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M5s a un metro dal governo?

Beppe Grillo ha chiesto ai suoi di serrare i ranghi in vista delle politiche, e sin qui siamo perfettamente d’accordo: è naturale che il leader di un movimento chiami all’unità in vista di uno scontro decisivo.

 Dove sorge qualche perplessità è sulla dichiarazione successiva: siamo a pochi metri dal governo. E’ così? A me può anche far piacere che accada, ma è realistico puntarci? L’unica speranza in questo senso è che la legge elettorale resti quella che è e che il M5s prenda il 40%. Il M5s parte dal 25% delle politiche scorse, dunque dovrebbe di un balzo prendere il 15% in più. In nessuna delle elezioni che ci sono state da allora (europee, regionali, amministrative) il M5s ha mai superato il 30% salvo le amministrative dell’anno scorso, nei ballottaggi di Torino e Roma. Torino ha retto egregiamente alla prova, ma Roma…

I sondaggi, per quel che valgono, segnalano un movimento intorno al 30% e, ultimamente in leggero regresso, mentre le recenti amministrative –diciamocelo- sono state un vero disastro. Magari lo stesso risultato si può ottenere non aumentando i voti, ma per collasso degli altri che perdono fiumi di voti verso l’astensione, ma è probabile che accada nelle proporzioni bibliche che sarebbero necessarie? Ovviamente la speranza è l’ultima a morire, ma non mi pare che le probabilità siano tantissime. Capisco che l’appello a fare “gli ultimi metri” serva a caricare attivisti e militanti ed abbia un valore nella “comunicazione”. Si va bene, ma se poi non ci si arriva e ci si ferma molto al di sotto? Magari prendi il 35%, con un balzo del 10%, che non è uno scherzo, ma la gente non vede questo, quanto il dato che non ce l’hai fatta. Il piano B dove è? Attenti a non fare passi falsi.

Anche perché non ho capito a chi il M5s vuole prenderli questi voti. Dall’astensione? Dal Pd? Dalla Lega? Capisco che alle elezioni si prenda tutto quel che si può, ma c’è sempre una direzione più espugnabile ed un’altra più impenetrabile. Ma noi sappiamo chi potrebbe votare M5s? Se un partito vuole espandersi, soprattutto se parliamo di livelli molto alti, deve avere una buona conoscenza del terreno su cui scende in battaglia. E, cari amici, non fatevi troppe illusioni su quel che viene dalla rete: i votanti alle consultazioni on line sono in genere intorno ai 30.000, cioè lo 037% degli 8 milioni che hanno votato M5s. I frequentatori dei blog forse raggiungono i 150.000 (il 2% circa), l’area monitorata dei social forse raggiunge il mezzo milione di persone (compresi quelli che grillini non sono affatto) cioè il 5%. Il mare degli elettori è molto più vasto.

Mi permetto da dare un consiglio (che, naturalmente, non sarà ascoltato, lo so), perché non commissionare ad una società demoscopica seria (ce ne sono, soprattutto de devono dare report privati e non destinati ad essere diffusi) uno studio sul “grillino possibile”? Magari si scoprirà che, tanto per fare un esempio, gli artigiani sono una nicchia elettorale molto promettente e sin qui poco osservata. Oppure che la quantità di elettori che si allontanano dal movimento per la questione dello ius soli sono di più di quelli che vi si avvicinano. O anche che il miglior candidato “difensivo” (cioè che conferma al massimo i voti già presi) è Alessandro Di Battista, mentre il migliore candidato “offensivo” (cioè che più indicato allo sfondamento verso altri bacini elettorali) è la Appendino, mentre il più divisivo sia Toninelli tanto per fare nomi a casaccio, non prendetemi alla lettera. Magari si scopre che il concorrente più temibile è Alfano, tanto per dirne uno. Soprattutto, si possono ricavare utili indicazioni su quesiti quali: perché sinora non hai mai votato M5s pur avendolo preso in considerazione? Quale è il maggiore difetto che rimproveri al movimento? Quale proposta ti spingerebbe a votarlo? E così via. Il che non mi pare che sia inutile ai fini di una campagna elettorale penetrante.

Ma ho paura che sia una impostazione troppo scientifica, troppo “professionale” per un movimento che adora l’improvvisazione. Voi che dite?

Aldo Giannuli

Questo articolo è stato pubblicato qui

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