio possibile, e senza alcuna necessità di adeguamento delle costruzioni esistenti. Questa è la vera colpa, che i magistrati non possono perseguire, in quanto è colpa dei governi e del parlamento.

    Non vedo come le iniezioni di liquido possano causare terremoti, però non si può escludere che abbiano effetti sulle conseguenze dei terremoti, in quanto modificano la comprimibilità degli strati e possono trasmettere le compressioni.

  • Di paolo (---.---.---.249) 6 giugno 2012 17:58

    Lasciamo perdere il " Fracking" ,l’indagine è un atto dovuto viste le ipotesi sollevate ma è una perdita di tempo ,tanto più che in quella zona non sono state fatte reiniezioni di gas .

    Venendo al fenomeno sismico ,il fatto che la zona (l’intera Emilia Romagna) fosse catalogata nella mappa sismica come cat 4 (bassa o nulla sismicità) è dovuta essenzialmente al fatto che queste mappe tengono conto della storicità degli eventi a memoria d’uomo ,con la considerazione che dati attendibili sono nell’arco di alcuni secoli .
    Secoli rispetto al tempo geologico sono come i secondi di un orologio rispetto agli anni .
    La colpa grave ( e mi meraviglio di Boschi ma anche di Barberi ) è quella di non avere dato più importanza ai fenomeni fisici legati ai movimenti delle placche tettoniche continentali anziché alla storicità degli eventi.

    In conseguenza di questa classificazione (bassa sismicità) si costruisce senza particolari attenzioni ,ragion per cui si usano blocchi in laterizio a foratura 50% anziché 45% , magari ad incastro e quindi con il solo corso di malta orizzontale ,mentre nei capannoni industriali , ai fini del risparmio su un intervento che comporterebbe un aggravio delle spese del 10%,plinti e travi sono a vincolo libero(solo in appoggio) . Formalmente sono in regola ma ......... 
    Ci sono poi i casi di chiara disattesa delle norme , per esempio la nuova NT del 2008 (norme tecniche sulle costruzioni ) prevede per i muri a cassetta(doppia parete) che siano praticati ponti di aggancio ogni 0,5 mq ,risultato non li fa nessuno ,vengono regolarmente disattesi ,cosi’ come i relativi controlli . Poi quando succede ...............allora lacrime di coccodrillo .

    Bisogna che riconsiderino la mappa sismica ,assegnando cat 1 -2 a tutto il territorio , ma soprattutto devono fare i controlli esecutivi alla tedesca(non all’italiana per non dire alla carlona).

    ciao

  • Di Piero Tucceri (---.---.---.206) 6 giugno 2012 18:10

    Per gli ancora scettici, riporto l’elenco delle ditte operanti le trivellazioni nelle zone terremotate:

    ENI SPA VIA BAIONA 107
    48100 – RAVENNA (RA)

    Tel. 054460051
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    ENI SPA VIA BAIONA 232
    48100 – RAVENNA (RA)

    Tel. 0544451391
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    ENI SPA VIA LACCHINI PRIMO 101
    48100 – RAVENNA (RA)

    Tel. 054444401
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    ENI SPA VIA MANZONI ALESSANDRO 601
    48100 – RAVENNA (RA)

    Tel. 054449331
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    ENI SPA VIA TRIESTE 290
    48100 – RAVENNA (RA)

    Tel. 0544293111
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    ENI SPA VIA ROMEA SUD 119
    48100 – RAVENNA (RA)

    Tel. 054465102
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    HALLIBURTON ITALIANA SPA VIA DEL MARCHESATO 25
    48100 – RAVENNA (RA)

    Tel. 0544537811
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    HYDRO DRILLING INTERNATIONAL S.P.A. VIA TRIESTE 206
    48100 – RAVENNA (RA)

    Tel. 0544424011
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    M – I ITALIANA S.P.A. VIA ROMEA NORD 158
    48100 – RAVENNA (RA)

    Tel. 0544454661
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    SCHLUMBERGER ITALIANA S P A VIA RAVA LUIGI 4
    48100 – RAVENNA (RA)

    Tel. 054432214
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    SCHLUMBERGER ITALIANA S P A VIA SANTI FERDINANDO 1
    48100 – RAVENNA (RA)

