• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Libia, prigionieri umiliati e costretti a mangiare la bandiera - (...)

Libia, prigionieri umiliati e costretti a mangiare la bandiera - [VIDEO]

E' apparso su youtube un video scioccante in cui i ribelli libici sono ripresi mentre insultano e aggrediscono un gruppo di uomini africani che sono stati rinchiusi in una gabbia come allo zoo e costretti a mangiare la bandiera del paese al tempo di Gheddafi.

"Mangia la bandiera, cane" si sente gridare in sottofondo del video datato 23 febbraio 2012.

Gli uomini, che sembrano essere tutti abbastanza giovani, hanno tutti le mani e i piedi legati. Sembrano essere stati maltrattati fisicamente, e osservando con attenzione paiono scorgersi tracce di escrementi sui loro pantaloni.

Dopo la morte di Muammar Gheddafi, molti immigrati provenienti dai vicini stati africani sono stati imprigionati dai soldati allineati alle nuove autorità. Sono accusati di essere stati mercenari per il regime di Gheddafi.


Durante la lotta per rovesciare Gheddafi lo scorso anno, gli immigrati africani "sono diventati bersaglio di discriminazione e violenza", secondo Amnesty International.


Secondo Donatella Rovera, Amnesty senior adviser:

All'inizio della crisi, c'è stata una propaganda anti-immigrati in gran parte infondata, per la quale i più alti livelli del Consiglio Nazionale di transizione dovrebbe prendersi le proprie responsabilità.

Molti immigrati neri sono riusciti a fuggire nei vicini Stati del Mali e del Niger. Tuttavia, più di 5.000 sono stati arrestati. Vittime di esecuzioni di massa, uccisioni per vendetta e pestaggi, secondo Al Jazeera.
Prima della rivolta libica, il paese ha ospitato circa un milione di lavoratori neri africani. Molti di questi lavoratori venivano impiegati nell'edilizia, nella raccolta dei rifiuti, per il lavoro domestico e per altri lavori a basso salario.

L'allarme delle agenzie in difesa dei diritti umani è che i ribelli libici abbiano in progetto un vero e proprio piano di pulizia etnica della popolazione nera del paese, in particolare nella città di Tawergha.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares