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Mimmo Lucano: chiuse le indagini preliminari, la Procura di Locri insiste nell’attacco al modello Riace

Il Pubblico Ministero Michele Permunian ha chiuso l’inchiesta “Xenia” sul Comune di Riace; qualcuno fa notare in tempi piuttosto brevi e quasi in concomitanza con la richiesta di conferire il Premio Nobel per la Pace a Riace.

di Olivier Turquet

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Il PM ribadisce alcune accuse che il Giudice per le Indagini Preliminari ha già ritenute infondate nel conferire i domiciliari al Sindaco di Riace e insiste nel fare conti che lo stesso GIP ha ritenuto un evidente errore materiale di calcolo.

In sintesi si stanno scontrando, anche a livello giudiziario, due visioni: quella dell’accoglienza come businness e quello dell’accoglienza come lavoro di solidarietà e di coesione sociale. Questa seconda visione ha portato media, istituzioni, persone a ritenere che Lucano e il modello Riace fossero l’avanguardia di un nuovo mondo. Nuovo mondo che gli assertori della prima non vogliono neanche prendere in considerazione.

Se l’Essere Umano è un ladro; se ha un prezzo; se è nel suo fondo un essere spregevole ed ipocrita anche io posso esserlo e giustificare tutte le mie malefatte.

Ma se un essere come Mimmo Lucano, o come Milagro Sala, come Malala, come la gente del Parent Circle e come tanti altri meno conosciuti ed anonimi che praticano la solidarietà e la riconciliazione tutti i giorni esistono, sono veri, allora quegli esseri abietti che li denigrano e li accusano per il proprio ignobile tornaconto devono vergognarsi,perché la loro patetica giustificazione non regge più.

L’Essere Umano ha libertà di scelta: ma la scelta giusta e profonda consiste nell’aiutare gli altri, nell’ascoltare, nel riconciliarsi, nel lottare per un mondo più giusto; ogni altra scelta ha un percorso corto e, prima o poi, si ritorcerà in qualche modo su chi l’ha fatta.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Un italiano (---.---.---.146) 24 dicembre 2018 17:34

    Il sindaco di Riace, Mimmo Lucano resta nel mirino della Procura di Locri. Si sono chiuse infatti le indagini relative all’operazione "Xenia" dove risulta indagato proprio il primo cittadino che è stato sospeso dalla sua carica. Secondo quanto riporta la Gazzetta del Sud l’inchiesta è stata eseguita dalle Fiamme Gialle di Locri guidati dal colonnello Sportelli. Le indagini riguardano soprattutto la gestione dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Interno e della Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace.

    I fondi sono stati erogati per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Lo scorso ottobre il Gip di Locri aveva disposto l’arresto per Lucano per l’ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Adesso la Procura Procura contesta a Lucano anche associazione per delinquere, truffa, falso, concorso in corruzione, abuso d’ufficio e malversazione.

  • Di Diciotti (---.---.---.218) 24 dicembre 2018 18:13

    Bell’esempio di correttezza e rettitudine morale vi siete trovati! Sarà un boomerang per voi.

  • Di Natale (---.---.---.131) 25 dicembre 2018 11:06

    Diamogli fondi, un pretesto per spenderli e nessun controllo su come li hanno spesi, vedi come lo trovano loro il modo per spenderli...

  • Di BabboNatale (---.---.---.131) 25 dicembre 2018 11:36

    Il metodo + veloce per mandare in malora l’Italia.

    Ma fateci il piacere!

  • Di Kocis (---.---.---.228) 25 dicembre 2018 21:01

    L’esperienza consolidata in Italia bene insegna che anche le Procure e gli organi inquirenti possono sbagliare. Sono atti che ricadono nelle ricorrenti “umane virtù”. Sono tante le vicende giudiziarie che hanno portato, a “furor di popolo” bene alimentato, presunti rei sul banco degli accusati, poi alfine dichiarati innocenti. Nel nostro paese la ricerca della verità è una faccenda che in parecchi casi diventa molto complicata: prima si sbatte il “ mostro in prima pagina”, poi, piano piano, con molta pazienza, con grande mobilitazione civile, con l’impegno degli organo giudicanti, la verità viene a galla. Certo, con grande fatica. E’ la pazienza della democrazia, dello Stato di diritto.

    In maniera eclatante si cominciò con le bombe di piazza Fontana a Milano e con l’accusato Valpreda. Sono tante le vicende ricorrenti, specie quelle che riguardano l’abbraccio mortale del potere politico-affaristico-mafioso.  Lo insegna per tutte la storica vicenda dell’assassinio del giudici Falcone e  Borsellino…….. Dopo tanti processi la verità, quella vera non quella fatta filtrare dai “compiacenti”,  è ancora in itinere.

    Invito i professionisti del “telegramma” a ben riflettere prima di esternare. A maggior ragione quando si tratta di un sindaco di un piccolissimo paese calabrese, che ha sempre vissuto con “le pezze al culo”, amante dei principi democratici, della solidarietà, dell’accoglienza, e dei valori assolutamente prioritari della nostra Costituzione.

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