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Minzolini: Direttore con poteri in deroga (?)

Fino ad oggi, si è parlato di “poteri in deroga” preferibilmente per quanto riguarda la figura di Bertolaso o di qualche Sindaco di Comuni Abruzzesi o di altre regioni in stato di emergenza. Il Potere in deroga è quella possibilità, non troppo remota, per chi gestisce determinati accadimenti, di poter decidere – ed in fretta – ad esempio di attingere a fondi economici senza dover nemmeno spiegare la motivazione ed il successivo utilizzo.

Si “deroga” appunto dall’iter istituzionale formale, che prevederebbe altrimenti, tempi medi per accedere ai fondi.

In caso di emergenze invece, ecco che ad esempio Guido Bertolaso – come è noto a molti – ha potuto, attraverso i poteri in deroga, accedere liberamente ai fondi del Tesoro – denaro dei contribuenti – senza uno straccio di giustificazione, data “l’urgenza” dell’evento del momento. Peccato poi, che in molte occasioni, questi poteri in deroga sono stati utilizzati solo per prendere soldi a manate per tutt’altre “emergenze” che di critico non avevano altro se non il dubbio di una bella e buona ruberia

Nel titolo avete letto il nome del Direttore del Tg1 Augusto Minzolini. “Perché”? vi chiederete...

Perché a volte, ci sono casi in cui il potere in deroga, e quindi in qualche modo l’abitudine a fare come si vuole con soldi non propri, esce addirittura dai confini delle emergenze e delle criticità del Paese. Diviene un’abitudine, una consuetudine, un fatto conclamato.

Prendo tutti i soldi che mi pare – attraverso l’American Express concessa dalla Rai - e non mi preoccupo né di chiedere l’autorizzazione ad utilizzarli, né tanto meno spiego come questi soldi li utilizzerò. Ci si investe quindi, di un potere totale che deroga qualsiasi norma appliacata a chiunque, a qualsiasi livello e di qualsiasi settore.

Cosa ha combinato Minzolini? Forse ha preso troppo alla lettera il proprio incarico di “Direttore”. Ha pensato forse, che “Direttore” significasse, “Padrone assoluto”. Forse – e dico forse... – è stato “investito” di incarico totalitarista dal suo più alto in grado, abituato anch’egli ai poteri assoluti ed a somme di denaro che sconfinano sempre fra il denaro pubblico e la riserva personale.

E forse – dico sempre “forse”... – ha pensato bene che nessuno si sarebbe mai permesso di metter le mani ai conti del Direttore più chiaccherato d’Italia per la sua totale dipendenza da un Presidente del Consiglio anch’esso il più chiaccherato d’Italia fino ad oggi.

In pratica: si scopre – grazie ad una indagine richiesta dal Dirigente Rai Mauro Masi – che Minzolini ad esempio, diserta l’ufficio - fonte di stipendio da Direttore - per ben 129 giorni su circa 270 lavorativi. Sperpera denaro in ristoranti vari per una cifra colossale: circa 87.000 €. Partecipa follemente per due volta al Festival del Cinema di Venezia e per due settimane in totale...

E – cosa ancor più “bizzarra” – non dà motivazione alle proprie trasferte (strapagate dalla Rai) per la maggior parte dei casi.

Ma a quanto pare il periodo è nero per gli aficionados di Governo, e questa volta tocca persino a Minzolini doversi sottomettere al giudizio dell’Internal Audit su come quando e perché sperpera tutto questo denaro senza chiederne preventiva autorizzazione.

Cosa dirà a sua discolpa Minzolini? Come chiarirà l’utilizzo di denaro non proprio? Chi telefonerà per salvarlo?...

Forse scopriremo con sorpresa, che Minzolini è zio o nipote di un qualche alto dirigente di un qualche Governo. La qual cosa, in ogni caso, non spiegherebbe e motiverebbe i poteri in deroga di cui si è auto investito.

Attendiamo fiduciosi le indagini in corso.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.126) 8 dicembre 2010 12:04
    cara Emilia

    Chi sia veramente , quali rapporti di parentela o in grazia di chi sia diventato direttore del TG1, al sottoscritto può fregare meno di nulla , anche perchè la mano di Silvio è chiaramente impressa sulla sua testa lucida .
    Io ho personalmente assistito alla sua fulminante carriera e credo di avere sufficiente capacità di giudizio per capire le motivazioni della sua scelta.
    Il passaggio dalla dimensione anonima all’incarico di fiducia è sempre quello : Porta a Porta .
    Vespa certifica l’idoneità del soggetto , verificandone personalmente la capacità leccatoria , la disponibilità al novantagradismo , l’assoluta inclinazione a prostrarsi . Superato l’esame si passa al collocamento , sicuri che l’uomo eseguirà le volontà del padrone senza la minima esitazione .
    Che poi si riveli anche un gaudente spendaccione di soldi pubblici è un dettaglio che non interessa minimamente al padrone del vapore e non inficia per nulla la sua prestazione di fedele servitore .

    paolo

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