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Mauro Miccolis

Mauro Miccolis

Dott. Ing Mauro Miccolis
A productive, enthusiastic, and analytical project manager / architect, experienced in managing IT projects, and design of mobile service.
Able to align business needs with Information Technology, even in multi lingual and multi cultural environments. Experienced in Telco Enviroment. Master Degree, Computer Science Engineer Phd Politecnico di Torino

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  • Primo articolo lunedì 02 Febbraio 2011
  • Moderatore da venerdì 04 Aprile 2011
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Ultimi commenti

  • Di Mauro Miccolis (---.---.---.6) 3 marzo 2011 20:40
    Mauro Miccolis

    Egregio Quench,

    Primo,chi le dice che io sono un emigrato?

    Secondo,quali dati avrei stravolto? 
    Tutti i numeri da me citati sono autentici. Ho citato la fonte (ISTAT 2009) e i dati nello specifico da me valutati. 
    Perchè affermando il falso, non vi firmate con il nome e cognome? 


  • Di Mauro Miccolis (---.---.---.6) 3 marzo 2011 20:28
    Mauro Miccolis

    Egregio Quench,

    Primo,chi le dice che io sono un emigrato?
    Secondo,quali dati avrei stravolto? Tutti i numeri da me citati sono autentici. Perchè affermando il falso, non vi firmate con il nome e cognome? 
    Ho citato la fonte (ISTAT 2009) e i dati nello specifico da me valutati. 


  • Di Mauro Miccolis (---.---.---.6) 2 marzo 2011 17:27
    Mauro Miccolis

    Gentile Sig. Rocco,

    da questo nostro botta e risposta mi sembra evidente la diversa concezione di ricchezza di una regione, che io e lei abbiamo. Lei si basa sulla valutazione di indicatori economici, che come ho più volte sottolineato nascondono molti aspetti e non garantiscono il benessere di una regione e della sua popolazione (ad esempio non è valutato lo stato di salute dell’ambiente). Per quel che mi riguarda, la Basilicata potrebbe avere il PIL più alto del mondo, ma se il flusso di denaro finisce nelle tasche di poche persone e al resto della popolazione miseria, tanta, che è necessario emigrare, mi scusi se insisto per me la Basilicata rimarrebbe la regione più povera d’Italia, ed uno dei motivi per cui ai miei occhi sembra più povera, è che è depredata dai ricchi.
    Circa il punto 2 : Le royalties pagate alla regione sono stimate al 7% dei prezzi di mercato di cui solo il 15% va alle amministrazioni locali. L’Eni afferma che alla fine del 2007 ha speso 368 milioni di euro, con una produzione lorda del valore di circa 5,2 miliardi di euro. La convenienza è spudoratamente palese e i lucani non ne beneficiano affatto. In compenso perdono la salute e il territorio. Le royalties in Libia sono al 90%, Norvegia 80%, Canada 60%. In Italia al 7% su terraferma e 4% in mare. In più se viene estratto gas o petrolio sotto un determinato volume massimo, non si paga assolutamente nulla. Se il petrolio,invece che in Basilicata, fosse in Lombardia, le assicuro che le royalties sarebbero di tutt’altra entità.

    Cordialmente Mauro Miccolis
  • Di Mauro Miccolis (---.---.---.6) 2 marzo 2011 14:21
    Mauro Miccolis

