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Michele Zagaria partecipò ad una riunione segreta con i Gattopardi e gli 007

Il boss dei "casalesi" discusse con esponenti dei servizi segreti e rappresentanti dello Stato il piano per la realizzazione di un termovalorizzatore a Santa Maria La Fossa (CE)

Verso la fine del 2006, stando alla notizia riportata dalla giornalista Rosaria Capacchione sul quotidiano Il Mattino del 2 gennaio 2011, Michele Zagaria, il boss dei casalesi, latitante dal 1994, si sarebbe incontrato in una riunione d'affari con un esponente dei servizi segreti ed uno o più referenti istituzionali del Commissariato Straordinario ai Rifiuti della Campania, alla cui guida all'epoca era il prefetto Corrado Catenacci.

La notizia, se confermata, apre un inquietante scenario sull'intera vicenda dei rifiuti e sul periodo apicale della sua crisi, tra il 2006 ed il 2008, quando andò in tilt l'intero piano dei rifiuti basato sui conferimenti in discarica, nei CDR e sulla termodistruzione dei rifiuti.

In base alle notizie filtrate dalla delicata indagine giudiziaria in corso, che vede ipotizzare anche una possibile copertura istituzionale alla latitanza di Zagaria, il boss sarebbe stato interessato solo ai ristori per le 553 aziende bufaline e casearie che operano nella piana dei Mazzoni, in caso di realizzazione del Termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa (CE), tra l'aeroporto militare di Grazzanise e Casal di Principe/San Cipriano d'Aversa.

Il termovalorizzatore avrebbe dovuto sorgere proprio nella zona d'influenza di Francesco Schiavone di Luigi detto "Cicciariello" (attualmente in carcere al 41 bis), cugino di Francesco Schiavone detto "Sandokan", e padre di Alfonsina Schiavone, sposata con uno dei figli di Aldo Cosentino, fratello di Nicola Cosentino.

La scelta del sito dove realizzare l'impianto è stata ricostruita, nelle parole del superpentito Gaetano Vassallo, l'imprenditore dei rifiuti e uomo di Bidognetti, nell'ordinanza d'arresto per l'onorevole Nicola Cosentino, e derivava dalla decisione del vertice dei casalesi di estromettere la fazione del clan che faceva riferimento a Francesco Bidognetti, detto "Cicciotto 'e mezzanotte". Vassallo che chiedeva di entrare con le sue aziende nel superconsorzio CE4 incontrò Cosentino il quale invece gli comunicò le decisione dei vertici del clan:

«Cosentino mi spiegò, vista la mia palese delusione, quali erano le vere ragioni della mia esclusione dal consorzio (…). Mi spiegò che ormai gli interessi economici del clan dei Casalesi si erano focalizzati, per l´attività in questione, nell´area controllata dagli Schiavone (in particolare, Cicciariello aveva potere su tutto il territorio di S. Maria La Fossa) e che, pertanto, il gruppo Bidognetti era stato «fatto fuori» in tale area; ne derivava la mia estromissione. In poche parole, Cosentino mi disse che si era adeguato alle scelte fatte «a monte» dal clan dei Casalesi che aveva deciso che il termovalorizzatore si sarebbe dovuto realizzare in quel comune, e che anche l´affare del Consorzio Ce4/ECo era uno degli affari degli Schiavone. Egli, pertanto, aveva dovuto seguire tale linea ed avvantaggiare solo il gruppo Schiavone nella gestione dell´affare»

La realizzazione del termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa, inserito nel D.L. del 23 maggio 2008, n. 90, convertito nella legge 14 Luglio 2008, n. 123, dopo 10 anni di scontri, inchieste giudiziarie e passaggi di mano, è poi rimasta sulla carta.

Quello che sembra un vero e proprio scontro bipartisan tra l'intera classe politica campana ed il "sistema" Cosentino ha visto intanto definire l'accordo per la realizzazione di un termovalorizzatore a Napoli Est, mentre la guerra sembra essersi spostata a Salerno, dove il sindaco Vincenzo De Luca (PD), nominato nel gennaio 2008 Commissario Delegato del Governo per quanto concerne la realizzazione del termovalorizzatore da realizzarsi nella sua città, ha recentemente incassato anche il sostegno di Mara Carfagna, arrivata a minacciare le dimissioni da ministro, nello scontro istituzionale che vede De Luca confrontarsi con il presidente della provincia di Salerno Edmondo Cirielli (PdL), uomo vicino a Cosentino.

La realizzazione dell'investimento da un miliardo di euro, per legge, competerebbe alla provincia, ma il sindaco De Luca, che ha la delega per la realizzazione dell'impianto da due anni, denuncia l'esistenza di un comitato politico-affaristico che vuole mettere le mani sull'affare. Per questo motivo intanto ha fatto approvare dal consiglio comunale una variante urbanistica sull'area che la provincia aveva individuato nel bando. Tutto da rifare adesso.

L'altra metà della storia


Resta altissima la posta in gioco sull'emergenza rifiuti, l'affare dei contributi CIP6 per le fonti rinnovabili che, solo per il nostro paese, prelevati dalle bollette energetiche degli utenti, vengono erogati anche per l'energia prodotta dalla combustione delle fonti "assimilate", cioè i rifiuti, lo stato d'emergenza che permette di operare in deroga alle norme, l'organizzazione del consenso in una delle regioni del sud, la Campania, nella quali la mobilità elettorale incide di più negli equilibri politici nazionali come dimostrano tutti gli studi sui flussi elettorali, spostandosi a seconda degli equilibri di potere, "il granaio dell’impero per i partiti, visto che qui si decidono i destini della maggioranze", per usare la definizione usata dal direttore del Mattino, Virman Cusenza, nell'editoriale di fine anno.

