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Metti un Fedez nel motore a cinque stelle

Il suo vero nome è Federico Leonardo Lucia, professione rapper e produttore discografico. E' l'autore dell'inno del M5S, con il quale ci ha "deliziato" i padiglioni auricolari nella performance musicale di apertura della manifestazione pentastellata al Circo Massimo di Roma.

E' figlio del tempo che viviamo e il suo look cromatico ne è chiaro testimone. Tatuato al punto che sembra indossare un dolce vita di Missoni anche da nudo,orecchini e piercing ovunque ad incorniciare il volto tutto sommato pulito ma anche un po' banalotto di un ragazzo che evidentemente fin da subito ha capito cosa bisogna fare per diventare qualcuno in un mondo che disprezza chi studia o lavora.

La sua arte musicale, che Dio mi perdoni per la licenza culturale, si inquadra nel Pop rap, elettrorap o Political rap, generi musicali che alle mie orecchie suonano alla stregua di un rutto, al limite della denuncia per oltraggio all'arte, ma che, evidentemente, trovano intere schiere di estimatori. Fedez infatti è autore pluripremiato di numerosi pezzi musicali che lo hanno anche accreditato come giudice votante nella trasmissione di SKY "X Factor" , sorta di fucina di nuove promesse musicali, accanto ad un altro mantra della musica contemporanea nazionale come Morgan, quello famoso per "l'inno alla droga". 

Sia chiaro fin da subito che, malgrado il suo mondo sia lontano anni luce dal mio, lo trovo più vero e genuino di tanti cialtroni che si prendono troppo sul serio ma che nei fatti non valgono una cicca. Non per questo bisogna tuttavia far finta di trovarci di fronte a qualcosa di straordinario, qualcosa che merita una particolare attenzione, qualcosa che induca autorevoli, si fa per dire, opinion maker, a volerne percepire le rivelazioni.

Un inno che personalmente trovo musicalmente alquanto bruttino e inadeguato, persino peggiore di quello di Forza Italia, che è una stucchevole nenia calcistico-religiosa. Inno che contiene, come da copione del genere musicale in questione, i soliti "messaggi rivelazione " da rifilare agli ascoltatori estasiati che poi ne fanno una linea guida socio-culturale-spirituale per la loro vita. Tra questi c'è anche un riferimento, esplicitamente pesante, nei confronti del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulla famosa e presunta "Trattativa Stato-mafia". In sostanza il passaggio musicale dice "caro Presidente o ci dici come è andata o ti fai da parte" , che sostanzialmente affibbia dell'omertoso al Presidente Napolitano. Poteva finire qui, ovvero "... non mettetemi alle strette, sono solo canzonette...", come recita un famoso pezzo di Edoardo Bennato, altra star musicale della manifestazione grillina, e invece...

Invece non così evidentemente hanno pensato due baldi parlamentari del PD, tali Federico Gelli ed Ernesto Magornoperfettamente sconosciuti alle cronache fino ad oggi e che evidentemente non sanno come meglio impiegare il loro tempo. I due hanno ravvisato nel pezzo di Fedez un "reato di villipendio" nei confronti del Presidente, chiedendo quindi a SKY , l'emittente televisiva che lo ospita, di assumere provvedimenti.

Intervistato da Il Fatto Quotidiano e da Mentana nella sua trasmissione serale del venerdi, Fedez tutto sommato si è dimostrato molto più equilibrato dei due parlamentari PD e ha fatto sfoggio di una modestia che mi ha francamente e piacevolmente sorpreso. In sostanza si dichiara allibito per la presa di posizione dei due parlamentari PD, che accusa di tentativo censorio di stampo fascista e ha ringrazioto SKY per la solidarietà dimostrata nei suoi confronti. Risposta piccata dei due parlamentari che lo invitano a non dire parole a vanvera e a lasciar perdere il fascismo che c'entra nulla, ma ormai la frittata è stata fatta, miglior spot per il M5S questi due zelanti piddini non potevano farlo e questo conferma il livello di lucidità politica che aleggia nelle file del partito di Matteo Renzi.

Al netto della vicenda, comunque paradigmatica sul cosa suscita l'interesse dei media nazionali e della politica nostrana mentre stiamo colando allegramente a picco, rimane la percezione di un Grillo che non sa letteralmente più a che santo votarsi per rilanciare l'immagine, alquanto appannata, del suo partito-movimento. E' del tutto evidente che anche una banalità, fitta di luoghi comuni, come il pezzo musicale di Fedez, se inserita come logo musicale di una forza che rappresenta un quarto degli elettori, induca a commisurarne la qualità politica intrinseca. In sostanza se questo è l'inno ufficiale del partito, figuriamoci con chi abbiamo a che fare. 

Comunque i prossimi giorni della manifestazione ci diranno il reale stato di salute del M5S che, a mio avviso e nell'attuale fase di innamoramento renziano del paese, vale molto meno dei sondaggi che lo accreditano al 20%.

Ma può darsi che mi sbaglio.

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