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M5S al governo: il grande inganno. E dalla Germania propongono una patrimoniale allucinante

Quando il M5S si presentò agli italiani, inizialmente attraverso l’interpretazione del cabarettista Beppe Grillo, che aveva accettato da Casaleggio Senior di divenire il volto, e il leader, del nascente movimento, notai subito qualcosa di stonato.

Un po’ furono i toni – esacerbati, violenti, cattivi, rabbiosi – utilizzati da Beppe Grillo per mettere insieme quegli italiani già arrabbiati di loro per non riuscire più a sopportare una situazione socio politica ed economica vessatoria contro la popolazione. Un po’ fu il sospetto che dietro a questo movimento fin troppo a sostegno del popolo e dei suoi diritti, si nascondesse ben altro.

Sta di fatto che fui forse l’unica giornalista a decidere per il silenzio stampa, che mantenni per cinque anni per pura coerenza: non potevo dare visibilità a persone, a un movimento ciecamente contro tutta la mia categoria professionale con tanto di invettive e persino di epurazioni operate attraverso il blog di Grillo.

L’ultimo articolo che scrissi: “Grillo non è l’alternativa: anzi” faceva emergere qualcosa che si toccava con mano, pur non comprendendone appieno gli elementi. 

Sono passati alcuni anni, la storia del M5S la conosciamo. Ora sono al governo: ci sono arrivati – è bene ricordarlo – solo grazie a un’astuta alleanza di governo con un partito di cui si dicevano nemici: la Lega.

Già solo questo avrebbe dovuto aprire le menti persino dei sostenitori più ortodossi del 5S, ma si sa: l’ortodossia presuppone nessuna capacità critica. Gli ortodossi ripetono a pappagallo ogni dichiarazione del loro leader politico, in questo caso Di Maio, e non fanno altro che diffondere il verbo attraverso la stessa frase:

"E allora quelli di prima"? ogni qual volta si fa notare loro una grande somiglianza tra il M5S e "quelli di prima". Ma non dovevate essere totalmente diversi, da quelli di prima?

Salgono quindi al governo. Fin dalle prime ore, le espressioni tronfie di Di Maio confermano il sospetto: del popolo, a questi del M5S importa almeno quanto possa importare a tutti gli altri partiti nazionali. Ma certo, non ci si può fermare alle espressioni del viso, per analizzare un caso.

E quindi, aspettiamo…un mese, poi un altro. E mentre il tempo scorreva, ecco le conferme assolute: il M5S davvero non aveva alcuna intenzione di lavorare per il bene del popolo. Promesse elettorali, quelle si, tante e sbandierate ogni secondo. Ma andando al sodo, ecco che le promesse non solo rimangono tali ma divengono un boomerang contro chi le ha proferite.

Era necessario fare attenzione, ma loro non ci hanno nemmeno pensato. Chi si propone come assoluti salvatori della patria, diversi in maniera totale dal resto del parterre politico, non può permettersi di sbagliare né, tantomeno, comportarsi come i partiti che a parole, si urla di voler abbattere.

Ecco quindi la conferma totale: un “contratto di governo” – ci aveva già pensato Berlusconi e loro hanno copiato anche questo metodo – in cui sono state infilate misure-panacea di tutti i mali nazionaliNon solo, a queste si sono agginte le promesse: via il TAP, chiuderemo l’ILVA, cancelleremo la povertà (…) e la Riforma Fornero… Ma come fare? In campagna elettorale dicevano che “le coperture ci sono ” ma una volta insediatisi ai posti di potere, ecco che la realtà strappa i sogni dei sostenitori del M5S: le coperture non ci sono, non solo. Il TAP non si può fermare “Costerebbe decine di miliardi di euro in penali” fanno dichiarare al Premier Conte. Ma come? In campagna elettorale non lo sapevate? E l’ILVA non chiuderà affatto. Diversi elettori di Taranto sono andati a chiedere conto e ragione ai politici grillini cui hanno dato il voto già solo per questa promessa. 

Ma ecco l'endorsement di Trump: "Vorrei vedere completato il gasdotto", inserisco questa dichiarazione di Trump - nel link c'è il video a conferma - per coloro che ancora dubitano sul fatto che non prendiamo decisioni interne, le prendiamo per accordi internazionali.

E il reddito di cittadinanza? Sono partiti male dall’inizio, intanto a chiamarlo “reddito di cittadinanza” quando invece si tratterebbe di un reddito minimo garantito – per il primo non esiste il criterio di reddito e nemmeno di collocazione al lavoro – e poi a far pensare ai cittadini che era già in corso di realizzazione.

Macché: intanto le solite coperture che non ci sono affatto, ed ecco inserire nel DEF quel 2,4% di deficit per batter cassa, che ha fatto crollare oltre la già non onorevole credibilità dell’Italia nei confronti del mercati finanziari, poi quel dichiarare a posteriori che, semmai, è necessario riformare gli uffici per l’impiego. Anche questo, non lo sapevano già durante la campagna elettorale?

Insomma: si sono fatti male da soli. Pensavano che fosse un giochetto propagandare misure irrealizzabili e poi metterci una pezza sopra, come niente fosse.

