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Mastella, altri guai per la coppia

Era indagata per gli appalti truccati dell’Arpac, una struttura pubblica che ha il compito di garantire ai campani il servizio di monitoraggio delle condizioni del territorio e del suo eventuale inquinamento, e ieri mattina le è stato consegnato un provvedimento di divieto di dimora in Campania. Sandra Lonardo, moglie dell’ex ministro della giustizia Clemente Mastella nonché presidente del Consiglio Regionale della Campania, ha raccolto un po’ di roba prima di allontanarsi dalla sua Ceppaloni.

Più che un paese, un piccolo feudo dipendente dal potere della famiglia Mastella, indipendentemente dallo schieramento a cui si appoggia, prima centro, poi sinistra, poi destra. E i segni di questi legami fortissimi sarebbero stati trovati, nero su bianco, dagli uomini della Guardia di Finanza.

Erano tutti memorizzati in un file all’interno di un computer sequestrato dalle fiamme gialle nella segreteria dell’ex direttore generale dell’Arpac: 665 nomi delle persone assunte su segnalazione di uomini politici. Dei raccomandati perfetti, poi puntualmente assunti grazie alla segnalazione di un referente politico, quasi sempre riferibile all’Udeur.

Cinque carabinieri in borghese, ieri mattina, hanno suonato il campanello di casa Mastella e Sandra Lonardo ha potuto solo raccogliere le sue cose e lasciare la villa, diretta a Roma. Tra le 63 persone indagate, di cui 25 sottoposte a misure cautelari, è lei a subire il provvedimento più eclatante: divieto di dimora non solo in Campania ma anche in altre sei province: Latina, Frosinone, Isernia, Campobasso, Foggia e Potenza.



Le accuse contestate agli indagati nell’inchiesta sull’Arpac condotta dalla Procura di Napoli vanno dall’associazione per delinquere alla truffa ai danni dello Stato, dal falso in atto pubblico all’abuso. La presidente del consiglio regionale campano, prima di lasciare il suo appartamento, ha scritto una lettera su Facebook, una sorta di “saluto agli amici”, in cui assicura di essere “una persona perbene. Combatterò come una leonessa ancora una volta, sicura di avere ancora il vostro affetto, ma soprattutto la vostra stima.”

Nei confronti del marito, Clemente Mastella, è stato invece emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari. Per accertare la sua posizione è necessario, infatti, aspettare l’autorizzazione a procedere da parte di Bruxelles, dove ora l’ex ministro della Giustizia (con il secondo Governo Prodi), è europarlamentare. Questa volta, però, siede tra le fila del Pdl.

E ora, in attesa di nuove dichiarazioni della coppia politica più potente della Campania, che da anni passa senza problemi da uno schieramento all’altro assicurandosi sempre, grazie ai suoi voti, un posto da qualche parte, resta una domanda: perché in Italia, e in particolare nel Sud, la politica si tramanda? Da padre in figlio, da moglie a marito, fino a cognati, amici e chi più ne ha più ne metta.

Commenti all'articolo

  • Di Jenaridens (---.---.---.114) 22 ottobre 2009 11:31


     Beh ! Sarebbe ora di finirla. La coppia è comunque a piede libero, con i Loro mezzi e servizi... a seguito, possono benissimo avere l’opportunità di inquinare tutto.

     Non sarebbe il caso di arrestarli ? Siamo stufi di questa Italia - Delinquere.
     Spero che chi di dovere non li tuteli come già successo, anche con trasferimento e penalizzazione dei Magistrati che si erano permessi di incriminare il Sig. Clemente Mastella. Che begli elementi che ci rappresentano.
     La vera causa è proprio la GIUSTIZIA che non riesce ad eliminare questi personaggi che trovano sempre il modo di sgattaiolare dalle manette !  E’ ORA DI FARE PULIZIA NEI RAPPRESENTANTI - CAMORRISTI CHE CI RAPPRESENTANO NELLE ISTITUZIONI.
    HANNO ROVINATO E CONTINUANO AROVINARE L’ITALIA E NON GLIENE FREGA NIENTE DI TUTTO IL RESTO ! 

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