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 Home page > Tribuna Libera > M5S: non si può fare finta di niente

M5S: non si può fare finta di niente

Premesso che il M5S aveva solennemente affermato, prima delle elezioni politiche del 4 marzo 2018, che non avrebbe fatto alleanze di governo con nessun partito della vecchia politica (la Lega a tutt’oggi è il più vecchio dei partiti in Parlamento e sputtanato per le ruberie di denaro pubblico), senza far votare gli iscritti ha fatto questo governo con Salvini e i risultati di ieri certificano a chi è convenuto.

Il secondo sbaglio è stato di Grillo, che “ex cathedra” ha nominato Di Maio capo politico del Movimento, senza vincolare questa nomina all’impegno di occuparsi solo di quella funzione, delicatissima e impegnativa su tutto il territorio, totalmente incompatibile con quella di ministro e vicepresidente. Personalmente mi sarei sentito più garantito del rispetto delle regole di funzionamento del partito dalla figura di Di Battista quale capo politico.

Comunque sia, dopo episodi quali la foto col mitra a Pasqua, la presenza al convegno degli ultrà cattolici a Verona, il libro con l’editore di Casa Pound, la campagna contro la cannabis legale, il gioco delle tre carte sul numero degli immigrati clandestini passati da seicentomila a novantamila, la difesa del sottosegretario Siri (indagato per corruzione e già condannato per bancarotta), l’imbarazzo per il sindaco leghista di Legnano arrestato per corruzione, la proposta di eliminare il reato di abuso d’ufficio (reati tipico di funzionari pubblici), con un tipo come Salvini si doveva rompere il patto di governo che con questi comportamenti rappresentava tutto tranne il cambiamento.

Restare al governo con Salvini significa, dopo i risultati delle elezioni europee, essere ancora più subalterni, e in fondo credo che sia proprio Salvini a sperare che Di Maio rimanga capo politico e partner di governo, visto che lui cresce e il Movimento si sgonfia. Sarebbe utile chiedere agli iscritti se continuare o meno l’esperienza di governo. E’ un fatto opportuno e di elementare democrazia e Grillo è il garante per realizzare questa consultazione. Paolo De Gregorio

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