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Migranti, migliaia di vite a rischio lungo la frontiera orientale europea

Lungo la rotta dei Balcani occidentali, migliaia di migranti e rifugiati in cerca di salvezza in Europa stanno affrontando rischi mortali mentre nevica e le temperature scendono sotto lo zero.

A causa del comportamento illegale della polizia della Croazia, che continua a respingere con estrema violenza coloro che cercano di entrare nell’Unione europea attraverso i suoi confini, in Bosnia ed Erzegovina è in corso una grave crisi umanitaria.

Nella prima settimana di dicembre, è iniziato uno sciopero della fame dei migranti e dei rifugiati del campo di Vucjak. Prima che ne venisse annunciata la chiusura, quasi 800 persone vivevano in una tendopoli situata su terreni contaminati di una discarica senza acqua corrente e privi di servizi igienico-sanitari e fonti di riscaldamento sufficienti.

Circa 3000 degli 8000 migranti e rifugiati che si trovano in Bosnia non riescono a trovare un posto nei campi, a causa del sovraffollamento, e dormono a cielo aperto affrontando temperature sotto zero. Altre migliaia di persone vivono altrove nella regione, come in Serbia, in condizioni di permanente incertezza.

Rischi enormi corrono anche le persone che cercano di entrare nell’Unione europea attraverso la frontiera settentrionale tra Turchia e Grecia, segnata dal fiume Evros. Il loro numero aumenta di anno in anno: da 4000 nel 2016 a 14.000 nel 2019. Conseguentemente, aumentano le prassi violente di respingimento. Negli ultimi giorni sei persone sono morte di ipotermia nel percorso tra il fiume Evro e l’interno della Grecia. Le autorità di Atene hanno annunciato il rafforzamento delle misure di deterrenza, anche attraverso l’installazione di sistemi di sorveglianza.

La maggior parte delle persone che, nel 2019, hanno raggiunto la frontiera orientale dell’Unione europea, più di 70.000, resta trattenuta sulle isole greche di fronte alla Turchia.

Si stima che vi si trovino attualmente, in condizioni spaventose, oltre 40.000 persone di cui 13.800 minorenni. Molte di esse dormono in tende precarie o in container dalle pareti sottili che non forniscono protezione rispetto al clima invernale.

L’estremo sovraffollamento ha causato molte vittime. Il 6 dicembre una donna è morta nell’incendio del suo container nel campo di Kara Tepe, sull’isola di Lesbo. Secondo Medici senza frontiere sull’isola di Moria, da agosto, sono morti tre bambini, uno dei quali (appena nato) per disidratazione.

(La fotografia è di Julia Druelle)

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Kocis (---.---.---.204) 23 dicembre 2019 11:05

    Gentile Orietta PIerfelice, stiamo entrando nel 2020 e Lei è ancora ferma agli Unni?
    Incredibile!!

    • Di Kocis (---.---.---.204) 23 dicembre 2019 15:00

      Dunque, gentile Orietta Pierfelice ( dei commenti a seguire….sottostanti)…….. dal fondo dei suoi secoli antichi, La voglio informare.

      Ne sento obbligo civile.

      Dal dopo V secolo in questa Gaia Terra sono successe tante cose. Sa, il contenitore della storia di questi ultimi 16 secoli ( siamo nel XXI) è molto pesante.

      Come dirLe. Ci vorrebbero tonnellate di carta o migliaia/miliardi di miliardi di bit informativi.

      ….veda Lei, cosa risulta più consono per gli approfondimenti necessari

      Procedo, telegraficamente, con grande leggerezza, giusto per non disturbare il suo torpore plurisecolare.

      Mi pare di capire che Lei abbia, ahimè, vuoti di memoria.

      Già, nel corso dei suoi secoli, grandi migrazioni di popoli erano in atto. Iniziati già da molto prima della sua gentile e cordiale epoca di vita ed esperienza.

      Forse, nel coacervo delle Sue vicende, non ne ebbe notizie.

      Purtroppo, forse per Lei, siamo figli tutti delle emigrazioni. Purtroppo, per noi tutti e per gli interessati in particolare, le emigrazioni continuano sempre, molte volte al freddo e al gelo.


      Eppure , oggi, sia hanno notizie ben consolidate e fondate, che già nel Suo tempo gli alfabeti erano già ben noti da lungo tempi. Gli scritti quindi, la memoria, la storie e le conoscenze.

      Si informi, quindi. Ritorni lietamente e vivere….e a gioire della mescolanza, nostra fonte di vita.


      Cordilaità.



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