In attesa che le inchieste facciano luce sull'area grigia del potere, quella dei rapporti tra Stato e mafie, vale la pena oggi riascoltare le dichiarazioni rilasciate da Walter Ganapini, in un incontro con alcuni comitati ambientalisti, nel luglio del 2008, quando era assessore all'ambiente della regione Campania.

Nell'audio Ganapini riferisce di aver visto in Parco Saurino, nel comune di Casal di Principe, un sito che sarebbe stato sufficiente a raccogliere tutti i rifiuti della Campania, ma che fu poi cancellato da un tecnico del comune nella relazione inviata al prefetto Pansa, all'epoca Commissario ai rifiuti, rendendo necessaria la scelta di aprire la discarica di Chiaiano, in piena area urbana a Napoli, scatenando le proteste degli ambientalisti e delle popolazioni locali. Nel corso dell'intervista Ganapini dichiara anche di essere stato ammonito da Gianni De Gennaro, e di aver subito intimidazioni.

Walter Ganapini:

… sul Parco Saurino, io ho negoziato un giorno con l’attuale capo dei servizi segreti. (ndr Gianni De Gennaro) (…) siamo partiti, uno dal bianco ed uno dal nero, e siamo arrivati verso un grigio nel quale, alla fine, io potevo tirare l’operazione. Gian Antonio Stella ci ha scritto due pagine sul Corriere della Sera.. (…) il tema è di misurare tra comunicazione e risultato. Allora, certamente quell’oggetto è un “mistero della repubblica” e ce lo siamo già detti. Perché Prodi si sia assunto le responsabilità che si è assunto ancora non è chiaro. Ma quando il coordinatore dei servizi segreti ti dice, per due volte, urlando: “si è esposta due volte la Presidenza della Repubblica”, se non sei ubriaco e se sei una persona, ti parametri un attimo e decidi cosa vuoi fare. Allora, io su questa vicenda ho abbassato il tono ma nessuno mi ha impedito di chiamare (il giornalista) Matteo Incerti e di fare i tre minuti sul blog e tutto il resto, perché la bandierina è stata attaccata. Ma nessuno… quando tu dici… Nessuno! In Giunta ho aspettato una settimana, nel frattempo sono stato speronato in autostrada e, nessuno lo sa, ma in Piazza del Gesù, quattro individui in casco, sono scesi dalle moto, hanno cercato di aggredirmi la notte. Io viaggio con le mie belle stecche dietro la schiena che non sta in piedi, da allora. Il tema è che gli avvertimenti li ho ricevuti, diciamo, perché forse ho visto qualcosa che non dovevo vedere.

Domanda:
C’entra la Presidenza della Repubblica, nientedimeno?

Walter Ganapini:
Sai, quando il capo dei servizi segreti, due volte ti dice: “HAI CAPITOOOO CHE E' INTERVENUTA LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA?!”, io, come dire, o gli do dell’ubriaco a lui o ragiono! Io non ne sto… non ne...non ne vengo a capo, perché io posso capire – ho lavorato molto in Sicilia – io capisco che in questo paese esistono le negoziazioni Stato contro Stato, ma… io capisco il voto di scambio; io capisco… vorrei conoscere Isidoro Perrotta, il tecnico di Casal di Principe, che rilasciò il famoso parere a Pansa che nel 2005 gli consentì di cancellare la discarica..."

Commenti all'articolo

  • Di Luigi Iovino (---.---.---.244) 3 gennaio 2011 17:55
    Luigi Iovino

    I misteri d’Italia non finiscono mai...

    Pensereste mai che alcuni responsabili della Curia di Napoli e dell’Arciconfraternita dei Pellegrini (la stessa che cedette le cave di Chiaiano per i rifiuti al Governo) siano invischiati in una colossale speculazione di immobili abusivi (ed altri gravissimi reati) per i quali non vengono mai indagati, mentre chi li denuncia è diventato vittima di estorsione?

    http://www.youtube.com/profile?user=LUIGI061254#p/u/47/BX6aNvXk3Ng

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.206) 3 gennaio 2011 23:38
    Paolo Praolini

    Purtroppo ci stiamo assuefacendo a questa moltitudine di forzature ed ingiustizie perpetrate sotto i ns occhi, poi quando ci sono dentro anche le alte cariche dello Stato come è accaduto al Ganapini si capisce che abbiamo di fronte un boccone troppo grosso per le ns fauci!
    E’ giusto tirarsi indietro per salvaguardare il nome della giustizia e della moralità?
    Giudicando dall’estermo forse direi di no!

  • Di Emiliano Di Marco (---.---.---.74) 5 gennaio 2011 12:41
    Emiliano Di Marco

    Dal Mattino Online di oggi

    Camorra, coperture a Zagaria dagli 007
    indagine sui file di Wikileaks


    CASERTA (5 gennaio) - Nuovi orizzonti nell’inchiesta sui rapporti tra il boss dei Casalesi Michele Zagaria e gli 007 in ordine all’affare rifiuti e alle coperture istituzionali di cui avrebbe goduto il capoclan camorristico latitante da oltre quindici anni: c’è una rivelazione sul sito Wikileaks sotto forma di registrazione nel 2008 tra l’allora assessore all’Ambiente Walter ganapini e i rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste. Nella registrazione si faceva riferimento al progetto di termovalorizzatore a Santa Maria La Fossa e al polo di riconversione dei rifiuti nel Parco Laurino. La Procura di Napoli sta per acquisire l’audio di tre ore di conversazione e con ogni probabilità convocherà Ganapini come persona informata dei fatti a chiarimento di quanto accadde subito dopo l’approvazione del decreto sull’emergenza e la nomina di Gianni De Gennaro, attuale direttore dell’Asi (l’agenzia di coordinamento dei servizi segreti) a commissario straordinario.

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