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"Liceo Sportivo": 60 milioni per costruirlo. Ne avevamo proprio bisogno?

"Un liceo scientifico con più ore di educazione fisica", questa l'idea che il Ministro della Pubblica Istruzione spiega in un'intervista a La Stampa:

Il liceo sportivo sarà un'articolazione del liceo scientifico e prevede un incremento delle ore di educazione fisica e delle discipline connesse alla gestione del fenomeno sportivo.

Quale che sia l'entità delle ore in più di educazione fisica non è dato saperlo, così come non è specificato a danno di quali materie tali ore prenderanno il posto, ciò che Profumo rende noto, approssimativamente, è la cifra di tale investimento:

Nell'ambito del contratto nazionale di lavoro degli insegnanti, sono previsti 60 milioni di euro per finanziare le ore aggiuntive dei docenti di educazione fisica che, oltre alle attività curriculari, formano i ragazzi, compresi quelli diversamente abili, che svolgono attività sportiva agonistica. L'obiettivo è quello di prepararli alle gare provinciali e nazionali.

Ora, 60 milioni serviranno a finanziare i docenti di educazione fisica, ma com'è possibile investire su una categoria lavorativa senza prima sistemare le infrastrutture necessarie a tale insegnamento? In altre parole: anche se i docenti di educazione fisica avranno più ore e migliori stipendi (anche qui è tutto da capire in che termini ciò sarà effettuato) il fenomeno sportivo (sic) sarà insegnato e praticato nei medesimi spazi. Vale a dire palestre prive di attrezzature, piscine e campi sportivi praticamente inesistenti negli Istituti pubblici.

L'Italia è tra gli ultimi paesi in Europa in termini di strutture sportive nelle scuole, praticamente nulle se paragonati ai paesi nordici, anche dal confronto con i più "vicini" francesi o tedeschi ne usciamo sconfitti; basti pensare che sono pochissimi i ragazzi che nel nostro paese imparano e praticano un determinato sport all'interno del contesto scolastico, mentre nei paesi sopra citati vengono appresi almeno due sport tra i 14 ed i 18 anni. Questo perché non si è mai voluto contribuire ad un finanziamento mirato che andasse di pari passo con la progettazione di impianti accessibili sia nelle ore scolastiche sia nel pomeriggio (stesso discorso, o forse ancor peggio, vale per l'insegnamento della musica; non è possibile, in Italia, imparare a suonare uno strumento a scuola, pratica invece diffusissima nel resto d'Europa a partire dalla scuola elementare).

La questione dell'educazione fisica rientra a pieno titolo in un più ampio discorso sull'istruzione in Italia: a cosa servono clamorose quanto fumose dichiarazioni in termini di investimenti statali quando poi da un lato non vengono definiti termini e modalità (Profumo non si spinge oltre un vago "Alla fine dell'anno scolastico in corso sarà approvato definitivamente il regolamento... Nell'anno scolastico 2012-2013 si provvederà alla formazione degli insegnanti e alla ricerca delle strutture. E nell'anno scolastico 2013-2014 si partirà con le lezioni) e da un altro si agisce su un problema che, per quanto importante, rimane giocoforza settoriale: senza prendere in considerazione una riforma più ampia, necessaria e attesa da molto, molto più tempo che chiarisca il futuro dei migliaia di precari (a tutt'oggi è pressoché impossibile capire quale sia il percorso da intraprendere che conduca all'insegnamento: graduatorie sospese, crediti da acquisire post laurea in ambiti non ben definiti etc...) e , possibilmente, ripensi al sistema istruzione in termini diversi dalla massificazione dei saperi che vede nella scuola esclusivamente un dispositivo normativo mirato ad inserire i giovani nel "mondo del lavoro" (ammesso e non concesso che tale mondo esista, almeno nei termini in cui ci veniva disegnato, vedi posto fisso et similia).

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.119) 5 marzo 2012 21:55

    Caro Alvino,
    i 60 milioni di euro di cui parla il ministro Profumo non hanno alcuna relazione con il Liceo sportivo, in quanto servono a finanziare circa 100 ore in anno (per ciascun docente di educazione fisica in servizio) di attività complementare per l’avviamento alla pratica sportiva.

