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Mausoleo di Costanzo Ciano: un pezzo di storia tra i rifiuti

Costanzo Ciano, livornese, "ganascia per gli amici", grande gerarca fascista e padre dell’ancora più famoso Galeazzo Ciano, il genero di Mussolini per capirci; è morto ormai da 70 anni (26 giugno 1939) ma ancora non fa parte della storia d’Italia. E’ solo un personaggio scomodo ed ingombrante che evidentemente mette ancora soggezione alle amministrazioni comunali.

La prova? Basta osservare queste foto scattate dal fotografo Luciano Bugliesi presso il Mausoleo di Ciano a Livorno.

La costruzione del Mausoleo secondo il progetto originario, di Gaetano Rapisardi e Arturo Dazzi sarebbe dovuta essere costituita da un grande basamento sormontato da una statua marmorea, alta 12 metri, dello stesso gerarca e da un grande faro a forma di fascio littorio alto più di 50 metri.



Agli inizi degli anni quaranta era già stata realizzata buona parte dell’edificio con il faro, che con la sua luce avrebbe dovuto ricordare lo spirito immortale di Ciano, mentre la statua di Ciano, terminata solo in parte, non fu mai portata a Livorno e giace ancora sull’Isola di Santo Stefano, nell’Arcipelago della Maddalena, in Sardegna, presso la cava nella quale era ancora in lavorazione al momento della sospensione dei lavori.



Il grande faro fu abbattuto dai tedeschi nel 1943 e così da allora appare il Mausoleo.




La struttura è meta quotidiana di curiosi visitatori e vandali che con facilità superano le vecchie e fatiscenti protezioni , mettendo così anche a rischio la propria incolumità.



Esternamente all’edificio, in mezzo all’immondizia accumulata da decenni ed insozzati all’inverosimile da graffiti multicolori che sfacciatamente contrastano con la sacralità del contesto, sono appoggiati sul terreno i sarcofagi che avrebbero dovuto accogliere le spoglie mortali di Costanzo Ciano e di sua moglie.





Motivi estetici , di sicurezza per i cittadini o semplicemente la pietà cristiana sollecitano una decisione , qualunque essa sia: smantellamento compreso dell’ “ingombrante “edificio. O no!

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