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Ma chi è veramente il miglior amico dell’uomo? Semplice il PC !

 

Un tempo il miglior amico dell’uomo era il cane, fido compagno di mille avventure, passeggiate all’aperto e felici momenti di relax. Nella società contemporanea, della fretta e dei minuti contati, il posto del bel quadrupede è stato preso dal personal computer, meglio se nella versione trasportabile conosciuta come notebook. Il notebook è “colui” con cui l’uomo contemporaneo occidentale trascorre più tempo durante la giornata: al lavoro per l’espletamento della maggior parte delle funzioni impiegatizie, durante il viaggio in treno, per ritornare a casa dal lavoro, con finalità di svago e dopo cena per fare due chiacchiere con gli amici. Dimenticavo, il sabato mattina per effettuare alcuni acquisti rigorosamente online.

Il notebook è divenuto il nostro legame con il mondo, è quasi un’estensione delle terminazioni nervose; le nostre relazioni interpersonali dirette diminuiscono sempre più per cedere il posto ad interazioni uomo-macchina, macchina-uomo. Ma siamo sicuri che tutto questo giovi veramente al genere umano? Siamo certi che relazionarsi con gli altri tramite una macchina sia salutare per la crescita socio culturale di un individuo?

La risposta non è semplicissima, è indiscutibilmente vero che il personal computer con una connessione internet sia uno strumento veramente potente ed utile alla circolazione a livello globale di una mole immensa di informazioni a tutti accessibili, ma il computer non può in alcun modo sopperire alle relazioni umane dirette.

Per quanto ci si impegni, seguire una lezione online non può e non potrà mai essere minimamente paragonabile a partecipare ad una lezione dal vivo e comunicare con qualcuno tramite una tastiera non avrà mai niente a che vedere con il rapporto umano e diretto tra gli individui.

Risulta chiaro che un PC connesso ad internet sia uno strumento né buono né cattivo di per se stesso; è sicuramente utile ma allo stesso tempo freddo, inanimato e sterile. Un PC non potrà mai sostituire i rapporti umani reali, quindi continuiamo a portarci dietro il nostro notebook ma non dimentichiamoci di fare due passi con il nostro cane e di fermarci a fare due chiacchiere con i nostri vicini se non vogliamo che l’epoca in cui viviamo venga ricordata come l’epoca della solitudine in rete.  

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