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Marcellina, le cave, gli operai sulla torre per un contratto d’affitto

Marcellina è un piccolo comune della provincia di Roma, non lontano da Tivoli; 7.000 anime, un impianto per la produzione di intonaco, malta, calce, che fino a due giorni fa era noto solo agli addetti ai lavori. La Cim, Calci Idrate Marcellina, sorge in località Cesalunga, davanti ad una cava di calcare che da lontano sembra un’ampia gradinata che svetta fra i boschi.

Da due anni lì le ruspe non scavano più, ma lo stabilimento ha continuato a produrre procurandosi la materia prima da siti vicini. Da due giorni alcuni degli operai di questa ditta, proprietà della famiglia Bernardoni, padre e due figli, un centinaio di dipendenti compresi quelli del trasporto, sono saliti sulla torre di miscelazione per difendere il loro posto di lavoro, e chiedere con questo gesto, estremo, con le temperature di questi giorni, che il comune di Marcellina rinnovi il contratto d’affitto, scaduto ormai da 48 mesi, per il terreno su cui sorge la Cim.

Un ombrellone aperto sul tetto, quattro bandiere della Cisl, affacciati a turno per comunicare, anche con un gesto, con i colleghi rimasti a terra. Collegati via telefono da lunedì con gli operai della Inse di Milano, che ieri li hanno chiamati per comunicargli l’accordo raggiunto.

Enzo, Luciano e Gianfranco sono scesi ieri pomeriggio, dopo la promessa del sindaco Ricci di un consiglio comunale che si terrà oggi e che potrebbe quantomeno bloccare il bando di gara per arrivare alla nuova assegnazione di quell’area, a qualcun altro.

Giulio, Giuliano, Paolo e Luca ancora in cima, a 37 metri d’altezza, a garanzia che quell’accordo arrivi.



Una vertenza “anomala”, perché proprietà e lavoratori sono dalla stessa parte, con le stesse richieste nei confronti di un’amministrazione comunale. Un’anomalia che parla di solidarietà ma che fra le righe emerge anche sotto un altro aspetto: l’estrema organizzazione della produzione “pre-protesta”.

Se i macchinari sono fermi, alla Cim i camion continuano ad arrivare per caricare i sacchi di materiale già lavorato, pronto alla vendita.

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