    E’ dal 1969 che questo progetto viene realizzato. Oggi l’entità del fondo nazionale dedicato è circa la metà di quello di dieci anni fa, anche se viene determinato già all’inizio dell’anno scolastico, invece che alla fine. Comunque, purtoppo, è molto inferiore alla media europea, come molto inferiore è il budget dell’edilizia scolastica.

    In ogni caso sono d’accordo che più che una riforma globale, siano necessari interventi manutentivi e a regime.

    Luciano Palmi

  • Di (---.---.---.86) 6 marzo 2012 00:38

    Caro Luciano Palmi, grazie per il commento, mi interessa davvero.

    Nel passo che critichi mi sono basato sulla dichiarazione del Ministro Profumo e non escludo minimamente la possibilità che io mi sia sbagliato, anzi non conoscendo affatto la questione di cui mi parli (progetto che va avanti dal ’69) sono molto interessato alla tua obiezione: quindi quando Profumo afferma che "sono previsti 60 milioni di euro per finanziare le ore aggiuntive dei docenti di educazione fisica" non si riferisce ad una spesa di 60 milioni ex novo (nel qual caso avrei sì interpretato male, ma in un contesto quanto meno ambiguo) ma si tratterebbe di spese già messe "in conto" (addirittura da più di trent’anni)? In altre parole cosa intendi con "E’ dal 1969 che questo progetto viene realizzato"? Grazie per un eventuale chiarimento. Alvin Vent (non Alvino eh!). ciao

  • Di (---.---.---.137) 6 marzo 2012 14:56

    Da un lato si finanziano attività sportive di dubbia efficacia per eventuale collocazione sul mercato di lavoro dei nuovi liceali palestrati e dall’altro scuole che offrono oggettivamente immediati riscontri sul piano del lavoro vengono penalizzati, decurtando le ore di indirizzo privilegiando discipline frivole e certamente inutili per la formazione complessiva dello studente.
    Non so a cosa si riferisca il Ministro Profumo, ma credo stia facendo fare alle nostre speranze di miglioramento della scuola (dopo l’assassinio dei corsi tecnici e delle decurtazioni illegittime degli orari di lezione disposti dal duo Tremonti-Gelmini) la stessa fine di quelle tradite dall’ascesa al soglio ministeriale dell’allora Ministro Berlinguer.
    E’ tutto fermo come prima. Non ci sono gli aggiustamenti promessi. C’è solo propaganda, meno invadente, ma sempre propaganda, ma di questo credo che la scuola non ne abbia alcun bisogno.

    • Di (---.---.---.138) 26 marzo 2012 12:15

      Ma come si pretende di parlare di riforma quando dalla riforma fatta dalla gelmini ci troviamo dei docenti di diritto e geografia che sono senza cattedra perche’ hanno eliminato le materie? Vogliono che i nostri figli non siano consapevoli e non conoscano la differenza fra una legge e un decreto legge e non sappiano orientarsi.Ci vogliono più ore di diritto in tutte le scuole di ogni ordine e grado per aiutare i ragazzi a diventare cittadini consapevoli.Speravamo che con Profumo andasse meglio, invece... poveri noi!!!

       

       

  • Di (---.---.---.156) 6 marzo 2012 17:36

    Caro Alvin,
    l’attività complementare per l’avviamento alla pratica sportiva, denominata anche dapprima Giochi della Gioventù (nel 1969), successivamente Campionati Studenteschi (fine anni ’90) ed oggi Gruppo Sportivo Scolastico, è finanziata con continuità da quell’epoca. L’entità del fondo si è ridotta almeno della metà, ma siamo in un momento di stringente limitatezza delle risorse.

    Il ministro Profumo si potrebbe vantare di aver firmato subito l’alfabetizzazione motoria nella scuola primaria senza far attendere, come ha fatto invece il predecessore, per 2,5 milioni di euro (quota finanziamento a carico Miur, a fronte dei 5 milioni a carico CONI). L’estensione dell’alfabetizzazione a tutte le scuole costerebbe circa 40 milioni di euro.

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