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Medicina personalizzata: il nuovo lettore di Dna "portatile"

(Alcuni) dei nuovi scenari che potrebbero aprirsi per la medicina e la prevenzione delle malattie. Tra Big Data e privacy. 

Il futuro della salute, se ne parla da un po', è la medicina personalizzata, ovvero la capacità non solo di generare diagnosi in tempi brevissimi, ma anche quella di prevedere le malattie alle quali il nostro patrimonio genetico ci ha “condannato”.

Questo sarà possibile grazie ai nuovi device (ad esempio i nuovi “orologi”) che permettono di monitorare i dati biometrici di un individuo (pressione, battiti, ecc…) e incrociarli con quelli del suo patrimonio genetico. Cosa che dà un quadro estremanente preciso sul passato dell'individuo – grazie a una raccolta dati costante – e permette di fare una proiezione per il futuro. 

In una prospettiva più ampia, invece, si parla, ancora e sempre di Big Data: una enorme quantità di dati che possono essere raccolti, incrociati, studiati. E venduti, tra le altre cose. 

Gli usi. Ovvero, ma che me ne faccio dei Big Data? 

Innanzitutto i grandi del web, da Google a Apple, stanno investendo nella biogenetica e in progetti di raccolta di dati biometrici e Dna. Apple con il suo HealthKit punta in questa direzione (e ha già contattato diverse compagnie assicurative); Ibm ha sempre il suo Watson; Google ha lanciato Google Genomics e di fatto, e senza nasconderlo, chiede esattamente questo: “Mi date il vostro Dna, per favore?”.

Samsung sta sviluppando il sistema SAMI, che non è altro che una piattaforma di Big Data che raccoglie dati biometrici attraverso Simband, una sorta di super orologio. Questi dati verranno poi rivenduti a terzi che, a partire da lì, potranno creare applicazioni, programmi, o altre cose che al momento non mi vengono nemmeno in mente.

C’è poi l’uso nel campo medico e assicurativo: quanto costa un’assicurazione, quanto puoi pagare se sei più a rischio? Quanto paghi in meno, invece, se decidi di farti monitorare? Quanto paghi in meno se conduci una vita sana (fai sport, mangi bene, ecc...) e sei monitorato? Tutte cose già sentite, ma tant’è…

Tutto questo per dire che se usate strumenti e/o applicazioni di monitoraggio on line di dati biometrici (per esempio quando fate sport), oppure se comprate uno di questi nuovi device, fate attenzione alle condizioni di utilizzo. Insomma, #sapevatelo

 

Il lettore di Dna portatile

Come si diceva, in questo quadro il Dna è centrale e ci vuole uno strumento che permetta di individuare la sequenza genetica in poco tempo, oltre che su tanti individui. Per questo da una decina di anni la società britannica Oxford Nanopore sta lavorando a un mini rilevatore che permetta di leggere la catena del Dna: si tratta di MinION, un lettore di Dna portatile, grande quanto una chiavetta e che si collega a un computer con una porta Usb. In tanti credevano che MiniION non avrebbe mai visto la luce, invece la rivista Technology Review del MIT ha fatto sapere che i primi MiniOn sono stati consegnati.

Ora, il passo avanti non è un vero passo, ma sicuramente si indirizza verso un vero risultato: al momento il tasso di precisione di questi primi apparecchi va dal 60 all’80% nell’identificazione delle molecole – tenendo presente che il leader del mercato è Illumina, che arriva al 99%.

Come funziona MiniOn, direte voi? A grandi linee, è dotato di molecole organiche con diametro di un nanometro che, grazie a degli ioni che vengono poi elettrizzati, analizzano il campione di Dna presente (ma per capirci qualcosa, forse è meglio leggere questo pezzo di Wired).

Il vantaggio di MinION è la taglia: i sequenzatori di Dna sono piuttosto grandi e usano procedure chimiche, questo è minuscolo e usa un procedimento elettrico. 

L'azienda fa sapere che MinION, che costa solo 1000 euro (mentre Illumina costa 100 volte tanto), dovrebbe migliorare parecchio le sue performance. Illumina dichiara, nel frattempo, che farà uscire un nuovo prodotto per lo stesso prezzo. 

 

 

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