Tutto ciò sta palesando il grande inganno del M5S e di tutti coloro che stanno davvero prendendo in giro elettori e cittadini in generale. Persino all’interno del movimento c’è chi è di malumore, perché credeva davvero nelle idee e nelle proposte dichiarate da Di Maio. Invece nulla, un grande bluff. Ma più grande di tutti i bluff della politica nazionale. Perché, ripeto, se ti presenti come l’angelo salvatore della patria, paladino senza macchia e senza paura, poi non puoi permetterti scivoloni o passi indietro sulle cose che promettevi con tanta sicumera.

D’altronde, questo movimento è stato un inganno fin dall’inizio. Pochi sanno, o ricordano, per esempio che fino a poco tempo prima di convertirsi in partito politico, il M5S era un movimento che opera al di fuori dell’arco costituzionale. Sapete cosa significava? Che NON potevano metter piede in Parlamento, per esempio, e avrebbero potuto e dovuto, semmai, far politica per i diritti civili, ma senza entrare a far parte delle istituzioni

Ecco cosa c'era scritto nel loro "Non Statuto" fino a poco prima di convertirsi in partito politico: "Il MoVimento 5 Stelle non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Esso vuole essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi".

Per chi volesse leggere il Non Statuto ecco il link: NON statuto Movimento 5 Stelle.

A questo punto, sorge un altro dubbio: che tutto il sistema politico abbia sostenuto l’avvento del M5S al solo scopo di utilizzarlo per contribuire a distruggere tutto ciò che fa rima con “diritti civili” e con “dignità dei cittadini italiani”. Se così fosse, si conferma la partecipazione teatrale del M5S a una bieca rappresentazione della politica nazionale, il cui unico scopo è fare ciò che viene deciso a livello internazionale, stringendo accordi ora con gli USA ora col resto dei governo occidentali e orientali.

Questa opzione appare essere la più veritiera, con buonapace di coloro che ancora pensano che esista una politica interna, slegata dal resto dei governi mondiali e che possa scollarsi da un sistema politico internazionale che non opera certo per il bene dei popoli.

Un esempio? A causa del crollo della credibilità dell’Italia causato dal DEF appena varato, i mercati hanno risposto immediatamente, causando un aumento dello spread ma anche le considerazioni negative del mondo della finanza internazionale. Salvini, sibillino, quando le cose si sono mostrate a rischio per l’economia delle famiglie italiane, dichiarò: "Se lo spread aumenta gli italiani ci daranno una mano”.

Poco dopo, ecco Moody’s che se ne esce con qualcosa di simile: “Il risparmio degli italiani è solido. Potrebbe servire a sostenere lo Stato italiano”. E come? Recentemente dubitai che si potesse pensare a mettere le mani sui risparmi degli italiani prendendo i fondi direttamente dalla Cassa Depositi e Presiti. Ecco il mio editoriale recentemente pubblicato: Lo spread, le dichiarazioni sibilline di Salvini e i risparmi a rischio degli italiani.

Poi però, ecco un economista della Bundesbank, che propone un prelievo coatto, contrabbandato da “acquisto di titoli di Stato per aiutare lo Stato italiano”. Allarme rosso: sapete cosa ha proposto costui? Di operare un prelievo forzoso del 20% sul patrimonio netto degli italiani, con l’imposizione dell’acquisto di titoli di Stato, che sono carta straccia, manco a dirlo.

Una misura che, se davvero fosse presa in considerazione da chi sta al governo, metterebbe in ginocchio non solo l’economia delle famiglie – togliere un 20% dal patrimonio netto è peggio del prelievo forzoso del 6% operato nottetempo nel 1992 dal governo Amato – ma anche i diritti civili e la dignità.

In pratica, l’economista tedesco Karsten Wendorff, sta proponendo di obbligare gli italiani ad acquistare titoli di Stato e propone quindi un acquisto pari al 20% del patrimonio netto. La beffa? Ha dichiarato: "Gli elettori italiani in questo modo sarebbero direttamente coinvolti nella soluzione dei problemi, che dipenderebbe dalla loro capacità finanziaria. Questo rafforzerebbe la fiducia futura in una sana politica di bilancio e un problema nazionale sarebbe risolto dalla solidarietà nazionale".

Non bastano le tasse e le imposte più alte d’Europa, non basta un costo della vita esagerato, non è bastato abbattere la capacità economica delle famiglie, no. Ora si pretende anche di obbligare gli italiani a comprare titoli di Stato per aiutare la nazione a rimettersi in sesto dopo anni e anni di politiche deleterie, misure distruttive e mala gestione della cosa pubblica.

Ma come, non dovevano restituire denaro, cancellare la povertà, ristabilire gli equilibri perduti coi precedenti governi e ridare la vista agli orbi e la parola ai muti?

Datemi retta, chi è attualmente al governo ha un mandato ben preciso: ridurre sul lastrico gli italiani e metterli a tacere per sempre, togliendo loro gli ultimi diritti e persino la possibilità di replicare. Un sistema autoritario dittatoriale fuori da ogni possibile criterio di sistema a regime democratico.

 Non posso che augurare a tutti un buon futuro, anche sapendo che non vi è nulla di buono all’orizzonte.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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