    Egregio Signore,

    (continuo ad indicarla così, perché i suoi post sono anonimi) lei sta polemizzando solo sul fatto che la Basilicata sia o non sia la regione più povera d’Italia, e cerca di difendere le sue posizioni in base al valore di indicatori economici. 
    Dall’articolo è chiaro che la Basilicata ha enormi ricchezze (gas,petrolio) e che sono sfruttate dall’ENI (e magari qualche amministratore/politico colluso), compagnia del NORD, ovvio che questo influisce positivamente su gli indici finanziari; ma ripeto non sul benessere della popolazione.
    Per un confronto serio, scenda per strada e parli con la gente, entri nelle case ed ascolti i problemi delle persone.Una regione dove la gente scappa, e dove c’è un saldo negativo morti nascite, non è ricca, è una regione che muore ogni anno di più al tasso dell’ 1,3%. Come sintetizzare questa situazione in un titolo, se non dicendo che la regione più povera fa guadagnare miliardi all’ENI?
    Riguardo ai soci ENI mi risulta che sin dal 1996 dal collocamento del 15% del suo capitale sociale emergono i nomi come quelli della Ras, della Fideuram Vita (gruppo Imi) e della Mediolanum Vita (gruppo Fininvest): le tre compagnie di assicurazione hanno acquistato azioni del "cane a sei zampe", per un totale di oltre 70 miliardi di lire. In particolare la compagnia milanese ha acquisito un pacchetto di 7,5 milioni di titoli, con una spesa di poco meno di 40 miliardi. La Fideuram Vita ne ha ritirato uno da 5 milioni di azioni (26 miliardi e rotti). La Mediolanum Vita ne ha comprate 840.000 (esborso di circa cinque miliardi). Ma anche altre compagnie del NORD hanno fatto shopping azionario sull’ Eni: ecco quindi l’ ingresso nel libro soci da parte di Veneta Vita, Arca Vita, Mgf Vita. 
    Lei dice che io ho scritto quest’articolo senza ragione ed accecato dalla passione? E’ un articolo zeppo di conticini aritmetici e domande legittime e ragionevoli; le faccio notare che il mio articolo non discute solo del quanto, ma anche sul come quel poco che l’ENI concede alla Basilicata non sia sfruttato.
    Piuttosto mi sembra che la sua replica sia animata da fatti personali, chi è lei?
  • Di Mauro Miccolis (---.---.---.6) 2 marzo 2011 02:08
    Mauro Miccolis
    Gentile Signore,
    Il PIL è universalmente utilizzato come strumento di misurazione standardizzato della ricchezza prodotta; per quel che mi concerne non basta per mettere in rilievo quanto un Paese stia bene dal punto di vista ambientale ad esempio, non tiene conto della disoccupazione e neanche del tasso di emigrazione, tutti fattori che ai normali cittadini sembrano in relazione con la ricchezza di un posto.
    Come ha detto Bob Kennedy, il PIL «Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nuclear;non tiene conto della salute delle nostre
    famiglie.Misura tutto,eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta».

    Anche io ho guardato le rilevazioni Istat, quelle del 2009 visto che l’articolo (pubblicato sul mio sito) risale al 21 dicembre 2010; ma non ho guardato solo il PIL; le faccio notare che ci sono dati inerenti la situazione demografica e sullo stato del settore ccupazionale in Basilicata;la suddetta indagine pone in luce in tutta la sua evidenza la drammaticità dei dati che mostrano come, dal punto di vista demografico, sia negativo il saldo naturale 2008, nel senso esso è pari a –1,3%, con un tasso di natalità pari all’8,3% e di mortalità del 9,6%. Dati questi che pongono la regione all’ultimo posto della classifica nazionale per quanto riguarda l’incremento della popolazione tra il 2008 e il 2009.
    La stessa situazione, se non peggiore, emerge, sempre secondo i dati forniti dall’ISTAT, per quanto concerne il tasso d’occupazione, per il quale la Basilicata si trova in pratica a metà della graduatoria delle regioni italiane con un tasso di occupazione pari al 49,6%. Dato quest’ultimo che, diviso per le due province, mostra come nella provincia di Potenza si abbia un tasso di occupazione del 50,1% e nella provincia di Matera del 48,7%; e considerando che c’è sempre meno gente...il dato risulta ancora più drammatico.
    Mentre il tasso di disoccupazione in Basilicata, è pari all’11,1% rispetto al dato nazionale che è del 6,7%, con un incremento della disoccupazione maschile maggiore rispetto a quella femminile; e ancora, considerando che c’è sempre meno gente il dato in contro tendenza è ancora più drammatico.
    Mi risulta che sono tantissime le persone in cerca di lavoro: 24.000 in tutta la Regione, di cui 16.000 nella provincia di Potenza e 9.000 in provincia di Matera.

    Dai dati sopra emerge che malgrado un continuo spopolamento la disoccupazione aumenta, e questo mi perdoni per me è indice di povertà; e in questi termini la Basilicata è la regione più povera d’Italia, se poi teniamo conto della situazione ambientale, il dato peggiora ancora di più (consulti il sito del movimento ambientalista Lucano).

    Le royalties sono le più basse rispetto alla media mondiale, e dovrebbero essere aumentate almeno al 30%. E’ vero che l’entità delle royalties è stabilita per legge, ma è una legge ingiusta a vantaggio dell’ENI e del NORD visto che l’ENI è milanese. Il petrolio è una risorsa che si trova nel SUD, per estrarlo si violenta il territorio Lucano, e pugliese (visto che è raffinato a Taranto), perdendo vaste aree di territorio che prima erano dedicate all’agricoltura; sono del parere che questa risorsa deve portare più ricchezza al SUD. SI deve sfruttare questa fortuna per creare un futuro per la regione e le popolazioni.

    cordialmente Mauro Miccolis

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