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Migranti e senza dimora: in aumento gli interventi nelle stazioni ferroviarie

E’ stato presentato a Roma il rapporto dell’Osservatorio nazionale sul disagio e sulla solidarietà nelle stazioni ferroviarie italiane (Onds), relativo al 2015.

Si sono verificati 520.000 interventi presso i cosiddetti help center, con un aumento dell’11% rispetto al 2014. Sono state 21.292 le persone “senza fissa dimora” che si sono rivolte agli help center nel 2015. Un numero che rappresenta il 40% della popolazione senza dimora censita dall’Istat.

Di questi, 9.135 si sono rivolti ad un help center di stazione per la prima volta nella vita.

Il rapporto traduce in numeri e statistiche tutte le attività sociali svolte nei 15 help center (lo scorso aprile con Trieste divenuti 16) all’interno delle stazioni ferroviarie distribuite sul territorio italiano.

Numeri impressionanti, quelli contenuti nel rapporto, che non riguardano solo interventi sulla popolazione straniera, ma anche tanti italiani che la crisi economica sta spingendo sotto la soglia della povertà, una percentuale che nel rapporto Onds del 2011 era al 20% e ora, dopo 5 anni di crisi, è arrivata al 25%.

“Si rivolgono agli help center soprattutto uomini (73%) di età compresa tra i 30 e 49 anni. Solo a Firenze, la percentuale delle donne è superiore”, ha dichiarato Alessandro Radicchi, presidente di Onds.

E Radicchi ha così proseguito: “I dati sulla provenienza degli utenti mostrano una netta prevalenza di stranieri, i quali, nel 2015, corrispondono al 69% del totale, con una diminuzione di circa quattro punti percentuali rispetto al 2014.

Tra gli utenti stranieri c’è una preponderanza di extracomunitari, che raggiungono il 57,2% del totale”.

Gli italiani sono circa il 25%, seguono gli utenti provenienti dalla Romania (pari all’11,2%), dal Marocco (9,9%), dalla Tunisia (3,9%), dall’Egitto (3,1%), dal Pakistan (3%), dal Senegal (2,2%), dall’Ucraina (2%), dalla Nigeria (1,9%).

Tra i nuovi utenti aumentano il numero di donne, immigrati e giovani.

“La rete messa in campo dalle Ferrovie dello Stato rappresenta un esempio di innovazione”, ha affermato Valeria Fedeli, vice presidente del Senato che ha partecipato alla presentazione del rapporto.

“Si fa delle nostre stazioni un centro di servizi per la cittadinanza attiva: ci si occupa delle persone oltre che dei clienti. È un nuovo tipo di welfare che vede coinvolti imprese, istituzioni e terzo settore ed è la dimostrazione concreta di cosa sia la responsabilità sociale delle aziende”.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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