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 Home page > Tribuna Libera > Lettera aperta al presidente Mattarella

Lettera aperta al presidente Mattarella

Egregio Presidente della Repubblica,

Oggi si conclude un anno travagliato (l'ennesimo) per il nostro Paese e il suo epilogo non fa presagire scenari positivi per il 2019.

Tengo ad esprimerle il mio apprezzamento per gli interventi (pochi ma importanti) che ha fatto a tutela della nostra Costituzione, ma le confesso di rimanere insoddisfatto circa il suo operato e questo per vari motivi.
 
Posso capire che la sua posizione non sia facile e che l'avere avallato un esecutivo come quello odierno sia stata una decisione tutt'altro che agevole. Purtroppo questa sua decisione si sta avverando dolorosa e dannosa per il nostro Paese. Dal famigerato decreto sicurezza alla vicenda dell'ILVA, dallo scontro con l'Europa alle perdite consistenti avvenute per il conseguente aumento dello spread, dall'aumento costante della povertà e del debito pubblico, la lista dei disastri compiuti da questo governo si sta allungando sempre di più.
 
E qui non si tratta di opinioni o di schierantismo, ma di fatti Signor Presidente che non sono opinabili ma che rivelano la drammatica realtà in cui sta sprofondando giorno dopo giorno il nostro Paese. Sono consapevole che i suoi margini di intervento contro l'operato sciagurato di questo governo risultano piuttosto limitati, ma la pregherei di agire maggiormente nell'anno che verrà contro le derive e i pressapochismi di vari personaggi che lo compongono.
Mai avrei creduto che si giungesse a dover subire (che è molto peggio che sopportare) le scelte di un governo in cui dicasteri fondamentali per il nostro Paese sono occupati da individui privi di cultura istituzionale (ma anche quella generale lascia non poco a desiderare) e senza un'adeguata formazione ed esperienza nei ruoli che sono chiamati a ricoprire.
 
Non sono fra quelli che temono una deriva autoritaria di questo Paese, ma sono invece molto preoccupato dei danni di una classe governativa che non riesce a gestire il Paese in modo costruttivo e nell'interesse di tutti i cittadini e non soltanto di una minoranza di essi. Quindi con l'anno nuovo gradirei che i suoi interventi e possibili veti a questa degenerazione governativa fossero maggiori e sempre più frequenti ed incisivi.
 
E questo non solo perché lei rappresenta la massima carica dello Stato, ma anche perché la legge non ammette ignoranza, è fondamentale che lei dall'autorevolezza della carica che ricopre lo ricordi costantemente ad esponenti politici e ministri che sembrano spesso e volentieri non conoscere l'ordinamento giuridico della nostra Repubblica e i limiti che non si possono superare.
 
Quando un umile cittadino viola questo principio viene giustamente sanzionato e quindi a maggior ragione dovrebbero esserlo individui che ricoprono cariche istituzionali fondamentali per il presente e futuro del nostro Paese. Prima di chiudere questa lettera, gradirei chiederle un intervento maggiore e molto più incisivo sulle manifestazioni crescenti di intolleranza e di azioni di stampo neofascista che si sono notevolmente moltiplicate in questi ultimi mesi, complice anche l'attitudine spesso passiva e/o benevola di questo governo nei confronti di questi fenomeni che non possono assolutamente essere più tollerati in uno stato civile e democratico.
 
Migliaia di persone hanno dato la vita per esso e anche in memoria di tale sacrificio è fondamentale ricordare al governo che l'antifascismo costituisce un pilastro della nostra Repubblica e che non è affatto un'opzione da difendere solo sporadicamente.
In parole povere, la gente del nostro Paese sta diventando sempre più insofferente e arrabbiata perché si sente sempre più abbandonata dalle istituzioni che dovrebbero rappresentarla e questo stato d'animo può essere smorzato unicamente cominciando col rimettere al centro gli interessi supremi di tutte le persone che vivono e lavorano nel nostro Paese e nel non più ammettere che possano ancora esistere esecutivi retti da persone incompetenti e deculturate e che si dimostrano spesso e volentieri troppo timide (o addirittura completamente passive) nei confronti di manifestazioni che nulla hanno a che fare con uno Stato che intende professarsi civile e democratico.
 
Mi scusi se mi sono permesso di interpellarla su questi temi, ma mi sono sentito in dovere di farlo come cittadino di questo Paese e per il bene di tutti noi.
Le porgo i miei più sentiti auguri di Buon Anno, Signor Presidente.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.164) 3 gennaio 2019 11:54

    Sic! > Troppi i concetti e gli spunti di riflessione “messaggiati” dal Presidente Mattarella, con un ritmo anche troppo serrato.


    LUNGO è l’elenco fatto dei problemi economici e sociali lasciati dall’ultima crisi.

    Con particolare attenzione agli effetti dirompenti e disaggreganti prodotti nella nostra comunità


    Per contro, trascorsi ben 7 mesi di governo del “cambiamento”, il Presidente Mattarella non trova alcuna traccia di un qualche segnale di miglioramento, anzi.


    VISTO i milioni di ascoltatori, tutte le varie forze politiche hanno estrapolato dei singoli “passaggi” da condividere.


    C’è da chiedersi se siamo “alla fine dell’inizio” oppure all’inizio della fine (sic!).

    Ascoltare le promesse di guide “nuoviste” ha senso e valore solo se è preludio di un Ritorno alla Meta

  • Di pv21 (---.---.---.164) 3 gennaio 2019 12:16

    NB > Se da Capo dello Stato non avesse apposto subito la firma per la promulgazione della Legge di Bilancio saremmo finiti in esercizio provvisorio.


    Con tanto di immediata procedura d’infrazione, balzo dello spread, caduta della Borsa, ecc …

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