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Mauritania, in carcere i leader antischiavitù

 

Abolita in linea di principio sin dal 1981, la schiavitù è diventata reato penale e gli schiavisti penalmente perseguibili in Mauritania dal 2007. In teoria…

Peccato, però, che in carcere ci finiscano più spesso i leader del movimento contro la schiavitù.

La pratica della schiavitù è ancora estremamente diffusa nel paese e a subirne le drammatiche conseguenze, in termini di violenza fisica e morale, sono in primo luogo le comunità nere, gli haratin.

Il mese scorso, durante una nota trasmissione radiofonica, la liceità della pratica della schiavitù e della sottomissione è stata rivendicata come coerente con la tradizione islamica malikita, una variante dell’interpretazione islamica diffusa nell’Africa nord-occidentale e usualmente strumentalizzata in Mauritania dalle élite al potere per legittimare la continuazione della schiavitù.

Così, il 27 aprile, Biram dah Ould Abeid, leader del movimento antischiavista mauritano Iniziativa di rinascita del movimento abolizionista (Ira), impegnato nella tutela delle vittime e nella liberazione degli schiavi, si è presentato di fronte alla più importante moschea della capitale Nouakchott, dando alle fiamme alcune copie di testi di interpretazione giuridico-religiosa di tradizione malikita.

Il giorno dopo, con un impressionante dispiegamento di forze, dopo aver tolto la luce all’intero quartiere, la polizia mauritana ha violentemente fatto irruzione nell’abitazione privata di Biram dah Ould Abeid, sparando lacrimogeni e proiettili di gomma che hanno ferito numerose persone, tra cui la moglie Leyla, e seminato il panico tra gli uomini, le donne e i bambini presenti.

Biram dah Ould Abeid e altri esponenti nove esponenti di Ira, sono stati arrestati.

Non è noto, denuncia la rappresentanza italiana di Ira, dove si trovino gli arrestati. La sensazione è che, stavolta rischino grosso e che occorrerà una grande mobilitazione per salvarlicome quella che li fece uscire dal carcere all’inizio del 2011. Di fronte al ministero della Giustizia di Nouakchott si susseguono le proteste, come quella che apre questo post. Ma il presidente della Mauritania,Mohamed Ould Abdel Aziz, ha promesso di applicare la sharia con il massimo rigore.

Intanto, ieri sera è stata arrestata anche Leyla, la moglie di Biram dah Ould Abeid.

AGGIORNAMENTO: secondo alcune fonti attendibili Leyla, la moglie di Biram Dah Abeid, sarebbe stata rilasciata. La donna sta bene ma è scossa per il trattamento di pressione subito dalla polizia e durato diverse ore.

LEGGI ANCHE: Arrestato Biram Dah Abeid, leader del Movimento abolizionista contro la schiavitù in Mauritania

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