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Migrante morto sul lavoro: Senatori chiedono abolizione Decreti Sicurezza

Si chiamava Thomas Daniel, era un rifugiato originario della Liberia. Era arrivato in Italia passando per il Ghana prima e poi affrontando la traversata del Mediterraneo dalla Libia nei primi anni duemila. Fino a pochi giorni fa viveva a Pescopagano, una frazione di Mondragone (Caserta) fin quando non è morto a causa di un incidente sul lavoro in un cantiere edile a Pianura, periferia di Napoli.

Thomas Daniel aveva solo 41 anni, ha lasciato una moglie e tre figli ed è l’ennesima vittima della mancanza di sicurezza sul lavoro che ogni anno in Italia uccide circa 3 persone al giorno, secondo recenti dati Inail: gli stranieri, soprattutto gli irregolari, sono tra i più esposti al rischio. Sono infatti il 18 % delle vittime di una strage che si ripete anno dopo anno e che non accenna a fermarsi, una percentuale che diventa ancora più rilevante se si considera che la forza lavoro straniera in Italia è di circa il 10% del totale.

Grande commozione ai funerali tenutesi lunedì 11 giugno nella chiesa di San Gaetano di Thiene a Pescopagano. Alle esequie ha partecipato oltre alle associazioni del territorio e ai sindacati anche una delegazione di parlamentari. 

Tra i parlamentari, Sandro Ruotolo e Erasmo Palazzotto che, insieme ad alcuni colleghi, hanno diramato una nota in cui si impegnano a “restituire dignità a questi lavoratori [invisibili] e salvare il rinnovo dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, cancellati dai decreti sicurezza”, Daniel era infatti titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari, abrogato dal Decreti Salvini nel 2018.

A margine della cerimonia di commemorazione il senatore Ruotolo ha inoltre dichiarato: “Abbiamo espresso le nostre condoglianze alla vedova, alla signora Cinthia Daniel, e le scuse all’intera comunità di Castel Volturno per quello che è successo a Thomas Daniel[…] Questa storia, che si è conclusa tragicamente, in un paese democratico non doveva succedere perché nella sua Carta Costituzionale c’è la difesa della dignità umana, del lavoro, della legalità, dell’umanità e tutti questi valori sono stati tragicamente calpestati. […] per le modifiche legislative introdotte nel pacchetto sicurezza voluto dall’ex ministro dell’interno Matteo Salvini, Thomas non poteva rinnovare il permesso di soggiorno, la nuova normativa impedisce il rilascio e il rinnovo in mancanza di un contratto di lavoro. Noi, da Castelvolturno, chiediamo al governo, al presidente Conte, alla ministra dell’interno, Luciana Lamorgese, di modificare le norme sulla regolarizzazione dei migranti. Perché non estendere la regolarizzazione anche al settore edile ed altri settori?”.

Sulla stessa linea anche la Cgil che con Irene Velotti (responsabile dei lavoratori edili) ha rimarcato l’esigenza di allargare subito il provvedimento di regolarizzazione anche ai lavoratori del settore edile per consentire a quanti più migranti possibili di accedere a condizioni di lavoro più sicure e dignitose. E anche per il segretario generale confederale di Caserta, Matteo Coppola, “non è più rinviabile l’abolizione dei disumani ‘decreti sicurezza’”.

Presente a Pescopagano anche l’Ex Canapificio di Caserta che si è impegnato a sostenere i tre colleghi di Daniel presenti con lui al momento della tragedia e fortunatamente usciti illesi dalla frana che per lui è stata fatale: “Bisogna subito modificare le norme sulla regolarizzazione degli immigrati, estendere la regolarizzazione anche al settore edile. […] Bisogna restituire dignità ai lavoratori e salvare il rinnovo dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, cancellati dai decreti sicurezza”.

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