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"Memoria, politica, democrazia": la mostra dedicata ad Aldo Moro allestita a Roma

L'immagine è sempre stata fondamentale nella ricostruzione della storia. Essa rappresenta non solo un valore aggiunto per il lavoro di un buon ricercatore, ma anche un elemento di peculiare valore nel testimoniare i fatti. Attualmente viviamo in un periodo in cui reperire foto inerenti al nostro passato è di incredibile semplicità, grazie alla diffusione della rete e del suo incontestabile potenziale.

In passato, però, tutto questo non era possibile, ed era ancora molto più saliente e vitale il lavoro che svolgevano i fotoreporter. Le vecchie, ma sempre attuali foto in bianco e nero, hanno immortalato grandi eventi storici, ed è innegabile il considerevole effetto che hanno ancora oggi.

Per chi volesse quindi ripercorrere, attraverso l'uso della fotografia, gli avvenimenti che hanno caratterizzato la via di Aldo Moro, il presidente della Democrazia Cristiana ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978, può farlo visitando la mostra "Memoria, Politica, Democrazia", a lui dedicata ed allestita a Roma, presso il complesso di Vicolo Valdina della Camera dei Deputati, in piazza di Campo Marzio 42. In tutto sono esposti 65 scatti, eseguiti dai fotografi Carlo Riccardi, da suo figlio Maurizio e da Maurizio Piccirilli.

La prima foto ritrovata risale al 1957, quando Moro era ministro della Giustizia. L'ultima, invece, è la più drammatica, eseguita da Maurizio Piccirilli che documenta il ritrovamento del suo cadavere in una autovettura Renault 4 rossa, nella centralissima via Caetani della capitale, la mattina del 9 maggio 1978. Vi sono anche una sequenza di immagini che ricordano la sua vita familiare, oltre che la sua intensa attività politica.

"Il ricordo di Moro politico, nel quarantennale dell'uccisione sua e della sua scorta, torna alla Camera dei Deputati. Questa mostra vuole ricordare l'Aldo Moro statista, non la vittima", commenta Maurizio Piccirilli, che aggiunge: "Con Moro l'Italia ha perso un uomo illuminato, lungimirante, che sapeva guardare al futuro. E' stato opportuno e giusto tenere questa iniziativa, e ringraziamo il presidente Fico per aver ospitato questa esposizione".

Lo scatto del 9 maggio, epico, lo ricorda cosi : "Quel giorno avevo addosso molta adrenalina, ma ero anche concentrato per non perdere lo scatto più opportuno. Era un momento che tutti volevamo cogliere, anche se avremmo voluto fotografare Aldo Moro liberato e non ucciso". La mostra resterà aperta al pubblico sino al 16 novembre prossimo.

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