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Minniti o Salvini? Il professore segreto

Nel suo “pensiero” forse più terribile, Biagio Pascal scrisse che “Gli uomini si odiano naturalmente l’un l’altro”. La storia dell’umanità l’ha spesso smentito e però talvolta ha avuto purtroppo ragione, come dimostrano le parole che seguono e annunciano opere feroci. Appartengono a una sola penna, ma potresti attribuirle a più di un autore.
Non sempre ci odiamo tra noi. Molto più spesso però siamo ciechi purtroppo e, come ha dimostrato in maniera superba Josè Saramago, la cecità è il male del nostro tempo. Non lasciate spegnere le parole che seguono: leggetele e tenetele bene a mente. Grondano sangue innocente e l’orrore va ricordato. 

“Generalmente quell’organizzazione che attualmente viene chiamata Stato conosce solo due tipi di persone: cittadini e stranieri. […] Oltre la cittadinanza ottenuta con la nascita si può diventare cittadini in seguito. Ciò se sussistono svariate premesse, per esempio, se colui che aspira ad ottenerla non è né un ladro, né un lenone, che non costituisca un rischio dal punto di vista politico e non sia un onere alla sua nuova patria politica. Naturalmente la nostra epoca materialistica pensa solo ad un onere finanziario. Anzi, per ottenere prima la cittadinanza è utile che l’aspirante sia un buonissimo pagatore di tasse in avvenire. Considerazioni razziali non vi hanno la minima importanza.

Ottenere la cittadinanza è come essere ammessi ad un elenco automobilistico. L’aspirante presenta la sua domanda, si indaga, la domanda viene accettata, e un bel giorno gli si rende noto con una missiva che è diventato cittadino dello Stato. […] A colui che finora è stato uno Zulù si rende noto che è diventato cittadino di un altro Paese.

Questo miracolo viene fatto da un comune funzionario. In pochissimo tempo questo funzionario fa ciò che neanche il Cielo potrebbe fare. Un segno di penna e un Mongolo diviene tuo concittadino. Non soltanto non ci si preoccupa della razza, ma neanche della salute. Può essere anche ammalato di sifilide, tuttavia è bene accetto come cittadino dallo Stato attuale; purché non costituisca un peso finanziario né un rischio politico, […] ha la protezione dei diritti civili e della libertà individuale”.

Adolf Hitler, Mein Kampf, Franz Eher Verlag, Monaco, 1924-25, cap III.

Foto: Cecilia Fletcher/Flickr

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