    Tel. 0544684041
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    SCHLUMBERGER ITALIANA S P A VLE RANDI VINCENZO 44
    48100 – RAVENNA (RA)

    Tel. 0544400453
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI
    SOND POZZI S.N.C. DI LOMBARDINI UGO E C. VIA SALENTINA 5
    48100 – RAVENNA (RA)

    Tel. 0544560405
    Dettagli Azienda
    Categoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI RAVENNA
    Subcategoria: SERVIZIO TRIVELLAZIONI E SONDAGGI


  • Di Piero Tucceri (---.---.---.206) 6 giugno 2012 18:56

    Maria Rita D’Orsogna scrive che in Emilia Romagna siano attivi 514 pozzi, 69 dei quali non produttivi e destinati ad "altro uso". Fra questi, almeno 7 sarebbero di reiniezione. Eccoli:
    1. Angelina 001 concessione Ravenna Mare (Ravenna) ENI;
    3.Cavone 14 concessione Mirandola (Modena) Padania Energia;
    9.Cortemaggiore 038 concessione Cortemaggiore (Piacenza)ENI;
    23.Cortemaggiore 134 dir concessione Cortemaggiore (Piacenza)ENI;
    29.Minerbio 021 concessione Minerbio (Bologna)ENI-Agip;
    63.Spilamberto 009 concessione Spilamberto (Bologna-Modena) Padana Energia;
    65.Tresigallo 007 concessione Tresigallo (Ferrara)ENI



  • Di paolo (---.---.---.249) 7 giugno 2012 09:29

    Piero ,visto che sei ben documentato hai modo di sapere se sono state operate dalla imprese che citi semplici trivellazioni di geoispezione o vere e proprie manovre di "fracking" , perché se è come dici ,pur rimanendo dell’idea che ,vista la profondità degli epicentri sono certo che non sia stata causa scatenante , però potrebbe avere agito in concorso , sia per effetti di risonanza che per modifica degli strati di appoggio superficiali.
    Però bisognerebbe esserne sicuri ,perché i dati ufficiali escludono categoricamente operazioni di reiniezione .
    ciao

  • Di Piero Tucceri (---.---.---.210) 7 giugno 2012 10:06

    Ciao, Paolo. Quell’elenco proviene dal Ministero delle Attività Produttive.
    Lascia stare i "dati ufficiali", spesso provenienti dalle stesse imprese coinvolte.
    Come mai il governo non ha nulla da dire in concreto su questi siti di reiniezione e sulle pressioni da essi esercitate sulle faglie circostanti, visto che alcuni di essi (Mirandola, Spilamberto, Minerbio) sono prossimi all’epicentro del terremoto? Dal momento che, negli USA, stando a quanto riportato dall’USGS, i siti di reiniezione ad alta pressione abbiano sicuramente prodotto terremoti?
    Uno studio commissionato dai petrolieri della Sclumberger e condotto da scienziati russi, afferma che il trivellare abbia causato terremoti del 7° della scala Richter in zone desertiche dell’Uzbekistan.
    Leggi cosa scrivono V. Adushkin, V. Rodionov, S. Turuntaev, dell’Istituto della Dinamica della Geosfera della Accademia Russa di Scienza: "Few will deny that there is a relationship between hydrocarbon recovery and seismic activity, but exactly how strong a relationship exists has yet to be determined. They caution that in regions where tectonic activity is already high, extracting oil and natural gas could trigger strong quakes".
    Nel 2006, M. Haring stava trivellando in Svizzera per un pozzo geotermico. Scatenò uno sciame sismico di 30 terremoti con grado max di 3,4. Ciao e buona giornata.

  • Di Piero Tucceri (---.---.---.124) 10 giugno 2012 10:44

    La strana moria di pesci verificatasi a San Prospero e gli strani odori percepiti, verosimilmente prodotti da sostanze tossiche, a quanto pare non allarmano nessuno. Tanto meno la Redazione di AgoraVox che, per attenersi alla rigorosa pubblicazione di documenti "ufficiali", ha censurato un mio intervento al riguardo. Ma, tant’è: è questa la qualità della nostra informazione!

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